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Manifestazione no green pass al Circo Massimo: “Ci vuole un nuovo Cln”

Qualche centinaio di persone presenti alla manifestazione della Fisi contro il certificato verde. Sul palco, tra gli altri, il giurista Mattei, il magistrato Giorgianni, l'eurodeputata Donato e rappresentanti di Italexit

Pubblicato:15-02-2022 20:52
Ultimo aggiornamento:15-02-2022 20:53

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ROMA – “È nato il Comitato di liberazione nazionale, per reagire ai continui soprusi perpetrati a danno del popolo italiano”. È l’annuncio, uno dei tanti, che si è levato dalla manifestazione della Fisi, Federazione italiana sindacati intercategoriali, organizzata questo pomeriggio al Circo Massimo a Roma con la presenza di qualche centinaio di persone con bandiere dell’Italia, del Canada, di San Marco, ovviamente della Fisi, e di ‘Ancora Italia’, il partito per la “sovranità democratica” presieduto da Francesco Toscano.

Dal palco sono intervenuti, fra gli altri, il giurista Ugo Mattei, Davide Tutino, il magistrato Angelo Giorgianni, ma anche lavoratori, studenti, rappresentanti di Italexit e l’europarlamentare Francesca Donato. Gli interventi non hanno risparmiato nessuno, dal Governo all’Unione europea passando per la stampa “asservita al regime” fino ad arrivare all’odiato green pass. Il giornalista Fulvio Grimaldi ha intimato alla folla di fare come “diceva la Montessori: uniamo i puntini e sveliamo il disegno nascosto. Dobbiamo unirci perché siamo sulla stessa barca, no vax, sì vax, migranti e ribaltiamo chi questa barca la sta guidando“.

Ciro Ventre, in rappresentanza degli ‘Studenti contro il green pass‘ ha ricordato come, fino a poco tempo fa, “l’università era aperta a tutti, non solo agli studenti che frequentano, in quanto servizio pubblico. Oggi non è più così. La scuola non è più il luogo della formazione, ma della conformazione“. La dottoressa Antonietta Gatti ha parlato delle bare di Bergamo, già citate in un tweet di recente dal giornalista di Libero, Tommaso Montesano: “Ho smesso di vedere il telegiornale quando ho visto le bare di Bergamo – ha detto – lì mi sono trasformata in giornalista e ho capito che sono un costrutto mediatico. È una narrazione imposta, alcuni sono riusciti a capire che le cose non stanno come ci vengono raccontate, ma altri no”.


Dal palco è intervenuto anche Marco D’Amato che ha camminato, zaino in spalla, da Pescara a Roma per chiedere al presidente Mattarella di sottoscrivere l’impegno che qualora gli accadesse qualcosa di male quando gli avranno fatto il vaccino, si prenderà lui cura del figlio minorenne. Rolando Scotillo, fondatore Fisi, ha voluto sottolineare come oggi 15 febbraio è “il giorno della vergogna perché migliaia di lavoratori over 50 saranno sospesi dal lavoro per colpa di un passaporto verde rafforzato, questo Governo sta replicando ciò che è stato fatto durante il fascismo”.

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