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Vaccino, Speranza: “Tra aprile e giugno avremo il triplo delle dosi, si apre fase nuova”

"Non sottovaluto le difficoltà, ma ci sono le condizioni per guardare con fiducia alla fase che si sta aprendo"

Pubblicato:15-04-2021 13:01
Ultimo aggiornamento:15-04-2021 17:03

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ROMA – “Tra aprile e giugno riceveremo oltre il triplo delle dosi di vaccino”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, oggi in Aula alla Camera per una informativa urgente sul tema dei vaccini anti-Covid-19.

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Nel secondo trimestre arriveranno 50 milioni di vaccini e Pfizer anticiperà alcuni milioni di dosi, che per l’Italia significano circa 7 milioni- ha proseguito Speranza- Prudenzialmente il commissario Figliuolo sta lavorando a 45 milioni di dosi di vaccini in arrivo entro giugno”. Questo, secondo il ministro, ci mette nelle condizioni di “completare la vaccinazione nelle fasce più a rischio: vaccinare i più anziani è giusto e tutte le regioni devono attenersi a queste indicazioni”.


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“Voglio dare un messaggio di determinazione e fiducia: non sottovaluto le difficoltà, ma ci sono le condizioni per guardare con fiducia alla fase che si sta aprendo. Finalmente- conclude Speranza- ci sono le condizioni per raccogliere i primi concreti risultati del lavoro che svolgiamo da mesi grazie alle vaccinazioni”.

COVID. SPERANZA: COSTRUIRE ‘ROAD MAP’ ALLENTAMENTO MISURE È DOVERE

Abbiamo il dovere di costruire una ‘road map’ di allentamento graduale delle restrizioni che, voglio ricordarlo, sono sempre state approvate all’unanimità in consiglio dei ministri. Vogliamo dare certezze agli italiani e consentire a tutti una stagione nuova, ma in sicurezza, come ha detto il presidente del consiglio Mario Draghi, senza mettere a repentaglio la salute e senza compiere scelte azzardate che ci riporterebbero, in tempi brevi, a nuove chiusure. Con questi obiettivi- ha proseguito Speranza- è fondamentale nelle prossime settimane dare un segnale di unità, oltre che di fiducia e determinazione. Anche a chi fa polemica ogni giorno io continuo a dire che serve unità, unità, unità. Come ho sempre fatto in questi mesi”.

VACCINO. SPERANZA: DATI DIMOSTRANO CHE FUNZIONA, MORTALITÀ RIDOTTA 95%

“I dati mostrano che vaccinare funziona, con un netto crollo dei contagi e dei decessi tra le categorie che sono state più crudelmente colpite, fin dall’inizio, da questa pandemia: i nostri anziani, a casa e nelle RSA, i nostri medici, infermieri e personale sanitario a cui dobbiamo continuare a far sentire tutta la nostra gratitudine e tra i quali, grazie alle vaccinazioni, la mortalità si è ridotta enormemente, del 95%. Non ci possono essere dubbi o esitazioni- ha aggiunto Speranza- solo vaccinando decine di milioni di italiani riconquisteremo le nostre libertà e sarà possibile una duratura ripresa economica”.

VACCINO. SPERANZA: A LAVORO PER RENDERE ITALIA PIÙ FORTE IN PRODUZIONE

Stiamo lavorando per rendere l’Italia più forte nella produzione di vaccini sicuri ed efficaci. Tra le iniziative è già bene avviata quella di Reithera, che potrà portarci ad avere il primo vaccino italiano in produzione e distribuzione”, ha spiegato Speranza.

In merito ai contratti europei sui vaccini, secondo Speranza vanno invece evitate “letture superficiali”. La cooperazione con le istituzioni europee e con gli altri Paesi “in questi mesi terribili è stata costante, impegnativa, e io continuo a pensare proficua- ha detto- È innegabile che ci siano stati ritardi ed alcuni errori nella negoziazione. E certo l’Unione europea ha scontato la propria debolezza nella produzione autonoma di vaccini a cui si sta provando a porre rimedio. Ma una competizione a tutto campo, una guerra di tutti contro tutti, avrebbe prodotto uno scenario disastroso. Fare meglio non significa fare da soli”.

Per Speranza è dunque una “pericolosa illusione immaginare che l’Italia da sola, senza l’Europa, sarebbe stata più forte nella trattativa con le multinazionali del farmaco e avrebbe avuto a disposizione in tempi più rapidi una quantità maggiore di vaccini. È vero il contrario: la decisione di comprare insieme i vaccini è stata giusta, l’unico modo per equilibrare la forza delle multinazionali farmaceutiche su beni pubblici fondamentali come i vaccini. Continueremo a comprare ancora assieme a livello europeo anche per il fabbisogno dei prossimi anni”, ha infine concluso.

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