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‘Ndrangheta, smantellata la cosca Arena: faceva affari sulla pelle dei migranti

I reati contestati sono associazione di tipo mafioso, estorsione, malversazione ai danni dello stato, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale

Pubblicato:15-05-2017 14:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:13

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ROMA  – E’ stata smantellata la cosca Arena. La Dda di Catanzaro ha arrestato 68 persone accusate, tra le altre cose, di  associazione di tipo mafioso, estorsione, malversazione ai danni dello stato, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale. Tutti reati aggravati dalla modalità mafiose. Uno dei loro principali business era legato alle gestione del Cara ‘Sant’Anna’, la struttura destinata all’accoglienza dei migranti. E’ finito in manette anche il presidente della sezione calabrese della Confraternita delle Misericordie.

Il video

LE OPERAZIONI

Nel corso della notte oltre 500 tra agenti della Polizia di Stato appartenenti alle Squadre Mobile delle Questure di Catanzaro e Crotone, Carabinieri del ROS e del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Catanzaro e Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria e della Compagnia di Crotone con il concorso dei rispetti Uffici e Comandi centrali, hanno tratto in arresto 68 persone, destinatarie di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Catanzaro a carico di altrettante persone accusate di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, tutti aggravati dalla modalità mafiose.

I provvedimenti, disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia guidata dal Procuratore Capo Dott. Nicola Gratteri, a seguito di indagini coordinate dal Proc. Agg. Dott. Vincenzo Luberto, hanno smantellato la storica e potentissima cosca di `ndrangheta facente capo alla famiglia Arena – al centro di articolati traffici delittuosi nelle provincie di Catanzaro e Crotone. Dalle investigazioni, oltre alle tradizionali dinamiche criminali legate alle estorsioni, capillarmente esercitate sul territorio catanzarese e su quello crotonese, è emerso che la cosca controllava, a fini di lucro, la gestione del centro di accoglienza per migranti di Isola Capo Rizzuto e coltivava ingenti interessi nelle attività legate al gioco ed alle scommesse.

UNA PRESENZA PERVASIVA

Nel corso delle indagini è emerso che la cosca Arena, da decenni al centro delle vicende criminali nel crotonese, aveva imposto la propria assillante presenza anche sull´area ionica della provincia di Catanzaro ove, direttamente attraverso i propri affiliati, a mezzo di propri fiduciari nominati responsabili della conduzione delle attività delittuose o attraverso la messa “sotto tutela” di cosche alleate, aveva monopolizzato il business delle estorsioni ai danni di esercizi commerciali ed  imprese anche impegnate nella realizzazione di opere pubbliche.

Tra il 2015 ed il 2016 infatti, in particolare a Catanzaro, una cellula della cosca, dipendente dalla cosca madre di Isola Capo Rizzuto ma radicata nel capoluogo, aveva perpetrato una serie impressionante di danneggiamenti a fini estorsivi per fissare con decisione la propria influenza sull´area mentre cosche satelliti della famiglia Arena avevano fatto altrettanto nell´area, di rilevante interesse imprenditoriale e turistico, immediatamente a sud di Catanzaro ricadente nei comuni di Borgia e Vallefiorita.

GLI AFFARI LOSCHI AL CENTRO DI ACCOGLIENZA PER MIGRANTI

Le indagini hanno evidenziato l´infiltrazione della cosca Arena nel tessuto economico crotonese e, in particolare, il controllo mafioso, da più di un decennio, di tutte le attività imprenditoriali connesse al funzionamento dei servizi di accoglienza del C.A.R.A. “Sant’Anna” di Isola Capo Rizzuto.

La cosca, per il tramite di Leonardo Sacco – Governatore della “Fraternita di Misericordia” – si è aggiudicata gli appalti indetti dalla Prefettura di Crotone per le forniture dei servizi di ristorazione presso il centro di accoglienza di Isola di Capo Rizzuto e di Lampedusa, affidati a favore di imprese appositamente costituite dagli Arena e da altre famiglie di `ndrangheta per spartirsi i fondi destinati all´accoglienza dei migranti.

LE ATTIVITA’ ILLECITE NEL SETTORE DELLE SCOMMESSE

L´inchiesta ha permesso di provare che la potente famiglia di `ndrangheta ha acquisito e mantenuto, avvalendosi del potere di intimidazione, una “posizione dominante”, nel settore della raccolta delle scommesse on line e del noleggio degli apparecchi da intrattenimento, nella città di Crotone e nel suo hinterland, conseguendo enormi profitti attraverso l´alterazione degli equilibri concorrenziali che ha determinato la concentrazione della raccolta del gioco nelle mani del crimine organizzato, precludendo l´accesso ad altri operatori commerciali.

L´indagine delle Fiamme Gialle ha accertato che la società bookmaker Centurioni Bet Ltd, attiva nel settore delle scommesse, operativa in Italia con oltre 500 agenzie e ramificata in tutto il mondo, ha messo a disposizione, per il tramite del barese Francesco Martiradonna, i propri circuiti di gioco on line , alla società Kroton games, operante nella provincia di Crotone ed espressione commerciale della cosca Arena, determinando volumi di fatturato, sottratti al fisco, per decine di milioni di euro.

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