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Commerciavano illecitamente gasolio agricolo, 19 indagati a Taranto

La commercializzazione avveniva attraverso l'allestimento di distributori abusivi privi di autorizzazione amministrativa e di ogni basilare norma di sicurezza

Pubblicato:15-06-2020 10:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:29
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BARI – Avevano creato un sistema parallelo di distribuzione del gasolio agricolo che pero’ veniva illecitamente venduto a chi non ne aveva diritto. Sono 19 le persone indagate a Taranto dai finanzieri che hanno anche sequestrato beni, “disponibilita’ finanziarie”, per un valore complessivo di sei milioni e 700 mila euro.

Quattrordici delle persone coinvolte nell’inchiesta “Gipsy fuel”, sono state raggiunte da misure cautelari emesse dal gip del tribunale ionico Rita Romano: undici sono ai domiciliari, due in carcere, una e’ stata sottoposta all’obbligo di dimora. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione per delinquere finalizzata al falso, alla sottrazione di imposta e all’emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Secondo quanto accertato dalle indagini coordinate dal magistrato della procura di Taranto Marzia Castiglia, il gruppo si procacciava ingenti quantitativi di gasolio agricolo da sei depositi commerciali “compiacenti che – spiegano gli investigatori – facevano figurare le vendite a favore di soggetti aventi diritto utilizzando libretti artefatti o riconducibili a posizioni cessate oppure a titolari di aziende agricole del tutto ignari delle forniture”. La commercializzazione del gasolio avveniva attraverso l’allestimento di “distributori abusivi nelle campagne di Laterza, privi non solo di ogni autorizzazione amministrativa ma anche di ogni basilare norma di sicurezza“.


Gli impianti erano costruiti in maniera artigianale, utilizzando motori di vecchie lavatrici collegati a pistole erogatrici e solitamente si trovavano vicino a casolari abitati con “conseguente rischio per la salute dei residenti”. Sono quasi 4 milioni i litri di gasolio acquistati e smerciati illegalmente per una evasione di 1,9 milioni di euro in accise, di 725mila euro di Iva non versata e per un guadagno illecito di quasi sette milioni di euro. Sono state sottoposte a sequestro 12 autobotti utilizzate per il trasporto del gasolio agricolo e 5 distributori abusivi.

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