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Unibas, Cgil: “L’istituzione della facoltà di Medicina è atto propagandistico”

Il leader sindacale Angelo Summa invoca "chiarezza e trasparenza" su "tutti gli aspetti relativi a risorse, fattibilità e reali ricadute"

Pubblicato:15-01-2020 14:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:51
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POTENZA – “Il dibattito sull’istituzione del corso di laurea in medicina e chirurgia all’Università di Basilicata continua a svolgersi in modo approssimativo e propagandistico, al di fuori di valutazioni che attengono non solo alla fattibilità, ma soprattutto alla sostenibilità e alle potenziali ricadute dentro un chiaro e conoscibile piano”. È quanto sostiene in una nota il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa.

Il leader sindacale invoca “chiarezza e trasparenza” su “tutti gli aspetti relativi a risorse, fattibilità e reali ricadute”. Il rischio, secondo Summa, è di ritrovarsi dinanzi a “scelte riconducibili a interessi che poco hanno a che fare con il futuro del nostro Ateneo e della nostra sanità”.

Per il segretario regionale della Cgil “un corso di laurea in medicina richiede investimenti e interventi infrastrutturali, laboratori, aule, personale tecnico amministrativo, corpo docente che necessitano di finanziamenti consistenti e pluriennali. Ecco perché, se non ponderato – ha aggiunto – rischia di essere talmente oneroso dal punto di vista economico da far collassare l’intero sistema universitario lucano, già messo a dura prova dai continui tagli al fondo di finanziamento ordinario”.


Summa ha inoltre precisato “che l’istituzione della facoltà di medicina non sottrarrà risorse all’attuale fondo sanitario regionale tanto da mettere a rischio la tenuta del sistema sanitario stesso”. Per la Cgil lucana, infine, “non è di secondaria importanza la scelta dell’Ateneo con il quale l’Unibas pensa di convenzionarsi”.

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