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L’Alberghiero Maggia di Stresa vince il concorso del Goethe Institut

Premiata videoricetta di risotto con cocktail ispirata a favola di Esopo

Pubblicato:15-06-2021 11:36
Ultimo aggiornamento:15-06-2021 11:36

alberghiero maggia di stresa
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STRESA (VCO) – Gli studenti dell’Istituto ‘Erminio Maggia’ di Stresa hanno vinto il primo premio del concorso ‘Cucina da favola! / Deutsch… zum Anbeißen!’, indetto dal Goethe Institut Turin e rivolto alle scuole alberghiere di tutta Italia. Le classi 4B enogastronomia e 4B sala e vendita, coordinate dal docente Donato Pinnafele, si sono aggiudicate la vittoria a pari merito con gli istituti ‘Giancardi’ di Alassio (Liguria) e ‘Giolitti’ di Mondovì (Piemonte), in un confronto tra 24 scuole alberghiere italiane.

Alle scuole è stato chiesto di creare una video-ricetta ispirata alla fiaba ‘Il topo di città e il topo di campagna’ di Esopo. La giuria – composta da Goethe-Institut, Slow Food, Ambasciatori del Gusto e l’azienda Bosch – ha scelto il progetto dei ragazzi e delle ragazze di Stresa che per il video hanno preparato un piatto che unisce tradizione e modernità: gli ingredienti del territorio impiegati sono stati infatti abbinati a un cocktail, piuttosto che a un vino come di consueto. Il risotto creato per l’occasione, quindi, è cucinato con ingredienti del territorio (riso, pesce persico, nocciole, fiori eduli), mentre il cocktail, battezzato ‘Lila Licht’ (luce viola), è a base di sweet and sour, sciroppo di viole e prosecco extra-dry, servito in un flute con una piccola decorazione floreale.

Il concorso del Goethe Institut, giunto alla quarta edizione, ha l’obiettivo di promuovere la lettura creativa nell’insegnamento delle lingue straniere negli istituti alberghieri. Il tema della favola è stato scelto in occasione della prima edizione del 2012 perché allora cadeva il bicentenario dalla pubblicazione di ‘Kinder- und Hausmärchen’ (le celebri Fiabe del focolare dei Fratelli Grimm). Lo spunto di quest’anno, la favola de ‘Il topo di città e il topo di campagna’, nelle parole dell’istituto linguistico tedesco, era “un’occasione per sviluppare idee gastronomiche, ma anche per riflettere sulla sostenibilità e sull’impatto climatico delle materie prime e dei prodotti usati in cucina”.


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