NEWS:

Ue, Marcucci: “Non indebolire Conte, ma perchè dovremmo rinunciare ai 35 miliardi del Mes?”

Il presidente dei senatori dem: "Bene Berlusconi, ha senso delle istituzioni"

Pubblicato:15-04-2020 13:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:08

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Ho l’impressione che alcune forze di maggioranza e opposizione si siano innamorate in negativo del Mes. In realta’ l’Italia, col presidente del Consiglio e Gualtieri, ha fatto un miracolo. Abbiamo ottenuto che questi fondi europei, a cui avevamo partecipato in modo imponente, possono essere messi a disposizione, con un vincolo di impegno, sulla sanita’. Ma senza alcun controllo aggiuntivo del processo produttivo e finanziario del paese come era nel fondo Salvastati”. Lo dice il presidente dei senatori del Pd Andrea Marcucci, in una videointervista all’agenzia Dire.

LEGGI ANCHE: Ue, Crimi avverte: “Sul Mes il Pd mette in discussione Conte e il governo”


“Quindi e’ una situazione diversa: perche’ l’Italia dovrebbe permettersi di rinunciare a 35-36 miliardi senza battere ciglio? Certo, non e’ sufficiente. Per questo dobbiamo supportare il parlamento e il presidente del Consiglio nella battaglia che fara’ il 23 aprile sulla fonte di finanziamento condiviso a livello di garanzie con normative aggiornate e moderne, ovvero sugli eurobond, finanziamenti europei con l’adesione di tutti”.

LEGGI ANCHE: Ue, Renzi: “Da M5s e Lega barzellette, Italia userà 37 miliardi del Mes”

Il rapporto Conte-Gualtieri? Per Marcucci “c’e’ l’esigenza di fare gioco di squadra, c’e’ chi gioca ai tavoli e chi da’ la linea. La nostra e’ che gli eurobond devono essere raggiunti, sono essenziali per il futuro del Paese, non ci si puo’ mai accontentare. Dall’esterno di quei tavoli dico che Gualtieri ha fatto un grande lavoro, quasi un miracolo. Due mesi fa non avremmo mai ipotizzato possibile quel tipo di risultato. Conte ora deve rilanciare e spingere, noi dobbiamo supportarlo”.

“Il governo finora ha fatto qualcosa che nemmeno le opposizioni osavano chiedere. Il primo provvedimento, Cura Italia, parlava di 3,5 miliardi… poi siamo passati a 10 e siamo arrivati a stanziarne 25, necessari per il sostegno al lavoro autonomo. Oggi arrivano i 600 euro e si sta pensando di integrarli; si e’ pensato anche alla cassa integrazione per tutti, anche per i lavoratori precari e a tempo determinato, da subito c’e’ stato un sollievo per il mondo del turismo, del commercio, dell’artigianato e dell’industria. C’e’ stato lo spostamento delle tasse: come si fa a dire che non si e’ fatto niente?“. Cosi’ il presidente dei senatori del Pd, Andrea Marcucci, in una videointervista all’agenzia Dire.

“Alle opposizioni riconosco il supporto che si e’ concretizzato sul voto sulla variazione dei saldi in Aula, dove c’e’ necessita’ di avere una maggioranza qualificata, ha dato una mano e garantito i numeri. Mi auguro lo rifaccia, con senso dello Stato. Mi dispiace leggere le dichiarazioni di Salvini e Meloni, che spesso non corrispondo al vero. E’ chiaro, le opposizioni non possono pensare di fare un confronto col governo e di dettare la linea, ma possono dare un contributo partecipando con diritto di critica e supporto leale al Sistema Paese. Quando si va a Bruxelles sui coronabond non si cerca di delegittimare e indebolire il premier, perche’ tutti vogliamo che raggiunga quel risultato. Anche loro devono supportarlo tramite i loro gruppi europarlamentari e convincere i loro amici sovranisti. Poi in Parlamento, sul singolo provvedimento, si puo’ anche votare diversamente. Ho apprezzato la posizione diversa assunta da Berlusconi, e’ alternativa alla nostra ma sicuramente e’ caratterizzata da maggior responsabilita’ e senso dello Stato”.

Siamo ancora nella fase 1, l’emergenza sanitaria non e’ stata ancora superata. Ci sono ancora troppi contagi e in alcune zone della Lombardia ci si sta ammalando ora. Detto questo, pero’, hanno ragione gli imprenditori quando dicono che il sistema economico rischia il collasso” dice il presidente dei senatori del Pd, Andrea Marcucci, in una videointervista all’agenzia Dire.

Dobbiamo pensare seriamente a come difendere la nostra economia, grandi, piccole e medie imprese. Quando usciremo dalla fase 1 tocca preparare la fase 2 per la riapertura e il rilancio del sistema produttivo economico. Quindi, ben venga Colao e la commistione di relazioni tra economia, sanita’, procedure, meccanismi e produzione, che si integrino in modo che nella fase 2 sappiamo esattamente come comportarci”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it