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Nessun accordo sull’autonomia, l’ultimatum della Lega: “Se salta, salta tutto”

Il ministro M5S Lezzi: "Non c'è nessun testo", dalla Lega l'invito a "rispettare i patti"

Pubblicato:15-05-2019 13:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:28
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ROMA – “Sull’autonomia differenziata non si è raggiunto nessun accordo perché non c’è nessun testo”. Così il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, a margine di un tavolo tecnico sul centro storico di Napoli che si è tenuto in prefettura.

“Se nel prossimo Consiglio dei Ministri arriverà il testo – dice – allora finalmente avremo un po’ di tempo per leggerlo e analizzarlo, a meno che la Lega non sia ancora più precisa e lo presenti nel preconsiglio che probabilmente si terrà giovedì. Solitamente – sottolinea la titolare del dicastero per il Sud – in Consiglio dei ministri si approvano provvedimenti che sono stati studiati nel pre consiglio, analizzati, approfonditi ed eventualmente corretti”.

Lezzi ribadisce come l’autonomia differenziata sia “nel contratto di governo” ma il contratto “prevede anche l’annullamento il divario tra Nord e Sud. Quindi – aggiunge il ministro – non ci devono essere cittadini di serie A e di serie B. Se sono state recepite queste osservazioni dalle bozze che erano state presentate, per noi nulla osta, ma, se questi principi non sono stati osservati, allora bisogna rivederla e correggerla”.


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AUTONOMIA. FONTANA: SE SALTA UN PUNTO DEL CONTRATTO, SALTA TUTTO

Il ministro dell’Autonomia, la leghista Erika Stefani, con l’invito a “rispettare i patti” sembra aver lanciato quello che sembra un ultimo appello al M5s per accelerare sul percorso della cessione di deleghe alle Regioni. È dello stesso avviso il governatore lombardo Attilio Fontana che, a margine di un’iniziativa della Cisl a Milano, valuta quella del ministro, “un’affermazione estremamente fondata” perché “essendo l’autonomia uno dei punti del contratto- dice- se salta uno, salta tutto”.

Dopodiché, Fontana non sembra affatto preoccupato sul possibile fallimento del processo di ‘regionalismo diffuso’. “Sono contento che abbiano ricominciato a mettere al centro dell’agenda politica l’autonomia”, spiega il presidente lombardo, che almeno adesso spera in una risposta. “Il Governo ci dirà se sì o se no e a quali condizioni”, assicura.

“Sono dell’opinione che bisogna sempre essere propositivi e che bisogna risolvere i problemi- prosegue Fontana- andando avanti e non facendo finta di non vederli”, anche perché “noi come Regioni- chiude- dobbiamo dare una risposta ai cittadini che sono andati a votare”.

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