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FOTO | VIDEO | Malattie rare, Sifo: “Fondamentale il confronto con i colleghi europei Eahp”

L'11 e 12 maggio, a Roma, farmacisti italiani ed europei si sono confronati sui temi dell’agenda sanitaria internazionale

Pubblicato:15-05-2023 13:19
Ultimo aggiornamento:15-05-2023 13:58

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ROMA – “Crediamo fortemente che nell’ambito delle malattie rare il confronto tra i principali stakeholders italiani ed europei sia fondamentale per verificare le best practice, al fine di avere un accesso omogeneo su tutto il territorio europeo”. Così il presidente nazionale della Società italiana dei farmacisti ospedalieri (SIFO), Arturo Cavaliere, intervistato dalla Dire in occasione del corso internazionale ‘Rare diseases and orphan medicines as an integral part of European healthcare setting’ (Malattie rare e farmaci orfani come parte integrale del setting sanitario europeo), che si è svolto a Roma l’11 e il 12 maggio presso l’Acquario Romano. Il corso è stata un’inedita proposta sinergica e congiunta sviluppata da SIFO e dalla Società europea dei farmacisti ospedalieri-EAHP, con il coordinamento scientifico di Piera Polidori (EAHP Board of Directors e Head of Delegation EAHP – SIFO), Nenad Miljkovic (EAHP Director of Finance) e Titti Faggiano (Tesoriere, Consiglio Direttivo SIFO), a testimonianza della “forte coesione” tra i farmacisti italiani ed europei sui temi dell’agenda sanitaria internazionale.

IL CONGRESSO SIFO


Ma quali saranno i prossimi temi su cui le due società hanno intenzione di puntare i riflettori? “Certamente quella di una assistenza che sia sostenibile– ha risposto Cavalieri- ma soprattutto equa ed uniforme nelle varie regioni del nostro territorio nazionale. Ci apriremo quindi al futuro, alle terapie digitali e ai trial clinici digitali. Tutti temi, questi, che verranno trattati con gli stakeholder nazionali, internazionali e istituzionali al prossimo congresso di SIFO, che si terrà a Roma dal 5 all’8 ottobre 2023”.

Interpellata sul perché di un evento progettato e sviluppato in sinergia tra società italiana e società europea dei farmacisti ospedalieri, la dottoressa Polidori ha risposto: “La SIFO da sempre coopera con l’EAHP, in quanto l’Italia è una delle Nazioni più rappresentative che collabora con la società europea; per questo è stato scelto il nostro Paese per organizzare questo evento internazionale, perché riteniamo che ci sia maggior ambito per trovare spunti di ulteriore collaborazione”.


Da sempre i pazienti con malattie orfane trovano forti difficoltà nel riconoscimento delle loro patologie, ma anche purtroppo nello sviluppo di farmaci a loro dedicati. Allora quanto sono importanti eventi come questo, che mettono al centro i rapporti con il paziente? “Sono importantissimi- ha risposto ancora la dottoressa Polidori alla Dire- perché da quella che è la nostra esperienza abbiamo imparato che la rete è tutto: essere in rete facilità sicuramente l’accesso alle cure, migliora la diagnosi e migliora la formazione. Inoltre permette di poter avere novità su quello che sta accadendo in Europa, come abbiamo appurato dalle relazioni dei nostri colleghi europei. Sicuramente incontri del genere servono ad incrementare la rete, necessaria proprio per facilitare l’accesso alle cure dei pazienti”.

Tra i punti salienti del corso internazionale SIFO-EAHP, intanto, quelli dell’armonia e dell’armonizzazione di pratiche cliniche, manageriali e sociali che tengono unite il mondo delle malattie rare, non solo per il paziente ma anche per i clinici che se ne interessano. “I clinici- ha spiegato la dottoressa Faggiano- sono animati da passione e questo vuol dire che entrano nell’interezza nelle relazioni di cura che mettono insieme le nostre regioni italiane ma anche, come abbiamo sentito dai parlamentari europei, i pazienti di tutta l’Europa e non solo”.

Dunque il corso, organizzato dalla Società italiana dei farmacisti ospedalieri dei servizi farmaceutici territoriali e dall’EAHP, ha dato questa visione: “Insieme, perché le malattie non siano più rare”. Eventi come questo permettono poi ai farmacisti italiani di partecipare in anteprima alle novità che l’Europa ha in serbo per farmaci e dispositivi. È così? “Senz’altro, perché l’apertura verso l’Europa ci porta proprio a questo- ha sottolineato ancora Faggiano- gli stessi parlamentari ci hanno dato delle informazioni che non conoscevamo. Però devo dire che le nostre regioni italiane non sono da meno e gli stessi farmacisti italiani concorrono al miglioramento delle patologie rare in molte discipline, a partire dalla gestione per esempio di tutti i dispositivi diagnostici che arrivano nei laboratori di genetica e possono dare possibilità di diagnosi sempre a più pazienti, fino ad arrivare alla galenica stessa, che è necessaria e utile per tutti quei farmaci che sono di nicchia ma anche per quelle formulazioni che, evidentemente, non possono essere sostenute dal sistema sanitario nazionale e che invece il farmacista ospedaliero mette a disposizione di tutti i malati rari”.

IL RUOLO DEI FARMACISTI OSPEDALIERI

Presente all’evento anche il presidente della EAHP, Andras Sule, che sempre ai microfoni della Dire ha raccontato: ”Ogni volta che proviamo a scegliere un argomento per qualsiasi evento educativo, cerchiamo di vedere quali sono gli argomenti più importanti per un paziente, per i nostri colleghi all’interno degli ospedali e per l’Unione Europea. Ultimamente abbiamo visto che la maggior parte dei pazienti con malattie rare ha davvero un problema di accesso ai loro farmaci, specialmente se si tratta di un farmaco orfano. Per questo vorremmo davvero provare a dipingere un quadro più ampio dal punto di vista dell’accessibilità ma anche della ricerca scientifica e quindi dello sviluppo. Inoltre, vorremmo anche mostrare come i farmacisti ospedalieri possono aiutare i pazienti a convivere con malattie rare grazie al nostro coinvolgimento negli studi clinici. I farmacisti ospedalieri, infatti, possono essere parte della costruzione di tali terapie- ha concluso- e anche della fornitura di farmaci per malattie rare e farmaci orfani”.

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