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A Firenze il Teatro Niccolini in mano a giovani attori, dagli show alle pulizie

E parte l'appello alle imprese: "Adottato un attore e avrete i vantaggi dell'Art Bonus"

Pubblicato:15-03-2018 14:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:38
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FIRENZE – Per la prima volta in Italia un teatro, il Niccolini di Firenze, sarà interamente animato, vissuto, gestito, spettacolarizzato da giovani attori. Il primo nucleo sarà costituito da 16 under 30 neodiplomati della scuola ‘Orazio Costa’ della fondazione Teatro della Toscana, riuniti sotto il nome de ‘i Nuovi‘: a loro si affiancheranno altri giovani attori, diplomati in altre scuole, selezionati tramite audizioni.

Saranno impegnati in tutti gli aspetti della macchina teatrale, dalla direzione artistica all’amministrazione, dalla comunicazione fino alle pulizie. Il progetto, strutturato su un percorso di tre anni, prevede che a ognuno degli attori coinvolti sia corrisposta una borsa di studio mensile. E avrà regole precise, riunite in un manifesto in sei punti, “Per un attore artigiano di una tradizione vivente“.

L’iniziativa, si spiega dal Niccolini, è anche “un appello anche alle imprese, perché ‘adottino’ con il loro contributo uno de ‘i Nuovi’“, un gesto che potrà godere dei più recenti vantaggi fiscali grazie all’Art Bonus. ‘I Nuovi’, quindi, diretti da Marco Baliani andranno in scena nella Mandragola di Macchiavelli dall’11 al 22 aprile.


Poi lavoreranno con Gianfelice Imparato, Glauco Mauri, Andree Ruth Shammah e Beppe Navello. Al Niccolini anche le prove aperte del nuovo spettacolo di Filippo Timi (24 e 25 marzo) e una finestra sul vernacolo come “lingua popolare colta”.



Il progetto che prende vita al Niccolini nasce da una riflessione scaturita dalle domande che nel 1963 Julian Beck si pose in una delle sue meditazioni sul teatro: “Come farlo ora?“. Perché, sottolineano i fautori del progetto, “in un periodo di grandi interrogativi sul futuro del teatro questo appello di oltre cinquant’anni fa suona assai contemporaneo”.

Le mansioni individuate per i giovani, quindi, saranno organizzate per turni, in modo che tutti si occupino di ogni aspetto del fare teatro: ovvero, direttore (organizzazione generale del lavoro), amministratore di compagnia, addetto all’organizzazione funzionale (produzione, programmazione, promozione), addetto alla comunicazione, direttore di scena, responsabile tecnico, custode, maschera, pulizie (riassetto serale della sala).

“Abbiamo pensato ad un progetto unico in Italia, per non dire nel mondo, ovvero quello di dare il teatro ‘Niccolini’ ai giovani“, spiega il sindaco Dario Nardella.

Un vero e proprio laboratorio– aggiunge- dove imparare un mestiere, tenere insieme la creatività artistica con la responsabilità della gestione dell’istituzione culturale”. E’ così che si “investe davvero sulle nuove generazioni e si scommette sui talenti, dando soprattutto prospettiva al teatro”. Perché, conclude il primo cittadino, “Firenze ha dimostrato di avere la forza, grazie anche ad un bravissimo imprenditore come Pagliai, di riaprire un teatro chiuso per vent’anni. Ma la sfida non è solo quella di rimettere a posto le poltroncine, il foyer e le mura, ma è anche quella di dare un’anima, di dare un progetto”.


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