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Roma, Sogerma: “A tutti i partiti inviate proposte del ‘Nuovo Regolamento per l’affido familiare”

La presidente: "Scongiurare l'abuso dell'allontanamento"

Pubblicato:15-04-2021 14:04
Ultimo aggiornamento:15-04-2021 14:07
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ROMA – In occasione della prossima riunione fissata per oggi l’Assemblea Capitolina si accinge ad approvare il ‘Nuovo Regolamento per l’affido familiare‘. Sebbene trattasi di una discussione che interessa al momento la regolamentazione degli affidi dei bambini e dei ragazzi nell’ambito del territorio capitolino nonché quello più ampio della Regione Lazio – del quale ne intende recepire i contenuti – oggi si presenta l’occasione per tutte le forze politiche di concentrare la propria attenzione e sensibilità su una tematica sempre più di attualità e di assoluto coinvolgimento per tutte le istituzioni del settore interessate a vari livelli in tutto il territorio nazionale”. A scriverlo in una nota stampa è Cristiana Rossi, commercialista giudiziario, ‘amministratore giudiziario’ antimafia che sulla questione dei minori, a partire dalla sua esperienza familiare in cui ha combattuto per non perdere l’affidamento della propria figlia, ha fondato l’associazione So.Germa, di cui è presidente.

“Sebbene detto Regolamento è stato redatto in recepimento del Regolamento della Regione Lazio in materia di affido familiare, non vi è dubbio che si tratta di un’ottima occasione per la Capitale per riscattare le proprie competenze in materia ed aprire così un nuovo ed ambizioso varco normativo volto a prendere atto della necessità di una rivisitazione di tutta la normativa vigente in materia di affidi dei minori e del diritto di famiglia più in generale, ispirandosi a nuove metodologie, nuovi presupposti e nuovi principi di intervento che siano finalmente in grado di rimettere al centro della vita sociale il cosiddetto ‘interesse superiore del minore’. Ed è proprio in questa direzione che in qualità di cittadina, madre, professionista e presidente dell’Associazione So.Germa ho delineato un documento inviato ai capigruppo di tutte le forze politiche per alcune proposte di modifica alla bozza del suindicato regolamento che verrà discussa in aula”.

“Le modifiche sono scaturite dalla fusione delle proprie esperienze personali con le specifiche competenze professionali in ambito giudiziario maturate in quasi trent’anni di attività professionale esclusivamente al fianco del giudice. Per accennare alcune novità proposte che consentirebbero al Comune di Roma di ottimizzare le proprie risorse umane ed economiche, vi è la previsione in carico al Servizio Sociale– questa una delle novità- di una specifica attività di prevenzione al fine di scongiurare l’abuso dell’utilizzo dello strumento di allontanamento ed affidamento familiare prevedendo altresì il dovere di riferire tempestivamente all’Autorità Giudiziaria competente; la formazione specifica non soltanto in ambito psicologico e socioculturale, ma anche in ambito giuridico-economico di tutti i soggetti che intervengono nei procedimenti che interessano i minori; la previsione di conflitti di interessi e incompatibilità anche su ispirazioni delle recenti riforme del Codice Anti-Mafia; l’obbligo – nei casi di violenza domestica e/o stalking e/o femminicidio – di disporre l’affido familiare esclusivamente alla vittima ovvero in alternativa ai familiari entro il 4° grado di parentela appartenenti al ramo familiare della vittima stessa e l’impossibilità di affidare i minori a soggetti diversi dai genitori nei casi di conflitto genitoriale, interventi sulle disposizioni di natura economica conseguenti all’affidamento, e molto altro”.


“Tutte le forze politiche che si incontreranno in aula avranno la possibilità di rendere Roma Capitale un modello di riferimento ed ispirazione per tutte le Istituzioni a livello nazionale ponendo nuovamente al centro della vita sociale del Paese il benessere del minore attraverso adeguate modifiche volte a prevenire ed evitare gravi pregiudizi in danno dei bambini e dei ragazzi causati proprio dall’incompetenza e dall’abuso dell’utilizzo dello strumento di allontanamento ed affido familiare da parte del Servizio Sociale, a beneficio dell’intera collettività”.

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