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Al via test sierologico per 9mila operatori della Asl Roma 1

Tanese: "Previsti centri prelievi dedicati, il cronoprgramma è definito". Parte anche la consegna a domicilio delle mascherine

Pubblicato:15-05-2020 12:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:19

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ROMA – È iniziato questa mattina, all’ospedale Santo Spirito di Roma, il test sierologico sugli oltre 9mila operatori dell’Asl Roma 1. Il programma si svolgerà nell’arco di quattro settimane e coinvolgerà medici, pediatri, specialisti, oltre al personale amministrativo e delle ditte che lavorano per l’Asl. Il test sierologico viene effettuato con un prelievo venoso e mira a individuare gli anticorpi. In caso di positività al Covid-19, l’operatore sarà messo in isolamento e gli sarà eseguito un tampone. Se quest’ultimo sarà negativo, significherà che l’infezione è guarita, anche se ad oggi non c’è certezza che non possa in futuro avvenire un nuovo contagio.

“A partire da oggi- ha spiegato all’agenzia Dire il direttore generale dell’Asl Roma 1, Angelo Tanese- nell’arco delle prossime settimane saranno effettuati i test sierologici in alcuni punti dell’azienda. Abbiamo previsto dei centri prelievi espressamente dedicati a questo, secondo un cronoprogramma molto ben definito perché saranno complessivamente oltre 9mila i prelievi venosi che andremo a fare, con le analisi elaborate nel laboratorio dell’ospedale San Filippo Neri”.


La direttrice sanitaria del Santo Spirito, Patrizia Chierchini, ha aggiunto: “Gli operatori accedono a due punti prelievo dopo aver compilato un modulo di adesione di consenso informato, muniti della propria tessera sanitaria. Questo per facilitare il tempo di registrazione e la stampa delle etichette. Dopodiché possono accedere alla sala prelievo. Dopo ventiquattro ore sono pronti i risultati“.

PARTE LA CONSEGNA DELLE MASCHERINE A DOMICILIO

“A partire da oggi abbiamo attivato un nuovo servizio attraverso il quale consegnamo a domicilio delle persone positive al Covid delle mascherine, per loro e per i loro familiari”, ha annunciato Tanese.

“In realtà quello che per noi è importante è mettere in piedi un servizio proattivo, che arrivi a casa e che consegni prossimamente anche farmaci o altri dispositivi come ad esempio dei saturimetri– ha spiegato Tanese-. Quello che è importante è avere un servizio pubblico di prossimità che attraverso quest’esperienza ridisegni anche la modalità con la quale noi gestiamo il servizio a domicilio”.

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