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FOTO | VIDEO | Roma, l’incendio a Malagrotta si allarga anche al Tmb più grande. E rispunta l’incubo emergenza rifiuti

Interessato dal rogo anche il Tmb2 che tratta 900 tonnellate di rifiuti al giorno. Il sindaco Gualtieri: "Al lavoro per ricollocare i rifiuti e gestire emergenza"

Pubblicato:15-06-2022 19:32
Ultimo aggiornamento:16-06-2022 10:56

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ROMA – Un incendio partito nel pomeriggio dal capannone del gassificatore, che poi però si è allargato andando a interessare anche uno dei due impianti Tmb di Malagrotta (il Tmb2, il più grande), che tratta 900 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno. È successo a Roma: sul posto al lavoro le squadre dei Vigili del Fuoco, in totale dieci, nel tentativo di domare il rogo: le previsioni sono di un giorno di tempo per spegnere le fiamme.

Il rogo è divampato poco dopo le 17.30: prima, dunque, ha preso fuoco il gassificatore, spento dal 2011 ma divenuto nel tempo un luogo di stoccaggio del Cdr (il combustibile derivato dai rifiuti prodotto dai tmb e bruciato negli inceneritori). Poi le fiamme si sono propagate arrivando ad interessare anche il Tmb più grande di Malagrotta. L’altro, più piccolo, ne tratta 600.

E ora per Roma si riapre prepotentemente lo spettro dell’emergenza rifiuti: con il più grande tmb di Roma fuori uso (e quello di Ama a Rocca Cencia può trattare al massimo 500 tonnellate al giorno di indifferenziato), infatti, bisognerà capire come gestire gli oltre 2.500 tonnellate di rifiuto talquale prodotte ogni giorno nella Capitale. Emergenza rifiuti, ma anche pericolo per la salute per le sostanze tossiche sprigionate nell’aria: il Comune ha raccomandato di tenere chiuse le finestre a chi abita nel raggio di un chilometro e si sta valutando se chiudere asili e scuole materne nel raggio di sei chilometri.


ore 23.18 – DOMANI CHIUSA SEDE CONSIGLIO REGIONALE LAZIO

“In seguito al grave incendio divampato alla discarica di Malagrotta per cause ancora da accertare la sede del Consiglio regionale del Lazio in via della Pisana 1301 rimarrà chiusa nella giornata di domani 16 giugno”. Così Marco Vincenzi, Presidente del Consiglio regionale del Lazio.

ore 23.17 – ALFONSI: VERSO ORDINANZA PER CHIUSURA NIDI E MATERNE

“Domattina si riunirà la cabina di regia per trovare gli sbocchi alternativi ai rifiuti che portiamo qui e si sta aprendo una riunione presso la Protezione Civile. Perché stiamo andando verso un’ordinanza precauzionale rispetto alla salute pubblica dei cittadini che dovrebbe prevedere la chiusura delle scuole materne, i nidi e i centri estivi all’interno di un raggio che si sta determinando e il divieto di consumo e raccolta di alimenti nelle campagne qui vicino”. Lo ha detto l’assessora capitolina ai Rifiuti, Sabrina Alfonsi, all’uscita dal complesso impiantistico del trattamento dei rifiuti capitolini a Malagrotta. Sono presenti nel complesso impiantistico di Malagrotta anche l’assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, il Dg di Ama, Andrea Bossola, e il Dg di Arpa Lazio, Marco Lupo.

ore 22.48 – VIGILI FUOCO: CAUSE ROGO? ORA DOMARE INCENDIO

Le ipotesi sulle cause dell’incendio “al momento sono tutte possibili. Non è questo il momento di pensare alle cause, ora bisogna avere ragione dell’incendio“. Lo ha detto il portavoce dei vigili del Fuoco, Luca Cari, all’ingresso del complesso impiantistico di Malagrotta dove sono andati in fiamme il gassificatore e il Tmb 2.
“L’area interessata dall’incendio è molto vasta ed è notevole il materiale combustibile presente- ha aggiunto- L’Arpa sta monitorando la nube, qualunque fumo prodotto da una combustione non è da respirare. Le norme da seguire sono quelle solite, chiudere porte e finestre”.

ore 22.41 – I POMPIERI: “ALMENO UN GIORNO PER SPEGNERE FIAMME”

“Siamo in piena fase di soccorso, l’incendio è molto complicato da domare perché trattandosi di materiale combustibile anche abbassando le fiamme poi riprendono. Andrà avanti almeno per un giorno“. Lo ha detto il portavoce dei vigili del Fuoco, Luca Cari, all’ingresso del complesso impiantistico di Malagrotta dove sono andati in fiamme il gassificatore e il Tmb 2.
“Siamo riusciti a circoscrivere le fiamme ai due capannoni (gassificatore e Tmb 2, ndr)- ha spiegato Cari- Sono impiegati 60 uomini per dieci squadre del vigili del Fuoco, ci sono anche mezzi aeroportuali arrivati da Fiumicino con una capacità estinguente notevole e squadre anche dalle province del Lazio”.

ore 22.36 ARPA LAZIO: ENTRO 48 ORE RISULTATI QUALITÀ ARIA

“A seguito dell’incendio divampato negli impianti di Malagrotta e la successiva nube di fumo che si è sviluppata l’Arpa Lazio si è recata immediatamente nell’area colpita e ha installato dei campionatori che serviranno a verificare eventuali effetti sulla qualità dell’aria. Nelle prossime 24/48 ore si avranno i primi riscontri a partire dalle centraline fisse. Nel frattempo si consiglia ai cittadini residenti nell’area di 1 km di tenere chiuse le finestre delle proprie abitazioni”. Lo comunica in una nota Marco Lupo, direttore generale di Arpa Lazio.

ore 22.23 CGIL: SCIAGURA PER ROMA, ORA COLLABORINO TUTTI

“Una sciagura per la Capitale. Da stanotte il 25% dei rifiuti prodotti non potrà essere trattato. Adesso serve l’impegno e la collaborazione di tutti per affrontare questa terribile situazione”. Così su Facebook il segretario della Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola, sul rogo che ha colpito il gassificatore di Malagrotta e uno dei due tmb.

ore 22.22 PRESIDENTE MUNICIPIO XI: DISASTRO INCALCOLABILE

“Incendio al Tmb di Malagrotta. È un disastro ambientale di dimensioni incalcolabili”. Così su Facebook il presidente del Municipio XI di Roma, Gianluca Lanzi.

ore 22.21 IL COMUNE AI CITTADINI: FINESTRE CHIUSE, NON USATE CONDIZIONATORI

Sul sito di Roma Capitali si raccomanda alla popolazione presente nel raggio di un chilometro dalla zona dell’incendio, a titolo precauzionale, di non sostare nei pressi dell’area interessata dall’incendio; mantenere chiuse le finestre in caso di fumi persistenti e maleodoranti; non utilizzare al momento i condizionatori d’aria; in caso di emergenza contattare il Numero Unico Emergenze 112 o la Sala Operativa h24 della Protezione Civile di Roma Capitale al numero verde 800 854 854 o al numero 06 67109200.

Si fa presente, continua la nota, che nella zona interessata dal rogo, sono possibili, a scopo precauzionale, interruzioni di luce, gas e acqua. Sul posto, oltre all’assessora capitolina ai Rifiuti, Sabrina Alfonsi, anche i presidenti del Municipi 11 e 12, Gianluca Lanzi ed Elio Tomassetti.

ore 21.25 GUALTIERI: AL LAVORO PER AFFRONTARE EMERGENZA

“L’incendio del Tmb non è solo un grave incidente, ma costituisce un danno significativo per il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Roma, su cui avrà inevitabili conseguenze immediate“, ha dichiarato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

“Siamo già al lavoro- ha proseguito il sindaco- per ricollocare quanto prima le quantità trattate dall’impianto danneggiato e indirizzarle su altri impianti di trattamento e sui successivi sbocchi. Già domani mattina si riunirà la cabina di regia con Ama e gli operatori che hanno contratti in essere diretti e indiretti con l’azienda di Roma. Metteremo tutto il nostro impegno per affrontare questa grave emergenza. Ringrazio le squadre dei Vigili del Fuoco, le forze dell’ordine, la polizia locale e i volontari della protezione civile per il loro prezioso lavoro”.

L’INCENDIO

L’incendio è scoppiato nel pomeriggio poco dopo le 17.30. I primi a diffondere la notizia sono stati gli attivisti del comitato Valle Galeria Libera in un post su Facebook, allegando foto e un video: “Incendio in un capannone dentro Malagrotta. In fiamme il gassificatore, non sappiamo che materiale sia presente all’interno”. Una cittadina, Maria Teresa Cipollone, intervenendo nei commenti ha scritto: “I vigili del fuoco dicono di chiudere le finestre o allontanarsi per chi è a circa un chilometro“.

Il gassificatore si trova nei pressi dei due tmb che trattano e stabilizzano 1500 tonnellate al giorno di rifiuti urbani della Capitale, ha funzionato per un breve periodo sperimentale all’inizio degli anni 2000 ma è spento da oltre 10 anni. Tutto il compendio di Malagrotta dal 2018 è stato posto dal Tribunale di Roma sotto amministrazione giudiziaria, rappresentata dal commercialista Pier Luigi Palumbo, dopo le vicende giudiziarie che hanno interessato il patron del Colari, Manlio Cerroni.

Arrivando sul posto, è visibile una folta coltre di fumo nero e bianco che avvolge il gassificatore, andato in fiamme, spinta dal vento da Malagrotta verso via Aurelia. È forte l’odore acre di plastica bruciata. È possibile si tratti delle balle del cdr che in alcune circostanze in passato venivano stoccate all’interno dell’area che ospita il gassificatore spento da oltre 10 anni.

L’INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCO

I vigili del fuoco sono ancora al lavoro per domare l’incendio che si è sviluppato all’interno del capannone che ospita il gassificatore dei rifiuti di Roma a Malagrotta (spento da oltre 10 anni) e soprattutto per evitare che le fiamme possano attaccare i due tmb limitrofi.

L’impianto si trova all’interno del complesso denominato “Città delle Industrie Ambientali” che ospita i due tmb e la discarica (chiusa da ottobre 2013). Il gassificatore si trova verso la parte finale dell’area, al confine con lo stabilimento Lampogas. Alle fiamme ben visibili si accompagna, a intermittenza, il crepitio generato presumibilmente dai piccoli scoppi di materiali. Sul posto anche la Polizia Locale di Roma Capitale.


CACCIATORE (CONSIGLIO REGIONALE LAZIO): STOP LOGICHE PROFITTO

“Siamo dietro il capannone che ospita il famoso gassificatore di Malagrotta mai entrato in funzione e autorizzato negli anni precedenti, un capannone usato per lo stoccaggio di combustibile da rifiuto prodotto dai trattamenti meccanici biologici di Malagrotta. Questo è quello che succede in caso di incidenti quando si gestiscono i rifiuti secondo logiche di profitto, che significa accumulare grandi quantità negli impianti”. Lo ha detto all’agenzia Dire Marco Cacciatore, presidente commissione Rifiuti del Consiglio regionale del Lazio, presente fuori l’impianto di Malagrotta andato in fiamme nel pomeriggio.

“C’è insostenibilità a tutti i livelli”, a partire “da un punto di vista economico”. Poi c’è un “insopportabile impatto ambientale e zero dignità per i lavoratori in strada e negli impianti”. Un modello che “presenta margini di incidenti come il disastro a cui stiamo assistendo ora”, ha attaccato Cacciatore, secondo il quale “tutto si potrebbe migliorare se si gestissero i rifiuti separandoli a monte e puntando al recupero di materia anziché alla produzione di energia, poco efficiente e che le stesse normative ci chiedono di superare una volta per tutte”.

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