Getting your Trinity Audio player ready...
|
Di Laura Monti
ROMA – “Vogliamo dare gli argomenti per cui conviene ancora scommettere sulla vita, sui sogni, sulla famiglia e sui bambini perché siamo convinti che si può fare”. Così Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita e Famiglia Onlus, ha presentato all’Agenzia Dire la manifestazione nazionale di maggio ‘Scegliamo la vita’, a cui hanno aderito 90 enti e associazioni e di cui si parlerà in conferenza stampa il prossimo 17 marzo alla Sala stampa estera.
“Mamme, papà, ragazzi, nonni e bambini – ha detto Ruiu – che possano manifestare pubblicamente e con gioia che la vita è bella in tutte le sue manifestazioni e sfaccettature, specialmente in quelle più fragili e vulnerabili, vittime dello scarto”. In questo momento difficile, “noi vogliamo rispondere al grande clima di sfiducia morale e sociale in cui siamo immersi che conviene comunque scegliere la vita, in tutte le sfide: in una gravidanza inaspettata, nella sfida di sposarsi, di inseguire i propri sogni. Che i giovani possano guardare ai propri sogni e vedere che c’è un futuro, non per forza semplice ma certamente bello”.
E proprio le famiglie, per Maria Rachele Ruiu, “hanno dimostrato di essere il vero ammortizzatore: siamo stati davvero custodi della vita, siamo stati scuola, siamo stati ricovero. Abbiamo dimostrato che è la famiglia che regge la società, mai come in questi anni due anni di pandemia in cui le famiglie hanno pagato e, complice questa guerra, continuano a pagare”.
Oltre al frangente economico “drammatico”, per Ruiu “siamo di fronte anche a una difficoltà culturale: noi ci occupiamo della vita e mi viene in mente la difficoltà di portare avanti le gravidanze inaspettate, ma anche la difficoltà di portare avanti quelle desiderate e volute. Le difficoltà delle vite dei disabili, dei fragili”.
Proprio sui disabili, ha detto l’esponente di Pro Vita e Famiglia, “la pandemia ha messo in luce tutte le forti discriminazioni e le forti ingiustizie che vivono sulla loro pelle insieme alle loro famiglie. Ci sono tantissime persone che non accettano che l’unica risposta dello Stato sia suicidarle, che vorrebbero più cure assistenziali e veder riconosciuti i loro diritti. Ci deve essere un lavoro serio accanto a loro”.
E sulla libertà educativa, Ruiu ha osservato: “Nonostante la crisi economica e culturale che ci sta schiacciando, ci sono ideologie che entrano nelle scuole. Noi pensiamo che anche a questo si debba dare un freno, si debba mettere un argine. Le famiglie lo stanno facendo ma devono essere sostenute”, ha concluso.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it