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ROMA – Solo il 36% dei giovani tra i 18 e i 34 anni è favorevole alla leva obbligatoria, mentre il 55% è contrario. Se ne è occupato Youtrend realizzando un sondaggio e suddividendo il campione dai 18 ai 34 anni, dai 35 ai 54 e dai 55 in su. Il divario tra favorevoli e contrari si riduce andando su con l’età: tra i 35 e i 54 anni le persone si dividono in 51% favorevoli e 44% contrari, mentre le persone da 55 anni in su sono divise in 49% favorevoli e 43% contrari. Non mancano gli indecisi che sono equamente divisi tra le varie fasce di età. Gli italiani, questo il risultato finale, sarebbero “spaccati” a metà: con un 47% favorevole a una reintroduzione della leva e un 46% contrario.
Sul tema si era espresso in principio Matteo Salvini il 12 maggio del 2024 in occasione dell’adunata degli alpini a Vicenza: un annuncio che si è trasformato in un disegno di legge presentato alla Camera, il progetto di legge leghista“Istituzione del servizio militare e civile universale territoriale e delega al Governo per la sua disciplina” firmato da Eugenio Zoffili, deputato vicino alla segreteria e membro della Commissione Difesa della Camera, che prevede la scelta per i giovani italiani tra la formazione militare e un impiego di tipo civile. Il testo, come ha spiegato il deputato alla stampa, prevede “l’istituzione di un servizio civile e militare universale territoriale che coinvolga per sei mesi tutti i cittadini italiani tra i 18 e i 26 anni di età”. I sei mesi della nuova leva saranno svolti “esclusivamente sul territorio nazionale e nella propria regione di residenza o domicilio, con priorità alla propria provincia, salvo espressa richiesta del cittadino ad essere impiegato in altri ambiti territoriali nazionali e previa disponibilità e autorizzazione dell’Autorità preposta”.
Sul tavolo, sempre la Lega, aveva messo un altro progetto di legge per costituire una sorta di mini-esercito supplementare: a firma del presidente della omonima Commissione della Camera, Nino Minardo, presentato a febbraio. Con venti di guerra cosi spinti sembrerebbero essere due progetti di legge perfettamente incardinati nel tempo, ma c’è da fare i conti con una difesa ormai profondamente trasformata, come il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ricordato anche in occasione dell’ultimo vertice dei cinque sulla sicurezza.
Guerra ibrida, cyber, underwater, Spazio i nuovi campi di battaglia. Cosa farebbero esattamente i ragazzi nella leva del 2025? Servizio civile o servizio militare? E le donne, ormai inserite nella difesa dei professionisti? Un’operazione molto costosa che cozzerebbe con la trasformazione ormai ventennale delle Forze armate costituite da professionisti. Resta il nodo dei numeri però: quasi 200mila militari nelle Forze armate e un problema enorme di sottodimensionamento e turn over. L’allarme lo aveva lanciato in audizione a marzo proprio l’ex capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone: “Siamo assolutamente sottodimensionati, con 170mila siamo al limite della sopravvivenza. Nell’esercito abbiamo turni di impiego massacranti. Sono cambiati i tempi, sono cambiate le minacce, e il nostro impegno è sempre più massivo. Vogliamo una difesa europea, e questo ci richiederà tanto. Ho fatto richiesta per avere più uomini. Continuerò a chiedere piu uomini fino a che non mi cacciano”.
Se non sarà la naja, probabilmente sarà la riserva. Chissà cosa ne pensa il campione degli adulti intervistati.
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