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Fazio, addio alla Rai: “Politica di strabordante ingordigia”

Il conduttore passerà a Discovery per i prossimi quattro anni: "La sensazione di essere merce pericolosa e non una risorsa della propria azienda non è gradevole"

Pubblicato:15-05-2023 16:48
Ultimo aggiornamento:16-05-2023 13:15
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FABIO FAZIO imago
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ROMA – “La politica tutta si sente legittimata dal risultato elettorale a comportarsi da proprietaria nei confronti della cosa pubblica con pochi riguardi per il bene comune e con una strabordante ingordigia. E non solo per quel che riguarda la televisione”. Parole di Fabio Fazio, all’indomani dell’addio alla Rai e dell’annunciato passaggio su Discovery per i prossimi 4 anni. Il popolare conduttore di ‘Che tempo che fa’ interviene dalla sua rubrica ‘Senza impegno’ sul settimanale ‘Oggi‘, diretto da Carlo Verdelli e in edicola giovedì 18 maggio.

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“Nessun vittimismo e nessun martirologio: detesto entrambe le forme di autocommiserazione. Non è proprio il caso. Semplicemente è andata così: continuerò il mio lavoro altrove e come ogni inizio sarà un’opportunità per inventare cose nuove e nel tempo tentare nuove strade. Come si sa è cambiata la narrazione. Ma la narrazione un professionista se la scrive da solo, col proprio lavoro e con il proprio curriculum. Non si può far parte di una narrazione altrui, tanto più se per altrui si intende la politica di chi ha vinto in quel momento”, scrive Fabio Fazio. “Negli anni scorsi ho sperimentato sulla mia pelle che cosa vuol dire essere adoperato come terreno di scontro senza alcuna possibilità di difesa se non quella dei risultati del proprio lavoro. Anche se servono a poco o a niente, soverchiati come sono dalla potenza di fuoco che ti viene scaricata addosso. La sensazione di essere merce pericolosa e non una risorsa della propria azienda non è gradevole. Il mio lavoro consiste nel fare televisione e non nel cercare un faticoso equilibrio con questo o quell’esponente politico a cui chiedere aiuto. Per fortuna non frequento nessuno e incontro Ministri ed esponenti di partito esclusivamente nello spazio pubblico della trasmissione che conduco. L’essere un irriducibile provinciale è sempre stata una salvezza”. In conclusione, una promessa: “Non sentirete mai una mia parola scortese nei confronti della Rai che è parte integrante della mia vita”.


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