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A Roma una scuola divide gli alunni per ceto

Nella presentazione dell'Istituto comprensivo 'Via Trionfale' di Roma i vari plessi sono distinti in base alle fasce socio-culturali

Pubblicato:15-01-2020 13:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:51
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ROMA – Un plesso che accoglie “alunni  appartenenti a famiglie del ceto medio-alto“, un plesso in un “quartiere popolare” che vanta “il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana” e non da ultimo il plesso degli alunni “dell’alta borghesia” che frequentano la scuola assieme “ai figli dei dipendenti” delle loro famiglie. È quanto si legge nella presentazione online dell’Istituto comprensivo ‘Via Trionfale’, a Roma, prima che venisse corretta di corsa dalla scuola dopo la diffusione della notizia. L’istituto, nel presentarsi, descrive i plessi dividendoli a seconda delle collocazioni sociali degli alunni.


AZZOLINA: “SCELTA CHE NON CONDIVIDO”

La scuola dovrebbe sempre operare per favorire l’inclusione. Descrivere e pubblicare la propria popolazione scolastica per censo non ha senso. Mi auguro che l’istituto romano possa dare motivate ragioni di questa scelta. Che comunque non condivido”, ha scritto su Facebook il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.


DE CRISTOFARO: “SCONCERTANTE CHE ACCADANO COSE DI QUESTO TIPO NEL 2020”

“Sono davvero sconcertato che nel 2020 una scuola pubblica possa presentarsi sul proprio sito internet distinguendo i propri plessi in base al rango socio-economico dei propri alunni andando contro ogni valore espresso dalla nostra Costituzione. Sto già intervenendo per richiederne l’immediata rimozione dal sito web”. Lo afferma il sottosegretario all’istruzione Peppe De Cristofaro sulla vicenda della presentazione web dell’Istituto Comprensivo di Via Trionfale a Roma, che suddivide i plessi in base al ceto sociale dei suoi studenti.

ANP: “NO CLASSI DI ‘SERIE A’ E DI ‘SERIE B'”

Quello dell’Istituto Comprensivo ‘Via Trionfale’ di Roma “è un messaggio secondo cui esisterebbero classi di serie a e classi di serie b. Si mette in risalto il concetto che da una parte si fa una vera formazione e dall’altra una meno intensa e questo lo ritengo profondamente sbagliato. La scuola deve essere inclusiva e l’inclusione funziona meglio quando le classi sono disomogenee”. Lo ha detto all’agenzia Dire, il presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma e del Lazio, Mario Rusconi, a proposito dell’istituto che nella propria descrizione divide i plessi a seconda delle collocazioni sociali degli alunni.

LA REPLICA DELL’ISTITUTO SCOLASTICO: “NO DISCRIMINAZIONE MA DESCRIZIONE DEL TERRITORIO”

“I dati riportati nella presentazione della scuola, composta da 4 distinti plessi, collocati in diversi contesti socio-culturali, sono da leggere come mera descrizione socio-economica del territorio, secondo le indicazioni del Miur per la redazione del POF. L’istituto scolastico non ha mai posto in essere condotte discriminatorie nella ripartizione degli alunni nei diversi plessi o nelle diverse classi. Infatti, è importante chiarire che al momento dell’iscrizione dei propri figli, sono i genitori a scegliere uno dei 4 plessi scolastici dell’istituto IC via Trionfale sulla base dei criteri della residenza e/o del luogo di lavoro”, spiega in una nota il consiglio di istituto dell’Ic ‘via Trionfale’ di Roma.

“In ogni caso- prosegue la nota- si ritiene opportuno procedere ad una modifica del POF perché siano rimosse le definizioni interpretate in maniera discriminatoria e perché si possano descrivere compiutamente i percorsi formativi e inclusivi realmente applicati e portati avanti dalla scuola e dalle famiglie dell’IC Via Trionfale. La scuola, infatti, attua costantemente e quotidianamente, attraverso l’istituzione scolastica, attraverso il lavoro dei docenti e attraverso la collaborazione delle famiglie, le migliori e più opportune pratiche per l’inclusione e la rimozione di qualunque discriminazione”.

GIANNELLI (ANP): “DIVERSITÀ È VALORE, MA NO STRUMENTALIZZAZIONI”

“È inammissibile la classificazione degli alunni sulla base della provenienza sociale o geografica. La scuola dovrebbe essere ancora un luogo in cui bambini e ragazzi possano crescere e imparare senza alcuna distinzione. Nella scuola quello che altrove può essere visto e giudicato negativamente o come diversità deve essere considerato come un valore aggiunto, una ricchezza comune”. Antonello Giannelli, Presidente nazionale dell’Anp (Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola) interviene così sulla vicenda dell’Istituto Comprensivo ‘Via Trionfale’ di Roma. “Concetti come inclusione sono ben radicati nel nostro sistema scolastico ma c’è sempre qualcosa che può essere migliorato così come c’è sempre, purtroppo, la possibilità di un errore o di una forzatura. In questa caso ritengo si tratti di questo”, ha concluso Giannelli.

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