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Referendum, Guzzetta: “Il 20 giugno consegna firme per presidenzialismo”

Il costituzionalisma Guzzetta presenterà le firme per un referendum sul presidenzialismo. E sullo Stadio della Roma: "Regolare rapporti lobby-politica"

Pubblicato:15-06-2018 13:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:16
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ROMA – “L’appuntamento è il 20 giugno alle 9.30 alla Corte di Cassazione per la presentazione delle firme per il referendum sul presidenzialismo. E’ il primo passaggio di una battaglia che richiederà il contributo di tutti i cittadini. Bisogna raccogliere le firme e fare pressione sul Parlamento, affinchè si scrolli da questo senso di impotenza e dalla rimozione del tema delle riforme”. Questo l’annuncio di Giovanni Guzzetta, giurista e docente di diritto Costituzionale all’Università Tor Vergata di Roma, intervistato dall’agenzia Dire.

“Sono 40 anni che si cerca di fare riforme in questo Paese. La politica- spiega Guzzetta, ricordando il recente black out post elettorale- s’impantana e i processi di cambiamento si bloccano. Abbiamo una Costituzione che è troppo vecchia per le esigenze di oggi e la crisi dei 90 giorni lo dimostra. Si deve ripartire dai cittadini per indicare la strada alla politica. La nostra proposta è quella di un referendum istituzionale sul presidenzialismo“.


Esiste sulla carta anche una maggioranza presidenzialista e i tempi sono maturi, ma le forze politiche preferiscono litigare sulle beghe contingenti, piuttosto che prendersi responsabilità storiche”. Per questo la parola e la spinta propulsiva ai cambiamenti, attraverso un referendum popolare, può essere affidata ai cittadini.

Anche i 5 stelle sono da sempre tifosi del referendum come strumento di democrazia diretta e ne vorrebbero persino abolire il ‘quorum’… “Arrivano buon ultimi- commenta il giurista- sulla necessità di riformare lo strumento referendario, ma una democrazia non può vivere a colpi di referendum. Serve una riqualificazione delle Istituzioni rappresentative, che sono lo strumento principale della democrazia di un Paese. Responsabili, stabili e capaci di decidere“.

Queste le tre qualità che secondo il giurista non possono mancare. “L’Italia non è la Svizzera e 60 milioni di cittadini non possono essere chiamati ad esprimersi per continui referendum. La responsabilità deve essere delle Istituzioni e per questo- conclude Guzzetta- una grande riforma istituzionale è urgente. Soprattutto adesso”.

“STADIO ROMA, REGOLARE I RAPPORTI TRA LOBBY E POLITICA”

“Questo è il governo del cambiamento? Allora subito una riforma per regolare i rapporti tra lobby e politica“. Così Giovanni Guzzetta, docente di diritto Costituzionale all’università Tor Vergata di Roma e direttore del master su lobby e anticorruzione, interpellato dall’agenzia Dire sullo scandalo del nuovo stadio della Roma che ha portato a numerosi arresti.Ancora una volta è stato scoperchiato l’intreccio perverso che molte volte lega affari privati, pubblici uffici e politica… “E’ impensabile- dice il giurista, ricordando le recenti parole del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone- che la politica non abbia rapporti con la società dove ci sono gruppi economici e gruppi d’interesse. Inutile far finta che questo non debba accadere. Bisogna piuttosto disciplinare questi rapporti, come accade in Europa e nel resto del mondo”. “C’è ancora una nube intorno alla vicenda dell’indagine in corso sullo stadio della Roma- prosegue il professore Guzzetta- e bisognerà poi distinguere tra le responsabilità penali, quelle politiche ed etiche. Non abbiamo bisogno di generalizzare il problema perchè questa modalità servirebbe solo a far crescere frustrazione”.
Il governo del cambiamento giallo-verde ce la farà? “Questo governo- risponde Guzzetta- nasce all’estremo di una crisi complessa, sia economica che istituzionale. La politica da sola però non può vincere la sfida del cambiamento promesso. Abbiamo bisogno di un cambiamento strutturale. In questa crisi le Istituzioni hanno avuto una condotta alla ‘Io speriamo che me la cavo’… la prossima volta ce la caveremo?”.

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