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Zingaretti inaugura spazio polifunzionale sull’autismo in una villa confiscata ai Casamonica

Dopo lo sgombero la villa è stata assegnata, tramite bando della Regione Lazio, all’Associazione nazionale Soggetti Autistici (ANGSA Lazio)

Pubblicato:15-02-2020 17:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:00

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ROMA – Nasce a Roma il primo spazio polifunzionale sull’autismo, all’interno di un immobile confiscato alla criminalità organizzata, nello specifico al clan dei Casamonica.

Dopo lo sgombero la villa è stata assegnata, tramite bando della Regione Lazio, all’Associazione nazionale Soggetti Autistici (Angsa Lazio) costituita da genitori e familiari e tutori di persone con spettro autistico. Per la prima volta un immobile confiscato al clan dei Casamonica arriva alla conclusione del percorso dal sequestro e al riutilizzo sociale. Una sfida vinta grazie alla cooperazione e alla collaborazione tra istituzioni: Regione Lazio, Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, Procura, Prefettura e tutte le Forze di Polizia. La Regione Lazio nell’ottobre del 2016 ha chiesto all’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati la villa, confiscata nel 2009 e sgomberata nel febbraio del 2017, per iscriverla al proprio patrimonio indisponibile ai fini del riutilizzo sociale. A seguito dello sgombero da parte della Polizia di Stato, la Regione per evitare la vandalizzazione dell’immobile ha custodito la villa con la vigilanza di guardie giurate e pubblicato il bando pubblico per l’assegnazione vinto dall’Angsa con un progetto sull’autismo.

Nel settembre del 2017 il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel corso di una cerimonia pubblica, consegnò le chiavi alla Presidente dell’associazione Stefania Stellino, con un contratto di concessione in uso gratuito per le attività previste dal progetto. I volontari dell’associazione hanno curato i minimi particolari per realizzare uno spazio condivisibile per tutti i cittadini, partendo dalle esigenze delle persone nello spettro autistico, ma non trascurando la disabilità motoria. E numerosi progetti sono pronti per partire: laboratori di ceramica, di teatro, lettura, cucina, informatica, e molte altre attività. Il bene confiscato ospiterà un progetto d’eccellenza, dunque, che sarà un punto di riferimento per la rete di assistenza sull’autismo nel Lazio. Questa importante iniziativa non è un fatto isolato, ma parte di una strategia della Regione Lazio sul riutilizzo dei beni sequestrati e confiscati fondata sulla costruzione di un rapporto solido con l’Agenzia nazionale, di collaborazione con i Corpi dello Stato le istituzioni locali e tanti atti concreti come la recente approvazione da parte della Regione di 23 progetti di ristrutturazione di beni confiscati per i comuni del Lazio per un valore di 1,1 milioni di euro. 15 febbraio 2020.


Nelle periferie si va sempre, non solo per fare gli show– ha detto Zingaretti poco prima del taglio del nastro- Noi veniamo continuamente, da Tufello a Corviale alla Romanina, perché c’è un bel progetto: ridare alle persone i beni confiscati alle mafie per creare luoghi di aggregazione. In pochi anni sono già più di 50, e qui alla Romanina, dopo il parco dove c’era una villa che abbiamo abbattuto, un’associazione di familiari straordinari ne farà un centro di formazione. Questo è il modo di cambiare le cose, non con le chiacchiere, gli slogan e le polemiche. Sono orgoglioso di aver realizzato con tante associazioni tanti progetti. Spero che questi aiuti tutti a capire che le cose possono cambiare”.

“Stasera ci sarà un altro recupero di una casa dei Casamonica dopo il parco aperto alcuni mesi fa. L’importante è essere coerenti e non dimenticarsi degli impegni, gli italiani hanno il diritto a vivere un futuro migliore. Nessuno si permetta di dire che ci sono luoghi intoccabili perché lì governa la mafia”, ha concluso Zingaretti.

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