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A Palermo nuovo Consiglio comunale tra riconferme e grandi esclusi

Non ci sarà il mondo della sinistra, che non è riuscito a oltrepassare la soglia di sbarramento del 5%

Pubblicato:15-06-2022 11:33
Ultimo aggiornamento:15-06-2022 12:33

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PALERMO – Ci sarà un veterano come Giulio Tantillo, che grazie a 2.276 voti ha centrato la sua quinta elezione consecutiva, e ci sarà il recordman delle preferenze Ottavio Zacco, primo degli eletti in città con 3.364 preferenze.

Non ci sarà il mondo della sinistra, che non è riuscito a oltrepassare la soglia di sbarramento del 5%, mentre Totò Cuffaro può brindare al ritorno della Dc che fa il suo ingresso nell’assemblea cittadina della quinta città d’Italia. Nella tarda serata di ieri è stato completato il quadro delle preferenze che ha ridisegnato la geografia del consiglio comunale di Palermo: 24 seggi alla coalizione di centrodestra del sindaco Roberto Lagalla, 16 alle opposizioni.

A centrare la riconferma a Sala delle Lapidi sono stati in 19, 21 invece le new entry. Tantillo e Zacco sono gli alfieri di una Forza Italia che ha raggiunto quota 11,28% sfiorando il primato di primo partito in città. Gli azzurri sono secondi di un soffio rispetto al Pd, giunto all’11,62%. Entrerà in Consiglio con le insegne di Forza Italia anche l’ex assessore della giunta uscente targata Leoluca Orlando, Leopoldo Piampiano. Tra gli azionisti di maggioranza della coalizione di centrodestra c’è Fratelli d’Italia, che ha portato a casa sei consiglieri comunali: entreranno l’eurodeputato Giuseppe Milazzo e il capogruppo uscente Francesco Scarpinato, mentre è rimasto fuori dalla porta un altro veterano di Sala delle Lapidi, Mimmo Russo, storico difensore dei precari ex Pip di Palermo e ras del voto a Borgo vecchio. A Russo non sono bastati gli 805 voti raccolti.

Ha tirato un sospiro di sollievo la Lega, che comunque non può essere soddisfatta del 5,21% raccolto. Resterà fuori da Sala delle Lapidi il capogruppo uscente del Carroccio, Igor Gelarda, mentre la deputata regionale Marianna Caronia e l’uscente Sabrina Figuccia hanno centrato la riconferma. La sorpresa nel campo del centrodestra si chiama ‘Lavoriamo per Palermo’, lista nella quale sono confluiti diversi renziani: boom di preferenze per Dario Chinnici, capogruppo uscente di Italia viva che ha ottenuto 1.909 voti, mentre un ritorno a Sala delle Lapidi, dopo una consiliatura assente, sarà quello di Salvo Alotta.


L’Udc sorride per il successo di Lagalla, suo iscritto, ma i centristi resteranno fuori dal Consiglio. Nel campo del centrosinistra, oltre al Pd, hanno superato lo sbarramento il Movimento cinque stelle e la lista Progetto Palermo, ispirata dal candidato sindaco. Miceli, che entrerà a Sala delle Lapidi in quanto primo tra i candidati a sindaco sconfitti, troverà al suo fianco la new entry Mariangela Di Gangi, pasionaria dello Zen, e gli uscenti Valentina Chinnici e Massimiliano Giaconia.

Due conferme anche tra i grillini, che escono fortemente ridimensionati da questa tornata elettorale: Antonino Randazzo e Concetta Amella. Dai cinque consiglieri delle elezioni 2017, la pattuglia pentastellata si è ristretta a tre.

Nel Pd sorride l’ex parlamentare nazionale Teresa Piccione, che ha centrato l’elezione (per lei un ritorno dopo l’esperienza 2012-2017) in coppia con il capogruppo dem all’Ars Giuseppe Lupo. Tornerà a Sala delle Lapidi anche l’attuale capogruppo Rosario Arcoleo. Il sindaco uscente Leoluca Orlando avrà nella pattuglia dem un suo uomo, il vice sindaco Fabio Giambrone, mentre il più votato tra i democratici è stato il deputato nazionale Carmelo Miceli: per lui 2.064 voti. La coalizione giallorossa sarà orfana della sinistra e in particolare della verve dell’assessore uscente alla Mobilità Giusto Catania. I 1.063 voti di Catania, così come i 1.052 della portavoce di Mediterranea saving humans Alessandra Sciurba, non sono bastati per spingere Sinistra civica ecologista fino al 5%.

Tra i due fronti staranno i quattro consiglieri comunali del tandem +Europa-Azione. Oltre a Fabrizio Ferrandelli, sconfitto nella corsa a sindaco ma riconfermato in Consiglio a suon di 3.199 voti, ritorneranno nell’assemblea cittadina anche i due rappresentanti del gruppo Oso ed ex M5s Ugo Forello e Giulia Argoroffi, così come Leonardo Canto.

IL FLOP ELETTORALE DEI 2 CANDIDATI DI CENTRODESTRA ARRESTATI

Poco più di una manciata di voti per i due candidati al consiglio comunale di Palermo arrestati nei giorni scorsi con la stessa accusa: scambio elettorale politico-mafioso: Pietro Polizzi, di Forza Italia, e Francesco Lombardo, di Fratelli d’Italia. Nella tarda serata di ieri la piattaforma telematica del Comune di Palermo ha completato la pubblicazione dei voti di preferenza scrutinati nelle seicento sezioni del capoluogo siciliano: Polizzi, accusato di avere tentato un accordo con i boss dell’Uditore e che dopo l’arresto annunciò di volere fare un passo indietro, ha ottenuto 62 voti, mentre Lombardo, che secondo la Procura di Palermo avrebbe chiesto appoggio elettorale a un uomo d’onore di Brancaccio, 174. Le figlie di quest’ultimo, nelle ore successive all’arresto, avevano lanciato anche un appello via social difendendo il padre e invitando i palermitani a votarlo.

IL RECORD DI TANTILLO, QUINTA VOLTA IN CONSIGLIO: “Il SEGRETO? LAVORARE”

“Il segreto? È uno solo: lavorare, lavorare, lavorare”. Lo scrutinio dei voti per le Amministrative di Palermo lo ha premiato per la quinta volta consecutiva e così per Giulio Tantillo, volto storico di Forza Italia nel capoluogo siciliano, è arrivata un’altra elezione a Sala delle Lapidi.

La prima volta che entrò in Consiglio il calendario segnava 2001. “Un record che si fonda su una certezza, quella dell’impegno quotidiano – racconta Tantillo alla Dire -. Chi fa il consigliere comunale deve sapere che è questo il ruolo. Lavorare e risolvere i problemi quotidiani, poi alla fine dei cinque anni, arriva il riconoscimento delle urne”.

Un riconoscimento che in questa tornata elettorale ha significato 2.276 voti: “Ho sempre ottenuto questo risultato anche in altre occasioni – racconta -, i numeri sono in linea con quelli di altre tornate elettorali. Sono sempre presente in aula e non mi stanco mai perché svolgo questo ruolo con passione dentro e fuori da Sala delle Lapidi”.

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