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Alcoa passa a Sider Alloys. Calenda: “Primo passo”, Pigliaru: “Ridata speranza a Sardegna”

Invitalia cede al gruppo svizzero lo stabilimento di Portovesme, in Sardegna

Pubblicato:15-02-2018 13:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:29

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ROMA – È stato siglato oggi, al ministero dello Sviluppo economico, l’accordo per la cessione dello stabilimento Alcoa di Portovesme, in Sardegna, da Invitalia al gruppo svizzero Sider Alloys. Presenti il ministro Carlo Calenda e Domenico Arcuri, amministratore Delegato di Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, una società per azioni italiana partecipata al 100% dal Ministero dell’economia). Ha partecipato anche il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru. È del 22 dicembre scorso la firma dell’accordo di programma con Invitalia e Regione per l’investimento proposto da Sider Alloys ai fini dell’acquisizione dello stabilimento Alcoa per la produzione di alluminio primario.

“OGGI PRIMO PASSO, FESTA CON IL PRIMO LINGOTTO”

“Abbiamo fatto un passo importante in un percorso ancora lungo. Non siamo ancora fuori dalla crisi. Oggi non è una conclusione ma l’inizio di un processo. Come ho detto ai lavoratori di Alcoa, sarà superata la crisi quando uscirà il primo lingotto di alluminio dalla fabbrica di Portovesme. Allora festeggeremo”, dice il ministro Calenda.

Firmato trasferimento Smelter Alcoa a nuovo investitore. Piano da 135 milioni di investimenti per il revamping. Passo positivo a cinque anni dalla chiusura. Ancora molto da fare. Non è tempo di festeggiare.


— Carlo Calenda (@CarloCalenda) 15 febbraio 2018

 

PIGLIARU: ABBIAMO RIDATO SPERANZA ALLA SARDEGNA

L’accordo per Alcoa “è il risultato di tre anni di lavoro per far ripartire una produzione importante per l’intera l’Italia e importantissima per la Sardegna e per il Sulcis”. Lo dice il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, dopo che al Mise è stata siglata l’intesa per la cessione dello stabilimento Alcoa di Portovesme al gruppo svizzero Sider Alloys.
L’accordo, continua Pigliaru, “significa innanzitutto salvare centinaia di posti di lavoro che fino a tre anni fa sembravano assolutamente persi e oggi invece abbiamo buone speranze di riportare una produzione di alluminio così importante. Abbiamo lavorato per gli operai. Nel Sulcis si produce un alluminio di altissima qualità ed eravamo tutti convinti che si sarebbe potuti andare avanti e ripartire. Tre anni fa c’era disperazione oggi c’è fortissima speranza e questo gratifica un lavoro lungo, paziente, silenzioso. C’è anche Eurallumina che può darci modo di ricreare, in modo più virtuoso che nel passato, un distretto dell’alluminio in quella parte della Sardegna che ha davvero bisogno di lavoro e di lavoro di qualità”. Le condizioni raggiunte, conclude Pigliaru, ”sono relativamente competitive contro i demagogismi e le facili soluzioni. Anni di lavoro sono necessari per soluzioni complesse. Abbiamo dimostrato che la Regione c’è, c’è stata e ci sarà”.

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