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Ucbm Roma raddoppia: al via nuovi spazi di didattica, ricerca e assistenza

Per il 25esimo anniversario un concorso tra 7 team di architetti

Pubblicato:15-03-2018 18:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:38

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ROMA –  In occasione del 25esimo anniversario della fondazione dell’ateneo, l’Università Campus Bio-Medico di Roma (Ucbm) si interroga sul ruolo dell’Università futura che deve essere in grado di fronteggiare le sfide di un mondo in continua trasformazione e per servire sempre al meglio la società. Per questo nasce ‘Ucbm Masterplan International Design Competition’, il concorso di architettura nato a seguito di un processo di studio, analisi e selezione iniziato nel 2015 e promosso da Campus Bio-Medico spa (Cbm spa), ente promotore dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, con l’obiettivo di sviluppare un parco universitario in grado di coniugare la ricerca e la pratica di una Scienza per l’Uomo, e dotata di infrastrutture dedicate all’interdisciplinarietà e qualità della campus life, tra cui: strutture sportive, spazi per l’apprendimento informale, una biblioteca centrale, uffici generali, un simulation centre, spazi per la residenzialità e servizi.

Il progetto, che vede in gara 7 team di architetti, che vedranno il prossimo novembre un solo vincitore, è perfettamente in sintonia con l’identità e la missione dell’ateneo e fondate sulla centralità della persona e cura del malato: “L’Ucbm Masterplan International Design Competition- ha spiegato Domenico Mastrolitto, direttore generale di Campus Bio-Medico è stata un’occasione per favorire un dialogo interno e per approfondire le nostre esigenze e per capire la nostra vision a 30 anni. Abbiamo dunque deciso poi di selezionare 30 studi provenienti da tutto il mondo rispondenti ad alcuni criteri e specializzati nella costruzione di Campus o aree complesse. Dopo le selezioni sono arrivati in 7 e oggi noi chiediamo loro due progetti: inquadramento di un’area di 90 ettari ed focus architettonico sui primi 20 mila metri quadrati sulle prime esigenze”.

“Il progetto del Campus Bio-Medico, è importante perché è a Roma dove ci sono i grandi attrattori del turismo ma anche alle porte di Roma che è altrettanto importante perché qui si può trasformare quella permanenza di visita di 2,8 giorni medi in una permanenza più ampia e poi si può consentire di far conoscere oltre il centro di Roma al turista anche la provincia e l’intera regione. Questo è un momento di cerniera urbanistica tra la parte urbana più classica e quella dell’agro pontino. Il campus, dal punto di vista del turismo ha un ruolo importante per trasformare la dimensione di visita turistica e legare i monumenti storici con elementi di contemporaneità e vuol dire essere un Paese moderno e attrattivo e ci colloca nel campo. Questo progetto può essere fiore all’occhiello per il turismo e per la regione– ha invece dichiarato Francesco Palumbo, della direzione generale Turismo Mibact- Ma potrebbe sviluppare anche la dimensione del turismo sanitario nei due momenti, quello della cura e quello del turismo vero e proprio. Noi stiamo collaborando con il ministero della Salute per ad una forma di turismo sanitario più connaturato all’idea di ‘buon vivere’ un modello italiano e che dà una dimensione di benessere dando un’offerta al paziente e visitatore dell’Italia con pacchetti sanitari di medicina preventiva che allunga la permanenza non solo nella Capitale ma anche nelle zone meno conosciute”.


UCBM ROMA: “7 ARCHITETTI DI FAMA MONDIALE PER UN GRANDE PROGETTO”

“Due anni fa siamo partiti con la governance del Campus Biomedico con il nostro piano di sviluppo strategico che abbiamo chiamato ‘piùCampus2045’. Il primo strumento per dare concretezza a questo piano è stato il concorso internazionale per la progettazione del nostro masterplan, per cui oggi sono qui riuniti i 7 architetti finalisti provenienti da tutto il mondo e che per noi rappresentano l’eccellenza dell’architettura, dell’urbanistica e paesaggistica a livello mondiale. Presenti anche le istituzioni, come la Regione Lazio, Roma Capitale, il ministero per lo Sviluppo economico e i Beni culturali con i quali poi noi dovremo avviare l’iter per le autorizzazioni quando a novembre avremo il progetto finalista”. Così a margine del workshop ‘Ucbm masterplan International Design Competition’, Domenico Mastrolitto, direttore generale del Campus Biomedico.
“Noi chiediamo ai finalisti- ha aggiunto Mastrolitto- il progetto urbanistico dei 90 ettari, il Masterplan generale e un focus architettonico pari a 20mila metri quadrati dedicati alle prime priorità quali aule per gli studenti, aree dedicate alla socialità, uno spazio per il Rettorato e la governance e aree per la residenzialità e per la bassa intensità di cura da affiancare al nostro attuale policlinico universitario”.

 MONTUORI: “PROGETTO IMPORTANTE E OPPORTUNITÀ PER IL TERRITORIO”

“Il progetto del Campus biomedico è importante e si sviluppa in un territorio delicato e cresciuto negli anni senza una vera pianificazione. E’ un’occasione importante per dotare questo territorio di servizi essenziali”. Così Luca Montuori, assessore all’Urbanistica di Roma Capitale. “Il progetto di questo ateneo- prosegue Montuori- è ancora più virtuoso se noi ne riusciamo a cogliere alcune vere potenzialità tra ciò che si sviluppa all’interno del Campus anche con la vita dei cittadini”. “Va fatto un plauso- ha sottolineato ancora l’assessore capitolino- per il metodo adottato dal Campus Bio-Medico, con l’idea di bandire un concorso del genere, che darà vita a un progetto concreto, che naturalmente dovrà dimostrare nel tempo la sua sostenibilità, soprattutto nel modo in cui si dovrà insediare nel complesso territorio di Trigoria. Un’ambizione importante, dal punto di vista del Comune, perché offre strumenti e spazi alla nutritissima comunità scientifica, la più grande d’Europa, che Roma ospita”.

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