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Lepore: “Sull’accoglienza agli ucraini Bologna regge, ma rischiamo crisi umanitaria qui”

Il sindaco: "Non si può abusare della generosità delle famiglie, serve che il sistema dei Cas della Protezione civile funzioni"

Pubblicato:15-03-2022 13:12
Ultimo aggiornamento:15-03-2022 16:15
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BOLOGNA – Al momento “stiamo reggendo, ma non si può abusare della capacità di Bologna di tenere. Perché prima o poi anche Bologna non ce la fa”. Nuovo appello del sindaco Matteo Lepore perché il Governo corra in soccorso delle amministrazioni locali sull’accoglienza dei profughi ucraini. “Abbiamo evidenziato la necessità di un salto di qualità da parte del Governo sull’emergenza profughi – ribadisce Lepore – servono maggiori risorse. Ogni o giorno che passa arrivano alcune centinaia di profughi. Abbiamo bisogno che si riconosca l’eccezionalità di questa situazione”.

Intanto, spiega il primo cittadino, “occorre che ci sia la possibilità di sostenere l’accoglienza in famiglia di queste persone. Questa generosità va assolutamente colta e non frenata dalla burocrazia. Non possiamo permetterci che le spese per l’accoglienza, che spettano allo Stato, ricadano sulle spalle degli enti locali, e quindi dei cittadini. Sarebbe paradossale che questa generosità venisse scambiata per ingenuità”.

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A Bologna sono più di 800 le famiglie che si sono rese disponibili ad accogliere persone in fuga dall’Ucraina: vengono accolte in questo modo una decina di nuclei al giorno, dopo tutte le verifiche del caso. Ma “così il sistema non regge”, dice Lepore. “L’accoglienza in famiglia non può essere l’unica soluzione, va supportata. Abbiamo bisogno che il sistema dei Cas della Protezione civile funzioni. In questo momento sta faticando molto”. A Bologna ci sono circa 300 posti Cas, tra Castenaso, il Covid hotel di San Lazzaro e altre soluzioni. Ma “siamo già pieni”, dice il sindaco. “A risorse date Bologna fa il massimo. Ma la pressione sui nostri servizi pubblici è molto forte”.

Anche l’aumento dei posti Cas “è per il momento solo un aumento nominale, perché i bandi non vengono fatti. Vorremmo evitare che tra qualche settimana gli alberghi abbiano un costo eccessivo – avvisa Lepore -, con la primavera sarà difficile usarli per i profughi. Non vorremmo a quel punto essere costretti ad usare le tende“. Il sindaco chiede che allora che si possano reindirizzare le risorse Cas al modello di accoglienza che sta prevalendo, cioè quella in famiglia. “Non dobbiamo pagare l’affitto per queste persone ma fare poi una transizione abitativa, servono mediatori, psicologi. Servono più risorse e adattarle al fenomeno come si sta sviluppando”. Occorre, insomma, evitare una “crisi umanitaria nel nostro territorio”.

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Ha subito una battuta d’arresto, al momento, l’inserimento scolastico dei bambini in arrivo dall’Ucraina: sta prevalendo la volontà di rimanere in famiglia in un momento tanto traumatico. Inoltre, fa sapere Lepore, oggi a margine di una conferenza stampa, “stiamo continuando a ricevere molte offerte di aiuti e beni, ma in questo momento non si entra in Ucraina. La cosa migliore in questo momento è aiutare chi viene qui”.

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