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Genova, tutto esaurito per le visite agli scavi della Loggia di banchi

Sotto la Loggia costruita nel 1595 sono emersi due sisolati della Genova medievale, in un perfetto stato di conservazione

Pubblicato:15-02-2022 10:47
Ultimo aggiornamento:15-02-2022 10:54

genova scavi
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GENOVA – Tutto esaurito per le tre giornate di apertura gratuita degli scavi archeologici della Loggia di banchi, a Genova, emersi durante i lavori di realizzazione del nuovo museo della città. L’apertura dei cantieri è stata decisa dalla Soprintendenza, in accordo con il ministero della Cultura e il Comune, per mostrare il ritrovamento, prima che si proceda con ulteriori scavi. Le visite sono in programma giovedì 17 e venerdì 18 al pomeriggio e sabato 19 al mattino, a cura degli archeologi del sito.

SCOPERTI UNA BOTTEGA E UN MAGAZZINO

Ad oggi il cantiere ha messo in evidenza due isolati della città medievale, sepolti al momento della costruzione della Loggia nel 1595, separati da vicoli e fiancheggiati da un’antica strada, corrispondente all’attuale via degli Orefici. L’eccezionalità del rinvenimento consiste nell’ottimo stato di conservazione degli ambienti, sigillati al momento dell’abbandono, in particolare una bottega e un fondaco (ovvero un magazzino). Al loro interno, le strutture di approvvigionamento idrico (condutture, canalizzazioni, pozzi e cisterne) e le attrezzature per le attività commerciali e artigianali. La lettura delle stratigrafie murarie consente di valutare come il primo impianto medievale possa risalire già alla metà del XII secolo, cui seguirono successive modifiche e ristrutturazioni fin quasi al momento della demolizione alla fine del ‘500. “Non ci aspettavamo che gli scavi fossero a un livello così superficiale– spiega Manuela Salvitti, segretario regionale del ministero della Cultura in Liguria- avremo reperti del 1100-1200 e con quello che troveremo al di sotto, forse, risaliremo anche ai tempi romani. Il progetto si presenta come una buona pratica di partenariato pubblico-privato, grazie al finanziamento della compagnia di San Paolo”.

I RITROVAMENTI RACCONTANO LA VITA DELLA GENOVA MEDIEVALE

La sovrintendente di Genova e La Spezia, Cristina Bartolini, aggiunge che “questo intervento è stato possibile grazie a due finanziamenti straordinari del ministero della Cultura, che hanno consentito di portare avanti celermente l’approfondimento degli scavi. L’eccezionale stato di conservazione consente di interpretare quella che poteva essere la vita nella storia di Genova“. La Sovrintendenza continuerà nei prossimi mesi le indagini archeologiche, gli studi e le opere per mettere a punto col Comune nuove ipotesi progettuali del museo, che permettano di salvaguardare e rendere fruibile la nuova area archeologica. La ricerca d’archivio, ancora in corso, ha consentito di individuare la proprietà degli immobili appartenente ad antichi gruppi nobiliari (gli Usodimare, i De Nigro e gli Imperiale), e ricostruire la maglia insediativa di questo specifico settore della città, centro della vita economica e finanziaria, con le attività dei notai, dei cambi valuta e le vendite pubbliche all’asta, tra cui le compere del Banco di San Giorgio.


UN TESORO SOTTERRANEO

Un vero tesoro custodito nella Genova sotterranea, che i cittadini potranno visitare prima che riprendano le opere per la realizzazione del Museo della Storia della città, luogo iconico di autorappresentazione urbana, contenitore di un passato ricco di gloria e di spirito di iniziativa. Un posto dove i turisti potranno scoprire chi siamo e i genovesi riscopriranno chi eravamo”, commenta l’assessore comunale alla Cultura, Barbara Grosso. “Abbiamo creduto subito, lo scorso agosto, al valore di questa scoperta- aggiunge l’assessore regionale alla Cultura, Ilaria Cavo- oggi è importante che si dia la possibilità di godere di questa visione: darà il senso di cosa diventerà questo luogo, con la possibilità di vivere la storia di Genova nei secoli, dall’età romana ad oggi, in una stratificazione unica”.

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