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Calcio, cortocircuito Napoli: la Prefettura tratta con gli ultras ma De Laurentiis finisce sotto scorta

La decisione mentre la squadra sta per vincere lo scudetto e si dovrebbe organizzare la festa

Pubblicato:15-04-2023 13:17
Ultimo aggiornamento:15-04-2023 14:22

aurelio-de-laurentiis Napoli
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ROMA – Mentre il Napoli sta per vincere lo scudetto, e martedì si giocherà al Maradona l’accesso alle semifinali di Champions contro il Milan, il suo presidente finisce sotto scorta per decisione “precauzionale” della Prefettura di Napoli. Per difenderlo, “precauzionalmente”, dagli stessi tifosi del Napoli, gli ultras. È un cortocircuito istituzionale difficile da comprendere: da una parte lo Stato, in primis il Ministro dell’Interno Piantedosi, e dall’altra le tifoserie organizzate in contrasto da mesi con Aurelio De Laurentiis per questioni non proprio sportive, quali la gestione del tifo all’interno dello stadio.

Napoli-Milan, match di campionato, è finita pochi giorni fa sulle prime pagine di tutti i media del mondo per lo “sciopero” dei suddetti tifosi, che in teoria dovrebbero godersi da mesi i record di una squadra da sogno. Una figuraccia internazionale con pochi precedenti, che rischia di raddoppiare quando si saprà cosa accade in queste ore a Napoli. Il Ministro dell’Interno in persona si spende per organizzare un “tavolo della pace” in Prefettura, cui sono invitati anche i capi della tifoseria organizzata. Seduti di fronte il prefetto, il questore, il sindaco di Napoli, e il presidente del Napoli. Ufficialmente per sancire una tregua in vista delle varie feste scudetto da preparare, quella ufficiale del 4 giugno e quelle spontanee quando il titolo sarà aritmetico. Già di per sé uno strappo diplomatico all’italiana.

Senonché la stessa Prefettura decide di mettere sotto scorta Aurelio De Laurentiis, ritenendo evidentemente il presidente del Napoli in pericolo. È logica spicciola: la Prefettura cerca di “trattare” con persone che ritiene pericolose per l’incolumità del proprietario della squadra per cui – in teoria – dovrebbero tifare. Poche ore prima il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, aveva provato a spiegare: “Non intendiamo legittimare nessuno, ma solo dialogare perché sarebbe inconcepibile guastare un momento come questo, con una città che dopo 33 anni sta riconquistando lo scudetto. A tutti diremo, molto chiaramente, che ci sono delle regole ben precise da osservare e che, se hanno altri obiettivi, troveranno le porte chiuse”. Intanto, a scanso di equivoci, meglio mettere sotto scorta De Laurentiis.


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