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Il viaggio del Persano arriva a Trieste: “Basaglia, storia luminosa. Ma oggi ci sono dei nemici”

Nel roseto dell’ex Ospedale psichiatrico, dedicato a Franco Basaglia, arriva un cavallo vero per simboleggiare che 'Marco Cavallo', simbolo dell'ex manicomio, è un'idea che vive e cammina

Pubblicato:15-05-2023 16:38
Ultimo aggiornamento:16-05-2023 18:20

cavallo persano foto da https://www.facebook.com/ViaggiodelPersano/
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Foto da Facebook

TRIESTE – “Sono passati 50 anni dall’inizio di questa storia, sicuramente luminosa che a Trieste come dappertutto ha restituito diritto, cittadinanza, dignità, singolarità alle persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale, e allora agli internati. E tutto questo ha funzionato tantissimo, ha fatto sì che il nostro Paese riuscisse finalmente a guardare con uno sguardo diverso l’altro, l’altro diverso”. Così lo psichiatra Peppe Dell’Acqua, già direttore del dipartimento di Salute mentale di Trieste, e uno degli stretti collaboratori di Franco Basaglia, la cui riforma restituì la libertà a persone con problemi psichiatrici.

IL CAVALLO ESSO CHIUDE A TRIESTE LA MARCIA PER SALUTE MENTALE

L’occasione per ricordare il buono che emerse da quegli anni ‘70 è stata venerdì la visita dell’iniziativa “il Viaggio del Persano” che ha portato nel roseto dell’ex Ospedale psichiatrico un cavallo vero, per simboleggiare che la statua azzurra di Marco Cavallo, dedicata al ronzino dell’ex manicomio, simbolo della libertà, non è solo una statua, ma un’idea che vive e cammina.


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“BASAGLIA OGGI HA DEI NEMICI”

Eppure l’universo basagliano oggi ha nemici, sottolinea Dell’Acqua: “Qui è accaduto per una ostilità ideologica, per un malinteso senso dello ‘spoil system’, ma soprattutto con delle spinte che ci sono, estremamente pericolose, di quello che è l’immagine del privato: l’impoverimento del pubblico e la crescita di un privato, che dovrebbe rispondere a chissà cosa”. Protagonisti della demolizione della riforma basagliana, spiega lo psichiatra, sono “i nostri amministratori, disinteressandosi di tutto”, sottolinea, “sono prigionieri di ideologie vecchie e sorpassate che stanno facendo molto male qui e a tutto il nostro Paese”. E prosegue: “L’attacco delle società italiane di psichiatria, eccetera, è cominciato da Trieste. A un certo punto hanno deciso che bisognava decapitare tutto”, spiega Dell’Acqua sfruttando il cambio generazionale di chi collaborò con Basaglia. “Ci stanno provando da 4-5 anni. Quelli che lavorano qui cercano di resistere, non è facile. E tuttavia siamo qui, sperando di riprenderci, ma è difficile”, conclude Dell’Acqua.

RULLO: “LA LIBERTÀ È TERAPEUTICA”

“L’importanza in questo momento storico è ribadire che la libertà è terapeutica, è che quel cavallo azzurro che abbiamo incontrato a Brescia, non è soltanto più un simbolo, ma ha un cavallo in carne ed ossa che continuerà ad incarnare quegli ideali e soprattutto un concetto scientificamente molto valido: che non è possibile fare salute mentale con gli strumenti esclusivi della psichiatria”. Così lo psichiatra Santo Rullo che venerdì a Trieste nel roseto del parco intitolato a Franco Basaglia, ha celebrato l’arrivo de “il Viaggio del Persano”, il cavallo vero dal nome ‘Esso’, che fa visita alla statua azzurra di Marco Cavallo, il ronzino dell’ex manicomio, che da oltre 50 anni è simbolo a Trieste della libertà dei pazienti ‘liberati’ grazie proprio alla riforma della psichiatria di Basaglia.

Non solo psichiatria, ribadisce Rullo, “indubbiamente servono gli strumenti medici, gli strumenti farmacologici, e l’integrazione di interventi psicologici e psicosociali. Abbiamo incontrato in questi 1.180 chilometri eccellenze dell’inclusione sociale, dell’inclusione lavorativa- continua-. Abbiamo portato l’altro messaggio, cioè il diritto della persona con problemi di salute mentale a fare esercizio fisico e sport. Perché la vita sedentaria è un fattore di rischio di malattie fisiche e di malattie mentali, e questo è un messaggio che andrebbe ampliato a tutti in un momento in cui i fattori di rischio della salute mentale sono fortemente aumentati per tutta la popolazione e non soltanto per i pazienti psichiatrici”, conclude il Rullo.

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