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Smartphone come centrali antisismiche, ecco MyShake

MyShake e' stata presentata a Washington, nella conferenza annuale dell'American Association for the Advancement of Science (AAAS). Al momento funziona solo per gli smartphone che montano sistemi operativi Android

Pubblicato:15-02-2016 15:26
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:58

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MyShake 2ROMA – App per giocare, app per il fitness, app per il meteo, per potersi vestire meglio, per potersi muovere meglio in città sconosciute, app per fare amicizia. Sugli smartphone le applicazioni che aiutano a vivere meglio, ormai, non si contano più, ce ne sono di tutti i generi e per tutti i gusti. Tra non poco, ci sarà anche quella in grado di avvertire le scosse di terremoto e, quindi, di allertare le popolazioni su un’eventuale e certo disastro. Si chiama My Shake ed è stata approntata dai ricercatori dell’università californiana di Berkeley.

MyShake e’ stata presentata a Washington, nella conferenza annuale dell’American Association for the Advancement of Science (AAAS). Al momento funziona solo per gli smartphone che montano sistemi operativi Android ma, presto, sarà utilizzabile anche per iOS.


Il funzionamento di MyShake non interferisce con il normale funzionamento del telefono e il suo compito è quello di analizzare e vibrazioni rilevate dagli accelerometri (i sensori che permettono ad esempio di usare molti giochi oppure ruotare lo schermo). Il software distingue le vibrazioni provocate dal normale funzionamento da quelle tipiche di una scossa di terremoto e se ne sente una attiva immediatamente il Gps per comunicare via internet la propria posizione. MyShake è in grado di riconoscere con grandissima precisione terremoti superiori a magnitudo 5 mentre un algoritmo analizza i dati in arrivo dai vari telefoni per eliminare i possibili falsi allarmi, ossia le vibrazioni dovute a fenomeni diversi.

Tutti i dati raccolti sono, poi, inviati al Servizio geologico statunitense (Usgs). L’app non potrà mai sostituire la precisione delle centrali antisismiche ma ai ricercatori quello che davvero interesse è la diffusione capillare degli smartphone. Un miliardo di dispositivi attivi e sparsi in ogni angolo della Terra in grado di percepire le vibrazioni sismiche anche in quelle zone dove mancano le stazioni scientifiche di rilevamento.

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