Uccisa dai cani a Latina, il proprietario riappare in questura con l’avvocato: “Era sconvolto”

L'uomo, un cuoco di 40 anni, risulta indagato per omicidio colposo per la morte brutale della 26enne Patricia Masithela. Ecco cosa ha detto

Pubblicato:15-01-2025 11:43
Ultimo aggiornamento:15-01-2025 16:03

ragazza sbranata latina pitt bull
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ROMA – -Ha fatto perdere le sue tracce per l’intera giornata, per poi presentarsi in Questura a Latina con il proprio legale e mettersi a disposizione degli inquirenti. Il proprietario dei cani che hanno aggredito e ucciso a morsi Patricia Masithela di Neo a Latina, a 24 ore da quella tragedia avvenuta nel giardino di una casa di sua proprietà in cui teneva i 5 animali, si è detto affranto, sconvolto, ma si è difeso: ora su Luca Desideri, 40 anni, pende l’accusa per omicidio colposo. Patricia infatti è morta a 26 anni, lasciando un bimbo di sei orfano di madre perché, per motivi che sono ancora tutti da chiarire, nella notte tra domenica e lunedì ha aperto e varcato il cancello della sua proprietà, disabitata, per venire azzannata e uccisa da cinque cani molossi.

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“NESSUN APPUNTAMENTO CON PATRICIA”

Desideri, che lavora come cuoco, si è presentato nella sede di Corso della Repubblica, negli uffici della Squadra mobile, a Latina, accompagnato dall’avvocato Stefano Sabatino permettersi a disposizione degli investigatori del vice questore Guglielmo Battisti e per fare chiarezza sulle sue presunte responsabilità. L’uomo è stato quindi ascoltato: ha precisato sin da subito di conoscere la ragazza, ma di non sapere il perché quella notte fosse entrata nella sua proprietà. Ha smentito che avessero dunque un appuntamento. Insomma, la morte di Patricia sarebbe dovuta a una “tragica fatalità”, ha ribadito il legale Sabatino al quotidiano Repubblica. “I cani- ha sottolineato- erano custoditi all’interno di un’abitazione privata, non si capisce perché la signora sia entrata nel giardino”. L’avvocato ha dato conto anche dell’irreperibilità di Desideri all’indomani della morte della ragazza: “Era sconvolto – ha spiegato- recuperato un briciolo di lucidità, si è subito presentato in questura per mettersi a disposizione degli investigatori”.


Ora Desideri, indagato in stato di libertà, nelle prossime settimane dovrà essere ascoltato dal pm per ribadire la sua versione su quanto successo nel giardino dell’abitazione in via Picarello a Latina. In particolare, gli inquirenti metteranno sotto la lente le sue presunte responsabilità rispetto alla cura e gestione dei cani, se fossero veramente tenuti in sicurezza.

I VICINI: “CANI AGGRESSIVI, IN GRADO DI SALTARE LA RECINZIONE E USCIRE”

A riguardo, nella trasmissione di Rai Due di “Ore 14”, ieri hanno parlato i vicini della casa in cui erano tenuti i cani: secondo le loro testimonianza i cani erano già usciti dal giardino, saltando la recinzione ed erano entrati nella loro proprietà, dando segnali della loro aggressività. Senza contare che, come emerso ieri, avevano già aggredito ferocemente lo stesso Desideri e la sua ragazza nelle scorse settimane: più precisamente il 5 gennaio scorso, mentre attraversavano il giardino della casa. I due si erano poi recati al pronto soccorso per farsi curare le ferite e nei giorni seguenti i veterinari della Asl si erano recati a fare un controllo, ma non erano riusciti a portare via i cani per effettuare gli esami necessari.

CHE FINE HANNO FATTO ORA I 5 ANIMALI?

I cani erano 5, incroci tra razze molossoidi, presumibilmente pittbull e corso, ed era una famiglia: un maschio, una femmina e i loro cuccioli di cinque mesi. Secondo la difesa “erano regolarmente registrati con il chip e custoditi all’interno di un’abitazione privata”. Uno dei cani, il più aggressivo, è stato ucciso con uno sparo al momento della tragedia, quando gli agenti e i soccorritori sono arrivati per recuperare Patricia. Altri due sono scappati e poi recuperati dal servizio veterinario dell’Asl qualche ora dopo, mentre l’ultimo, inoffensivo, è rimasto sul posto.

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