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Apple Formula Uno, le mani di Cupertino sul grande ‘circo’

ROMA – Apple Formula Uno. Potrebbe chiamarsi così

Pubblicato:15-07-2016 14:21
Ultimo aggiornamento:15-07-2016 14:21

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apple formula unoROMA – Apple Formula Uno. Potrebbe chiamarsi così il più grande spettacolo sportivo dedicato alle quattro ruote. Una ipotesi affascinante che, secondo voci insistenti, potrebbe trasformarsi in realtà a breve. Le indiscrezioni, che qualcuno vuole etichettare come fanta-finanza, arrivano da uno dei più grandi giornalisti del grande circo della F1, l’inglese Joe Saward.

Apple Formula Uno – i motivi dell’interessamento

Secondo Saward sono diversi i motivi che spingerebbero Cupertino verso l’acquisto. Il primo è il lancio della Apple Car. Quale miglior strategia pubblicitaria per il nuovo veicolo se non quella di legarlo a doppio filo alle auto più amate ed ammirate del pianeta? Quello della Apple Car, ormai, non è più un segreto come ha precisato Elon Musk, fondatore di Tesla Motors. Il secondo motivo è, invece, quello che coinvolgerebbe un altro prodotto della ‘mela morsicata’, la Apple Tv. Un servizio difficile da piazzare quando i telespettatori sono ormai sommersi da offerte e abbonamenti di tutti i tipi. Rendere la Formula 1, una delle trasmissioni sportive più seguite al mondo, visibile sul nuovo canale renderebbe la diffusione del servizio molto più semplice.

Apple Formula Uno – un fiume di denaro

Tutta l’operazione si giocherà in Borsa, con l’acquisto dei pacchetti azionari delle diverse società coinvolte. Cupertino, sempre secondo Saward, sarebbe pronto a comprare la Cvc, la società finanziaria britannica che detiene la maggioranza della Fom, la Formula One Management. Con tale acquisizione Apple diventerebbe l’azionista principale della F1. Un’operazione che incontrerebbe anche il favore del patron Bernie Ecclestone. È da un anno che il ‘circo’ cerca, ma senza successo, un acquirente che possa determinare una svolta nella sua gestione. L’operazione in totale potrebbe toccare il valore di ben 8 miliardi di dollari. Cifra questa che di certo non spaventa il colosso informatico.


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