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Capodogli morti a Vasto, Assomineraria: “Non c’è l’airgun tra le cause”

ROMA -"A sette mesi dallo spiaggiamento di 7

Pubblicato:15-04-2015 13:58
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:15

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capodogli spiaggiatiROMA -“A sette mesi dallo spiaggiamento di 7 capodogli presso la riserva di Punta Aderci a Vasto (Chieti) è stato finalmente chiarito, in modo scientifico dai massimi esperti, che l’attività legata alla ricerca di idrocarburi è estranea alle cause che lo hanno provocato”. Così Assomineraria in una nota.

Sandro Mazzariol, dell’Università degli Studi di Padova, ha fornito i risultati dell’esame necroscopico eseguito sui tre cetacei morti in quella circostanza, “escludendo l’embolia gassosa per esposizione a fonti sonore e di conseguenza liberando l’airgun da qualsiasi ipotetica colpa. Il branco di cetacei si sarebbe spiaggiato dopo aver seguito il suo leader, una femmina che, gravida e con un grosso calcolo renale, avrebbe perso l’orientamento a causa di disfunzioni cerebrali e stress”.

Dopo l’accaduto Assomineraria tranquillizzò l’opinione pubblica sottolineando che “da anni nell’Adriatico italiano non viene utilizzato l’airgun e che comunque, in oltre 40 anni, l’uso di questa tecnologia non ha mai determinato alcuna problematica alla fauna marina”.


A oggi “le ricerche geologiche risultano come le meno probabili tra le cause di disorientamento in quanto non sappiamo con certezza quali siano le lesioni conseguenti a queste emissioni sonore”, spiega Mazzariol.

“Questa è un’altra rassicurazione sull’airgun, che si va ad aggiungere a quelle fornite dai più autorevoli istituti scientifici e di ricerca italiani- prosegue Assomineraria- come Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), Cnr (Consiglio Nazionale delle ricerche), Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), Ogs (Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale), Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare) e Sgi (Società geologica italiana)”.

L’airgun “è una tecnologia non solo indispensabile all’identificazione delle risorse del sottosuolo, ma anche fondamentale per lo sviluppo della conoscenza scientifica della terra. Alla luce di tutto questo- conclude Assomineraria- risulta ancora più evidente l’esigenza di correggere l’errore in base al quale è stato incluso l’utilizzo dell’airgun – una tecnologia scientifica e internazionalmente diffusa – all’interno degli indiscutibili provvedimenti sui reati ambientali”.

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