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Report della commissione Affari esteri del 14 maggio – seduta serale

SAN MARINO - Residenze elettive al centro dei lavori serali della Commissione consiliare Affari esteri che prosegue il

Pubblicato:15-05-2018 08:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:53

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SAN MARINO – Residenze elettive al centro dei lavori serali della Commissione consiliare Affari esteri che prosegue il relativo comma n.7, continuando la sessione avviata nel pomeriggio. Il Segretario di Stato per gli Affari esteri, Nicola Renzi, assolve al compito previsto per legge di aggiornare ogni 3 mesi l’organismo parlamentare, relazionando rispetto l’esito e lo sviluppo delle pratiche istruite. Nell’ultimo trimestre del 2017 sono state presentate due pratiche per residenza elettiva a seguito di investimento immobiliare, ma “solo una ha avuto seguito positivo e ha completato il percorso di perfezionamento della pratica previsto per legge”. La seconda (quella del finanziere saudita, Ali Turki), “non ha ultimato la procedura di deposito di documenti richiesti, con conseguente decadenza della delibera di concessione”. Infine, qualche aggiornamento sui primi 4 mesi del 2018 in cui “non sono state presentate nuove istanze”. Dai commissari di minoranza diverse sono le domande sollevate: Denise Bronzetti, Ps, chiede maggiori informazioni sulla pratica portata a compimento, ma soprattutto aggiornamenti “sull’iniziativa di acquisto di un istituto bancario da parte del signor Ali Turki”, arrivato sul Titano proprio per comprare Banca Cis. A quest’ultima richiesta si unisce Francesco Mussoni, Pdcs, per la rilevanza dell’investimento, che interessa il settore bancario. Mussoni evidenzia anche il fallimento della normativa che ha introdotto le residenze elettive, alla luce dei dati riferiti dal Segretario. Questa legge non ha funzionato”, osserva e ne sollecita modifiche, “cercando di mantenere lo spirito della norma il più ancorato possibile alla realtà, provvedere alla semplificazione della normativa e al ridimensionamento della portata economica”. Anche Gian Matteo Zeppa, Rete, ritiene necessario migliorare la legge che “è sbagliata strutturalmente”. Nel dettaglio, il civico si dice contrario alla discrezionalità dell’esecutivo: “Non accetto la delega in bianco del congresso”. Quindi torna su Turki per conoscere se è ancora legato a San Marino per un progetto imprenditoriale: “banca, monototaria, albergone- chiosa- quello che ha detto” in una nota intervista rilasciata a SmRtv.
Dalla maggioranza Jader Tosi, C10, difende il provvedimento: in sei mesi “è difficile valutare gli effetti della norma”, spiega. Mentre sull’investitore saudita sottolinea come il governo non abbia mai definito Turki “un salvatore- precisa- ha solo detto che ben vengano gli investitori nel rispetto delle regole”. Margherita Amici, Rf, ritiene legittimo fare autocritica sulla legge, ma ne ridimensiona l’importanza rispetto l’attrattività di uno Stato per gli impreditori: “Non spendiamo all’estero una legge, ma un Paese”. Alessandro Bevitori, Ssd, e presidente della commissione, interviene per definire il provvedimento “un primo passo per l’ammodernamento della nostra legislazione e delle opportunità che si possono dare a chi vuole investire a San Marino”.

Nella sua replica, il Segretario Renzi giudica comunque un risultato la legge con cui “abbiamo infranto un tabù consolidato nella Repubblica- spiega- abbiamo detto che chi vuole fare un investimento consistente, perché sceglie di venire a vivere effettivamente nel paese, lo può fare”. Renzi apre in ogni caso a possibili modifiche della normativa: “C’è ancora da lavorare molto su questo testo, lo sapevamo- ammette- quando verranno proposte costruttive e concrete ci sarà sempre disponibiltà e voglia di parlarne per recepire i suggerimenti e magari intervenire sulla legge”. E risponde ai consiglieri di minoranza su Turki e il suo investimento sul Cis. “A quanto mi risulta- si limita a dire- la trattativa è ancora in piedi e non ho novità in merito”.

Il comma si chiude e la Commissione inizia ad affrontare i comma successivi relativi alla concessione di permessi di soggiorno e di residenza anagrafica su cui si interrompe la seduta. L’esame delle istanze proseguirà domani pomeriggio.


Di seguito un estratto degli interventi del dibattito sulle residenze elettive

Comma 7. Riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri, ai sensi dell’art.16-bis, comma 14 della Legge n.118/2010 come introdotto dall’art.19 della Legge n.94/2017, su numeri ed esiti in materia di residenze elettive e successivo dibattito

Nicola Renzi, Sds Affari Esteri

Secondo la suddetta normativa, (legge n.118 28 giugno 2010) il Segretario di Stato per gli Affari Esteri è tenuto a riferire con cadenza trimestrale alla Commissione consiliare permanente affari esteri in merito al numero e all’esito delle pratiche istruite in materia di residenza elettive e delle motivazioni di eventuali dinieghi. Nel corso del periodo settembre 2017- dicembre le istanze presentate e depositate presso il Dipartimento affari esteri ammontano al numero di 2, entrambe afferenti alla casistica prevista di residenza elettiva a seguito di investimento immobiliare. Dalle istanze depositate una ha avuto seguito positivo e ha completato il percorso di perfezionamento della pratica previsto per legge. La seconda non ha ultimato la procedura di deposito di documenti richiesti, con conseguente decadenza della delibera di concessione. Si aggiunge infine che nel periodo gennaio 2018 ad aprile 2018 non sono state presentate nuove istanze.

Denise Bronzetti, Ps

Rispetto la pratica che si è perfezionata, che tipo di investimenti ha in mente di fare questo signore? Non si sa?

La legge stabilisce dei requisiti per accedere alla residenza elettiva, bene che sia così. Ma sapere se poi queste persone, quali interessi specifici hanno queste persone, e quali sono i settori in cui intendono investire penso sia importante saperlo. È richiesta legittima per non trovarci nella stessa situazione in cui ci siamo trovati con l’altra residenza elettiva. Non devono renderci conto passo dopo passo su cosa intendono fare, ma quantomeno il settore di specifico interesse credo sia il caso li indichino e che questa commissione sia informata, proprio perché si tratta di uno speciale tipo di residenza. Ascolterò a riguardo la risposta del Segretario. In particolare, vorremo avere qualche riferimento più dettagliato rispetto all’iniziativa di acquisto di un istituto bancario da parte del signor Ali Turki.

Francesco Mussoni, Pdcs

Se fossimo in un momento di ordinarietà non servirebbe un riferimento. Se una persona non avesse perfezionato le pratiche sarebbe finita lì. Ma parlando di Ali Turki, un interessamento sulla sua posizione, collegata a una vicenda bancaria, spero ci sia. C’è poi un fatto politico da sottolineare: L’impostazione normativa non ha consentito per varie ragioni un risultato positivo delle aspettative. Credo questa norma sia stata concepita male. Se vado in un Paese, non è perchè me lo concede un’autorità di governo, ma vado in un ufficio e dimostro di avere i requisiti. O apriamo questo paese o non lo apriamo, è una scelta politica. Secondo aspetto, l’investimento immobiliare e finanziario alle condizioni previste dalla legge è sproporzionato rispetto la condizione normale, bisognerebbe approntare delle modifiche cercando di mantenere che lo spirito della norma il più ancorato possibile alla realtà e provvedere alla semplificazione della normativa e al ridimensionamento della portata economica. Noi come partito nella logica eravamo d’accordo, bisognerebbe velocemente modificare la norma. Poi c’è un ‘sottofondo’ della scelta politica: se apro devo stabilire dei contingentamenti, collegarli poi alla gestione del territorio.

Poi come commissione sarebbe auspicabile e utile conoscere le motivazioni per cui non si è conclusa la pratica, in modo da avere informazioni utili, in caso, per intervenire.

Jader Tosi, C10

La norma è entrata in vigore da troppo poco tempo per iniziare a esprimere delle valutazioni sulla volontà di quello che ha potuto produrre in pochi mesi. Credo vada messo prima in ordine il tempo necessario per essere attrattivi. In sei mesi è difficile valutare gli effetti della norma, credo non prima di un anno e mezzo- due anni di lavori potranno essere messi in campo dati da poter analizzare. Per capire le prospettive di sviluppo che possono essere messi in campo. Sul caso specifico: sono per la moderazione, non mi piace chi genera aspettative, sicuramente San Marino da qualche tempo a questa parte è caduta nel gossip. Si rincorre la rolls royce sulle strade del Titano e si creano aspettative. Il governo non ha mai definito Turki un salvatore, ma ha solo detto che ben vengano gli investitori nel rispetto delle regole. Se il ‘cavaliere bianco’ viene qui, porta i suoi capitali ‘certificati’ è ben venuto. Se poi lui vuole renderci edotti bene, se no, fa l’imprenditore e non credo un investitore serio possa prendere a cuor leggero quanto si è svolto. E’ difficile andare ad indagare i motivi per cui non ha concluso la pratica, se deve essere fatto e in che modo, si prenderanno iniziative necessarie per capire se abbiamo lacune normative, ma ribadisco serve un lasso di tempo. Un investitore del genere non formalizza qui il suo investimento e me ne dispiaccio, ma andiamo avanti.

Marherita Amici, Rf

Sposo le considerazioni del commissario Tosi sulla valutazione della legge. Se da un lato è vero quanto detto dal commissario Valentini, che il Paese deve fornire un quadro normativo in cui gli investitori devono muoversi, mi sento di aggiugere un ulteriore elemento. Il paese come terreno fertile per investitore non può essere valutato solo sotto il profilo delle leggi che regolano l’attività di impresa e il trasferimento investimenti esteri. Un imprenditore non valuta solo le leggi, ma anche tanti altri elementi: certezza del diritto, aspetto della Pa.. non voglio supportare la causa di Turki, ma ricordo la sua intervista e una delle cose che disse era riferita alla snellezza della burocrazia. A prescindere dall’esito della vicenda e dei motivi che forse un giorno conosceremo, quando ascoltai quel passaggio mi fece riflettere. Se un investitore estero deve interloquire con la nostra Pa è un incubo che non auguro a nessuno. Se vogliamo essere attrattivi, la nostra Pa non è spendibile. Sul fatto che il congresso di Stato non deve interessarsi così tanto agli investitori: il singolo congressista può esprimere un parere positivo su determinati investimenti, tuttavia il compito di ‘sponsorizzazione’ deve essere svolto da un organismo con un compito specifico (corpo diplomatico, agenzia sviluppo..). Mi chiedo poi se il Paese sia pronto per i cambiamenti: dopo l’intervista al signor Turki lessi commenti beceri sui social nei suoi confronti, che danno l’ idea che culturalmente forse non siamo neanche pronti a vivere questo tipo di esperienze come le vivono in altri Paesi. Che poi non fosse il salvatore della patria credo non sia mai stata sua intenzione esserlo, né mai è stato visto sotto questa luce dai membri di maggioranza, governo e da privati cittadini. Certo investitori esteri servono per dare ossigeno al Paese. È comunque legittimo fare autocritica su questa legge, però non spendiamo all’estero una legge, ma un Paese.

Nicola Renzi, Sds Affari Esteri replica

Ho molto apprezzato non solo gli interventi di maggioranza, ma anche alcuni dell’opposizione, se si tratta di parlare nel merito del provvedimento, la mia disponibilità è sempre totale. Con questo provvedimento di legge noi abbiamo infranto un tabù consolidato nella Repubblica, abbiamo detto che chi vuole fare un investimento consistente, perché sceglie di venire a vivere effettivamente nel paese, lo può fare. E’ diventato un dato assodato e per me è un risultato. Secondo passo è poi tarare bene il target delle persone cui ci rivolgiamo e contemperarlo con i numeri che vogliamo accogliere nel nostro Paese che non ha risorse illimitate. Credo anche che non possiamo commettere errori compiuti in passato da altre amministrazioni o paesi, diventando parassitari di altri paesi e sfruttando target distorsivi. Non lo vogliamo: obiettivo non è attrarre 10-20-30 persone che stiano nelle vicinanze dei confini di San Marino e che, venendo qua, godono di un regime fiscale più competitivo, per questo siamo partiti da parametri così elevati. Detto questo, sulla polemica della concessione da parte del congresso di Stato e e non della commissione esteri, Mussoni ha centrato l’obiettivo: il passaggio al solo congresso non è neppure così valutativo, si dà per assodato che in presenza dei requisiti richiesti dalla legge, gli assensi siano scontati. Anche io sono convinto che il passaggio migliore sia quello amministrativo, ma si è messo il riferimento al congresso di Stato perché potrebbero capitare casi un po’ al limite. Altra specifica: il percorso dei 600 mila euro non è ancora attivo perché, in base quanto deciso in Finanziaria, abbiamo richiesto un regolamento ad Aif per normare il deposito della cifra, poi dovremo fare riflessioni sull’uso della cifra. Noi lo abbiamo richiesto ad Aif a febbraio scorso, il regolamento è arrivato ieri.

Sulla domanda di Bronzetti: cosa vuole fare la persona che ha assunto residenza elettiva, l’impostazione della legge non prevede un investimento ulteriore all’acquisto immobiliare, può essere che qualcuno voglia venire qua per stare tranquillo in pensione, e magari voglia fare un investimento ulteriore in qualche settore. Non credo sia nostro interesse generale, ma se revisioneremo la legge possiamo indicare quale siano i campi di investimento, ma potrebbe elevare le cose richieste e potrebbe essere ancora più scoraggiante. Sul fatto che abbia funzionato o no: noi non abbiamo fatto alcun minimo accenno di pubblicità a questa norma e sappiamo che abbiamo usato parametri più alti di qualsiasi altro Paese che ha scelto le residenze elettive, e sappiamo anche che la legge debba essere rodata e magari modificata, nel rispetto del principio che noi non vogliamo ‘fare numero’. Altra valutazione: abbiamo legato in maniera molto ferma l’acquisto dell’immobile alla possibilità di ristrutturazione, perché vorremmo fossero rivisti settore fondamentali del sistema paese. Se il target è quello di persone abbienti internazionali, chiaro che l’offerta edilizia che possiamo dare non è quella che risponde alle esigenze di queste persone. Dovremo cercare di favorire con la legge lo stimolo che punti ad un certo tipo di offerte e riqualificazioni. E’ chiaro che anche l’accordo di associazione Ue potrebbe essere uno stimolo allo sviluppo di queste inizuative. C’è ancora da lavorare molto su questo testo, lo sapevamo, quando verranno proposte costruttive e concrete ci sarà sempre disponibiltà e voglia di parlarne per recepire i suggerimenti e magari intervenire sula legge.

Francesco Mussoni, Pdcs

Sono abbastanza soddisfatto per la replica strutturata del Segretario. Bisognerebbe aprire una valutazione sulla scuola privata nel nostro sistema paese. A Rimini sta aprendo una scuola internazionale a cui partecipano anche investitori sammarinesi che a San Marino non l’hanno potuto fare. Se vogliamo internazionalizzare l’economia, dovremmo mettere in discussione questo aspetto, è uno dei temi da mettere in discussione su cui anche opposizione può dare un contributo. Non dovevamo consentire questo progetto uscisse dal territorio.

Gian Matteo Zeppa, Rete

L’attuazione normativa ci vede su pianeti diversi, ma come non esser d’accordo sul fatto che il Sds Renzi ad inizio replica abbia detto che è stato infranto un tabù? E’ vero, ma è anche vero che non si dovrebbe calare nulla dall’alto, ma lo avete fatto. Mi sono piaciuti gli interventi dei commissari di maggioranza, anche su una tematica come questa che solitamente solleva gli umori, ma in commissione si riesce a fare un ragionamento più tranquillo e più inerente al contesto. Ci sono però differenze. Tosi dice che è poco il tempo, ma il tempo è relativo. Si ricorda l’indennità di malattia? Dopo un anno si è valutato che non andava bene. Infrangere un tabù ci può stare. Ma la questione culturale va affrontata a 360 gravi: siamo chiusi, condivido, ne sono convinto. Intento del Segretario era quello di avere un target alto, ma il percorso va calato nella realtà in cui siamo, realtà chiusa e perché siamo qualcosa di piccolo che deve essere salvaguardato. Sul caso Turki: avrebbe scatenato stessa dinamica di aspettativa senza quella intervista? Anche a me non è piaciuta. L’ha fatta la Tv di Stato ed è evidente la volontà approntata per dargli enfasi. Sappiamo che Turki è legato all’acquisto o meno di un istituto bancario e non sappiamo se è saltato anche questo. Non sappiamo nulla. La pubblicità ha avuto un impatto forte, perché è questione culturale. Poi chiedo di tirare una linea di demarcazione sui commenti sui social, ci sono tanti leoni da tastiera, ma la realtà è altro. Allora bisogna lavorare per migliorare la legge che è sbagliata strutturalmente. Poi anche io la delega in bianco del congresso non l’accetto. Poi su una persona non si è saputo nulla, sull’altra richiesta si è scatenato il gossip con un’attività studiata. Il problema è capire chi ha voluto aumentare l’aspettativa della persona, e se è ancora legata a San Marino per un progetto imprenditoriale: banca, monototaria, albergone..quello che ha detto.

Alessandro Bevitori, Ssd, Presidente

Le residenze elettive sono uno strumento messo a disposizione per sbloccare un tabù che c’era a San Marino e già questo è un buon risultato. Sotto l’aspetto dei numeri, sinceramente sono fra quelli che già quando si discuteva della legge e si diceva di mettere dei contingentamenti non mi preoccupavo più di tanto, perché sapevo benissimo non ci sarebbe stata la corsa alla residenza. Il fatto di aver ottenuto questo provvedimento è stato un primo passo per l’ammodernamento della nostra legislazione e delle opportunità che si possono dare a chi vuole investire a San Marino. Sono in linea con il Segretario per la disponiblità a valutare interventi migliorativi proposti anche dalle forze di minoranza.

Nicola Renzi, Sds Affari Esteri

Rispondo infine sulla questione dott. Turki. I due percorsi, residenza elettiva e investimento, sono sempre stati svincolati, io ho seguito la questione della residenza. A quanto mi risulta la trattativa è ancora in piedi e non ho novità in merito, anche perché non credo sia io a dover sapere e a dover dare informazioni. Quando si è manifestato l’interessamenti di Turky, l’ho salutato come dato positivo, anche solo l’interesse è un dato da valutare positivamente. Ci tengo a sottolineare che anche qui non è solo questione di residenze elettive, ma dobbiamo smettere di guardare chi viene a San Marino con sospetto. Dobbiamo guardare investitori con la schiena dritta, sapendo ci sono regole che tutti devono rispettare e dobbiamo pretendere di accogliere persone per bene e considerate per bene in base alla legge. Non possiamo sindacare altro. Sull’iter: la delibera cessa i suoi effetti dopo il 90° giorno, se una persona vuole fare di nuovo richiesta può farlo, riproducendo i documenti necessari per l’avvio dell’iter.

Su quanto detto per intervista: sembra che il governo debba rispondere sempre di tutto. La notizia di una persona che voglia acquistare un istituto di credito del nostro Paese credo sia una notizia, se il giornalista vuole fare una intervista per saperne di più, rientra nei compiti del giornalista in oggetto, non mi sento di muovere alcuna critica al direttore Romeo che bene ha fatto a fare l’intervista. Sugli obiettivi dati da Turki, l’ho incontrato in totale 2 volte e su queste proposte di investimento ho fatto presente quali per me erano possibili e quali invece mal si conciliavano con le esigenze del nostro Paese.

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