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Stereotipi di genere, un tema a scuola per vincerli

A organizzare il concorso letterario “Space kids - in viaggio verso la parità di genere" è stata l'Aics di Bologna

Pubblicato:15-03-2017 14:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:01

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BOLOGNA – C’è Emma che vuole fare l’illustratrice di libri per bambini. O l’attrice. E c’è Edoardo che invece vorrebbe diventare maestro. Non troppo severo, però. O magari l’astronauta, o forse l’inventore di una macchina del tempo. E poi ci sono Omaima, Sefora, Ahmed e tutti gli altri. Bambini di nove-dieci anni, quasi tutti di origine straniera, che si sono messi alla prova nel concorso letterario “Space kids – in viaggio verso la parità di genere”, organizzato da Aics Bologna. I piccoli alunni si sono cimentati con un tema o un racconto breve, dando libero sfogo alla loro creatività e mettendo nero su bianco sogni, sentimenti e aspirazioni, con un occhio di riguardo alla parità di genere. In quarta e quinta elementare non è sempre facile esprimersi, ma loro ci sono riusciti benissimo. E domani mattina, alla palestra Atc di via Saliceto 1, gli autori dei temi migliori ricevaranno un premio. Il concorso ha riguardato gli alunni di due classi: la quarta B della scuola elementare Don Minzoni (quartiere San Donato) e la quinta F della Federzoni (quartiere Navile). Si tratta di due classi ad altissima percentuale di stranieri. Eppure, dicono gli organizzatori, anche i temi della parità di genere, non sempre di facile approccio nelle diverse realtà culturali, sono stati capiti e sviluppati. Con “buona grammatica, attinenza al tema e creatività”. Il concorso rientra in un più ampio progetto dell’Aics Bologna, ovvero “Mafald – officina contro i pregiudizi e per i diritti di genere”, che ha ricevuto il contributo della Regione Emilia-Romagna per la finalità di contrasto alle discriminazioni e alla violenza di genere. Oltre che a battere gli stereotipi di genere, l’obiettivo del progetto è anche promuovere una migliore condizione socio-economica delle donne a partire dall’approccio al mondo del lavoro.

Dando un’occhiata ai temi realizzati, si notano spunti interessanti dal punto di vista del superamento degli stereotipi legati al ruolo uomo-donna. Perchè ad esempio c’è un maschio, Edoardo, che aspira candidamente a fare il maestro (mestiere prettamente femminile) dal momento che “gli piacciono o i bambini”. Vorrebbe insegnare “storia, matematica e italiano” alle elementari, ma spera di finire “in una classe di bambini non troppo agitati”. Ha già le idee chiare anche su disciplina e punizioni: “Io farò giocare i miei alunni, però solo se loro faranno i compiti e si comporteranno bene, inoltre io sarò (forse) un maestro che non metterà molte note ma solo quando ce ne sarà un bisogno particolare”. Edoardo, però, è un po’ indeciso. Perchè oltre al maestro gli piacerebbe anche “inventare la macchina del tempo per rivedere le cose brutte che in passato abbiamo fatto e correggerle”, oppure “vivere a Roma e viaggiare in tutto il mondo”. Infine, si tiene aperta anche la possibilità dell’astronauta, “per esplorare pianeti conosciuti e sconosciuti per trovare nuove forme di vita”. Emma, invece, che è di origine cinese, ha le idee più chiare. Da grande vuole fare l’illustratrice perchè “disegnare è un modo di parlare senza usare la voce“. Le piacciono di più i libri per bambini, perchè “i disegni non sono realistici” e a lei vengono meglio. “L’arte”, però, dice, le piace tutta: dal cinema alle fotografie, dal teatro (ci va da quando era piccola) alla musica (“per capirla bisogna usare l’udito e il cuore”). Se il suo sogno è fare l’illustratrice, come secondo mestiere Emma sceglierebbe l’attrice, vista la sua passione per il teatro. Perché nella recitazione ci si esprime “attraverso i movimenti e le parole” e perchè le trasmette “tranquillità e gioia”.

“Da grande vorrei fare”, il tema di Emma

Mi chiamo Emma Chan e da grande vorrei fare l’illustratrice. 
Vorrei fare l’illustratrice perché mi piace disegnare, quando arrivo a casa mi metto a colorare il mio libro di mandala che mi hanno regalato per natale.
Disegnare per me è rilassamento, a me piace disegnare perché è un modo di parlare senza usare la voce.
Vorrei fare l’illustratrice perché disegna il racconto di una storia o di una vita;
mi piacerebbe illustrare libri per bambini perché i disegni non sono realistici.
Sì, infatti, io i disegni che devono essere realistici non li riesco ad illustrare molto bene invece i disegni che illustrano i libri per bambini mi vengono molto bene.
A me piacciono tutti i tipi d’arte, quelli che però adoro di più sono:
– il cinema: è un’arte visiva che esprime tantissime emozioni;
– le fotografie: sono dei ricordi di momenti passati che sono successi nella nostra fantastica vita;
– il teatro: è un’arte che racconta cose accadute veramente oppure cose fantastiche;
– la musica: è un’arte sonora che racconta e che per capirla bisogna usare l’udito e il cuore;
– e naturalmente il disegno: è un’arte propria che ognuno crea e che non può esser copiata perché è propria!
Quindi, io vorrei fare l’illustratrice di libri per bambini perché: 
“ mi trasmette tantissima serenità e gioia ed è per questo che io amo disegnare ”
Spero che il mio sogno di essere un’illustratrice si realizzi.
Mi piacerebbe fare l’attrice come secondo mestiere per diversi motivi come:
-perché centra con l’arte; 
-perché esprime attraverso i movimenti e le parole;
-perché come l’immagine mi esprime tranquillità e gioia;
-perché è da quando sono piccola che vado a teatro e mi piace farlo (andare a teatro).
A scrivere questo tema mi sono divertita tanto ma mi sono anche impegnata e spero che il mio tema sia venuto bene. 

“Da grande vorrei fare”, il tema di Edoardo

Mi chiamo Edoardo e da grande voglio fare il maestro perché mi piacciono i bambini. Io spero di essere in una classe di bambini non troppo agitati, io vorrei insegnare alle elementari e come materie storia, matematica e italiano.
Io farò giocare i miei alunni però solo se loro faranno i compiti e si comporteranno bene, inoltre io sarò (forse)un maestro che non metterà molte note ma solo quando ce ne sarà un bisogno particolare.
Io però vorrei fare anche l’inventore perché vorrei inventare la macchina del tempo per rivedere le cose brutte che in passato abbiamo fatto e correggerle, vorrei anche inventare il teletrasporto per viaggiare molto più velocemente e senza inquinare in ogni parte del mondo.
Da grande inoltre vorrei vivere a Roma e viaggiare in tutto il mondo!
In realtà non so di preciso cosa farò, mi piacerebbe anche fare l’astronauta per esplorare pianeti conosciuti e sconosciuti per trovare nuove forme di vita.
 TUTTO CIÒ SARÀ DA VEDERE!


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