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ROMA – Sono ventiquattro anni che Heine Allemagne aspettava questo momento: la Corte federale di giustizia brasiliana ha respinto l’ultimo appello della Fifa e, dopo sette anni di controversie giudiziarie, ha deciso che lo dovrà pagare. E’ lui l’inventore dello spray che gli arbitri utilizzano per segnare sul campo la distanza della barriera sui calci di punizione. Quella specie di schiuma da barba che svanisce dopo un po’, e che serve ad evitare che i giocatori in barriera rùbino centimetri dal punto di battuta.
La Fifa ha utilizzato per la prima volta l’invenzione brevettata dall’inventore brasiliano nel 2000 durante Coppa del Mondo per club del 2013, e poi al Mondiale un anno dopo. Aveva promesso 40 milioni di dollari per acquisire tutti i diritti sullo spray. Solo che dopo il cambio di potere da Sepp Blatter a Gianni Infantino, la Federcalcio internazionale si tirò indietro e continuò a commercializzare lo spray in tutto il mondo senza il consenso di Heine.
La Corte Federale brasiliana ha quindi stabilito che la Fifa ha impedito ad Heine la possibilità di trarre profitto dal suo prodotto. “È una storia di Davide contro Golia. La Fifa è un gigante, ci sono voluti ben 23 anni di battaglie”, ha esultato Heine dopo l’annuncio del verdetto. La Fifa aveva anche avviato un’altra causa per revocare il brevetto ad Heine e invalidare così il processo di risarcimento. Ma anche in questo caso è stata sconfitta.
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