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Oliverio, Pittella e Emiliano contro le trivelle, ma li contestano

ROMA   - I fischietti, le grida. Poi la risposta dei governatori del Sud, impegnati dal palco a

Pubblicato:15-07-2015 14:30
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:27

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ROMA   – I fischietti, le grida. Poi la risposta dei governatori del Sud, impegnati dal palco a urlare il loro ‘no’ alle trivellazioni, ma anche a rispondere alla contestazione.

Doveva essere una grande manifestazione popolare contro la ricerca degli idrocarburi in mare, quella organizzata a Policoro, in Basilicata. E invece Oliverio, Emiliano e Pittella hanno dovuto fare i conti con uno sparuto ma rumorosissimo gruppo di contestatori.

No  Trivelle


I presidenti di Calabria, Puglia e Basilicata hanno replicato a muso duro al “casino” organizzato soprattutto da alcuni attivisti di Noi con Salvini.

“Il Mezzogiono non si ferma per colpa di 15 persone con il fischietto- ha urlato tra l’altro Marcello Pittella- noi porteremo a casa il risultato”. E Michele Emiliano, sfidando apertamente “i fascisti” ha preso a cantare (seguito a ruota da Mario Oliverio e non solo) a squarciagola ‘Bella ciao’. “Noi siamo qui per tutelare il nostro mare, senza se e senza ma- ha detto Emiliano- e siamo della brava gente, educata e gentile. La Puglia ha impugnato tutti e sei gli articoli dello Sblocca Italia, quindi quelle chiacchiere che andate dicendo sono delle chiacchiere che vi riportate a casa. La democrazia prevede che quando qualcuno organizza una manifestazione, c’è della gente che parla e gente che ascolta. Non vi è vietato parlare. Capisco che non tutte le organizzazioni politiche sono basate sul principio del rispetto dell’avversario le organizzazioni politiche usano la ragione e non la pancia, e noi siamo così”.

“Con la ragione vi travolgeremo- ha proseguito Emiliano- perché siamo stanchi dei fischietti, delle chiacchiere e delle opposizioni senza senso. Siamo la forza della Costituzione repubblicana, siamo la storia della Resistenza, dell’antifascismo, siamo la gente che sa difendere il mare e non siamo fascisti. Siamo democratici e non facciamo le corna a chi parla. Tornate a casa se non avete voglia di ascoltare”.

Tra la folla di circa 500 partecipanti molti sindaci dell’arco ionico e dell’entroterra, cittadini comuni con magliette bianche con la scritta ‘No triv’, e gli ambientalisti con Legambiente, Goletta verde e Wwf.

Tante defezioni, invece, tra le associazioni che pure avevano sostenuto la protesta del 4 dicembre scorso: tra gli altri ‘No triv’, ‘No scorie’, ‘Ola’ e ‘Mo basta’, che imputano ai governatori di aver “mantenuto un atteggiamento ambiguo” sulla gestione del petrolio. Posizione assunta anche da Sel e M5S. In una nota, i consiglieri pugliesi dei Cinque stelle accusano direttamente il governatore Pittella, “che prima ha bocciato due mozioni del M5S Basilicata, rifiutandosi categoricamente a fine settembre e a fine dicembre 2014, di impugnare l’articolo 38 del decreto legge che ha consegnato la Basilicata nelle mani di Renzi e che ha permesso alle multinazionali petrolifere di trivellare, e dopo ha il coraggio di partecipare a manifestazioni ‘No triv’. Lo stesso Pittella- proseguono i consiglieri pentastellati- che diceva ai lucani di ‘stare sereni’, rassicurandoli sulla ‘certezza’ che non si sarebbe estratta una goccia di petrolio in più e che le trivelle non sarebbero mai arrivate in mare o non si sarebbero mai moltiplicate sulla terraferma della Basilicata, distruggendo la promettente ma delicata economia turistica lucana”.

di Mario Piccirillo – Giornalista Professionista

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