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Malattie, Africa e Medio Oriente, il Governo schiera l’Ime – La video intervista con Aldo Morrone

“Il governo ci ha chiesto di impegnarci per tutte quelle malattie che sono più diffuse nelle aree del

Pubblicato:15-05-2015 09:36
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:19

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“Il governo ci ha chiesto di impegnarci per tutte quelle malattie che sono più diffuse nelle aree del Mediterraneo, dall’Africa al Medio Oriente, con un investimento sia nell’accoglienza di persone malate provenienti da queste aree ma soprattutto nel trasferimento di capacità clinico-scientifiche di know-how in queste aree del mondo”. Così alla Dire Aldo Morrone, presidente dell’Ime (Istituto mediterraneo di Ematologia, la cui Fondazione è partecipata dai ministeri degli Esteri, della Sanità e della Regione Lazio), che poi spiega di averne parlato anche con il capo dello Stato: “E’ stato un onore, il Presidente Sergio Mattarella e ha voluto essere aggiornato sulle attività del nostro Istituto nell’ambito di questa attività di contrasto in queste aree del mondo, cercando di determinare un miglioramento della qualità della salute e della dignità di queste popolazioni”.

Il presidente della Repubblica, ha aggiunto Morrone, “mi ha pregato inoltre di tenerlo aggiornato sulle attività da svolgere in Medio Oriente, in Africa, e soprattutto in quei Paesi da cui provengono la maggior parte dei migranti, in modo tale che vengano meno le ragioni di questa loro fuga e di questo loro esodo biblico”. Quanto ai progetti sui quali l’Istituto mediterraneo di Ematologia sta lavorando, e che nell’immediato possono dare dei risultati, Morrone ha spiegato che “il progetto più importante è sicuramente in Africa orientale, al confine tra l’Eritrea, l’Etiopia e la Somalia, dove si pensa di sviluppare ulteriori ospedali, rispetto a quelli che abbiamo già costruito e che ora vengono gestiti dalle autorità sanitarie locali. Questo- sottolinea il presidente Ime- determina lavoro, sviluppo economico per quelle aree e dunque una minore tentazione di fuga nei fenomeni migratori. E questo soprattutto in Libano e in Siria, dove cerchiamo di dare una mano per l’attività di accoglienza e di visita dei rifugiati siriani, ma anche di quelli iracheni e palestinesi in quell’area del mondo”.


Realtà drammatiche, queste in Medio Oriente, dove stanno emergendo problemi legati al ripresentarsi di alcune malattie che nel nostro Pese sono invece scomparse… “Quando saltano i sistemi sanitari a causa della guerra- spiega Morrone- come è accaduto in Siria e come sta accadendo in Libano, molte malattie che erano state eliminate attraverso le vaccinazioni, e mi riferisco soprattutto a poliomielite e morbillo, ovviamente tendono a tornare e a diffondersi in maniera molto subdola. In particolare- sottolinea- nell’area del Medio Oriente c’è una malattia nuova che si chiama ‘Mers’ (Middle east respiratory syndrome), che è una variante della famosa ‘Sars’, la quale ha ucciso tantissime persone in Vietnam”. Da parte dell’Europa, e dell’Italia in particolare, c’è dunque necessità “di un intervento attento per contrastare la diffusione di tali malattie e aiutare queste popolazioni a guarire”, conclude il presidente Morrone.

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