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Report della commissione Finanze del 15 gennaio

All'attenzione della commissione i curricula dei candidati finalisti alla presidenza di Banca centrale. E' rientra nella partita Wafik Grais, l'unico finalista non italiano.

Pubblicato:15-01-2016 17:51
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:47

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SAN MARINO – In Commissione consiliare Finanze, il segretario di Stato Gian Carlo Capicchioni porta i curricula dei candidati finalisti alla presidenza di Banca centrale e una novità inattesa.
Infatti, dopo il secondo ritiro della terna finalista, quella di Riccardo Ercoli, docente della Luiss e consigliere parlamentare nella Commissione bilancio del Senato italiano, per motivi di incompatibilità, è rientrato nella partita Wafik Grais, l’unico finalista non italiano. L’esperto in finanza islamica era stato in un primo momento accantonato per la non familiarità con la lingua italiana. “Sono due figure di alto livello- spiega il segretario di Stat ai commissari- il Congresso non ha una indicazione su uno o l’altro in questo momento”. L’esecutivo, prosegue Capicchioni, si impegna ad indicare ai membri della Commissione quale dei due sarà il designato- tra Grais e Gianfranco Antonio Vento- e che apparirà in audizione nella seduta convocata per mercoledì prossimo, alla vigilia del passaggio della nomina in Consiglio grande e generale.
La notizia del secondo ritiro e del recupero del nominativo di Grais solleva qualche perplessità nell’opposizione. Per Andrea Zafferani, C10, “politicamente una partita così delicata è stata mal gestita”, portando “a una situazione imbarazzante di rinunce progressive”. Anche dalla maggioranza qualcuno esprime imbarazzo per le rinunce in extremis, come Massimo Cenci, Ns, e Fabio Berardi, Pdcs, quest’ultimo però ammette la difficoltà nel reperire figure di così alto profilo. Per Gerardo Giovagnoli, Psd, le responsabilità del ritiro dei due candidati invece “non sono da imputare a nessuno”.
In chiusura al dibattito, l’opposizione (Ca, Rete, Ps, Upr) presenta un Odg per “dare mandato al congresso di Stato di riprendere la selezione del candidato all’incarico di presidente di Banca centrale dai 7 candidati oggetto di audizione da parte del congresso di Stato nel mese di dicembre 2015”. L’Odg viene respinto, con 8 voti contrari e 5 a favore.
La Commissione si chiude con l’impegno espresso da parte del segretario di Stato di comunicare il candidato finale selezionato dal Governo che parteciperà in audizione alla prossima seduta, convocata per mercoledì mattina.

Di seguito un estratto degli interventi odierni

Comma 2. Progetto di Legge “Modifiche Legge 96/2005 e Legge 92/2010 – (Statuto Banca Centrale della Repubblica di San Marino)
Roger Zavoli, Upr: “A nome dell’Upr chiedo di sospendere l’esame del Pdl sullo statuto di Banca Centrale in attesa della nomina della governance. Lo riteniamo opportuno visto il momento complicato”.


Comma 3. Aggiornamenti sulla selezione dei candidati per la Presidenza di Banca Centrale della Repubblica di San Marino
Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze: “Farò un riferimento su quello che è stato il percorso per giungere in fondo alla selezione. Abbiamo svolto incontri a partire da settembre con le forze politiche di maggioranza e opposizione, oltre ai Segretari di Stato. Abbiamo convenuto di andare a emettere un bando di selezione internazionale per il reclutamento. Il bando è partito ai primi di ottobre. C’è stato un ottimo riscontro da parte di professionisti del settore. Sono pervenute 47 domande. Su queste è stata fatta una prima selezione di carattere oggettivo, per verificare se i curricula corrispondevano ai requisiti del bando. Da questo esame oggettivo dei curricula si è ridotto il numero da 47 a 16 soggetti. Dei 16 soggetti, è stata fatta una scrematura in maniera anonima. Ai candidati era stato attribuito un numero, quindi sono stati esaminati sulla base del numero, così sono da non essere identificati. Ciò dalla rosa dei 47. I 16 sono stati esaminati dal Congresso sulla base di quello che ci si era detto negli incontri. Dall’esame dei 16 soggetti, di cui uno si è ritirato, il Congresso si era impegnato a ridurli a 6. Il congresso ne ha selezionati sette. Anche quelli rimasti fuori dai 7 sono tutti curriculum di rispetto. I 7 erano i più rispondenti e sono di alto peso. A questi 7 sono state fatte audizioni in 2 giornate, dall’esame dei 7 abbiamo tratto la short-list finale di 4 soggetti. L’esame, cioè le audizioni, anzi i colloqui, sono avvenuti con 10 domande preparate che riguardavano soprattutto il nostro sistema bancario. Quindi a tutti i candidati sono state fatte le stesse domande, per avere una valutazione più concreta e diretta. Il Congresso ha poi fatto la sua valutazione. Conosciamo solo l’identità degli ultimi 7. Siamo arrivati quindi a 4, perché il Congresso non è riuscito a ridurre a tre i nominativi, come doveva. Sono stati 3 più uno, come ha riferito la stampa, che purtroppo ha avuto notizia dei candidati. Questo è un grosso neo. Non è la prima volta che succede. C’è tutto il mio disappunto e rammarico. Purtroppo non si riesce mai a mantenere riservato ciò che si dovrebbe. Siamo andati agli incontri con le forze politiche con 4 soggetti. A 3 soggetti è stata mandata la comunicazione che non erano passati nella short-list finale. A 4 è stato comunicato che erano passati alla fase successiva. Il quarto soggetto ha un curriculum di tutto rispetto, ma come differenza ha poca dimestichezza con la lingua italiana. La legge, la comprende, ha però difficoltà a capire discorsi complessi e parlare. Ci sono poi state delle defezioni. Un candidato ha comunicato che per motivi personali non poteva continuare, poche ore dopo la comunicazione di ingresso nella short-list. Ieri c’è stato un altro ritiro. La motivazione è una incompatibilità istituzionale, perché il soggetto è funzionario pubblico in Italia. La normativa in Italia, per questo ruolo, prevede che se avesse assunto l’incarico di presidente di Banca Centrale, avrebbe dovuto dare le dimissioni e non avrebbe potuto prendere un’aspettativa. Il candidato ha scelto di continuare il suo rapporto professionale nel Paese di residenza. Quindi siamo rimasti con un soggetto. Abbiamo quindi esteso anche al quarto. Vi chiedo di fare un dibattito su entrambi i candidati. Non potevamo pensare che due si ritirassero. Sono due figure di alto livello. Il Congresso non ha una indicazione su uno o l’altro in questo momento. Ci prenderemo l’impegno di indicare quale sarà dei due il designato. La convocazione per la comparizione del designato nella prossima seduta della commissione sarà prima del passaggio in Consiglio. Ascolterò le vostre riflessioni e il governo si riserva successivamente di indicare il nominativo”.
Andrea Zafferani, C10: “A questa fase della discussione ritengo di non prendere parola per ragioni legate al ruolo che svolgo. Siamo arrivati qui pensando di avere un unico candidato, ora scopro che ce ne sono due. Nella prossima commissione spero che ci sia la possibilità per esprimersi, per il mio gruppo. Da lunedì scorso, quando siamo stati convocati con un incontro informale, mi è sembrato che ogni giorno accadesse qualcosa di nuovo. Ciò mi ha lasciato perplesso, vista la delicatezza dell’argomento. Da quando è partito il bando abbiamo passato mesi di silenzio. Da novembre a lunedì, come opposizione, non abbiamo avuto modo di essere convocati o informati sulla selezione. Lunedì ci è stato spiegato quale è stato il percorso che il governo ha cercato di portare avanti. La commissione andava coinvolta prima della scelta della terna. C’è stata la pubblicazione dei nomi sulla stampa. Il segretario di Stato si rammarica, ma la notizia l’avevate in pochi. In nove. Quindi è da rilevare l’irresponsabilità di qualche segretario di Stato che dà notizie ai giornali prima che le sappia l’opposizione. E’ un comportamento inaccettabile, quello dei segretari di Stato. Non ho capito i criteri usati per il passaggio dai 16 ai 7. Dai 47 ai 16 ho capito che sono state valutate le corrispondenze fra i curriculum e le richieste che avevamo fatto, fra cui la lingua. Anche oggi c’è una sorpresa: torna in ballo una candidatura che non era nella terna. Politicamente una partita così delicata è stata mal gestita. Ciò ci ha portato a una situazione imbarazzante di rinunce progressive. Sulla terna bisognava essere sicuri che tutti fossero disponibili. Ma così non è stato. Il governo si prenderà la responsabilità della cosa. Nomine di questo tipo richiedono una condivisione allargata. La gestione non è stata soddisfacente”.
Tony Margiotta, Su: “Ci si era accordati che, una volta arrivati a 5 e 6 nomi, la Commissione sarebbe stata convocata per trovare un nome condiviso. E mi aspettavo che nei primi giorni di gennaio questa convocazione avvenisse. Poi, come è già stato detto da chi mi ha preceduto, sono usciti fuori i tre nomi. Oltre al fatto che il governo avesse già individuato tre nomi, la situazione avrebbe portato a una battaglia consigliare per il fatto che martedì scorso alcune testate hanno scritto che il governo avrebbe già scelto il nome del presidente di Bcsm.
E ciò per arrivare in Consiglio senza passare per la Commissione. E’ stato irrispettoso e gravissimo nei confronti dell’opposizione, rispetto ad una nomina importante e strategica che deve avere una certa forza politica per essere lì. Dei tre candidati, uno si è ritirato per ragioni personali, ieri si è ritirato un secondo candidato per incompatibilità. Mi chiedo se nell’analisi del curriculum non vi fosse già questa incompatibilità. Sono state analizzate 47 domande. Ci ritroviamo oggi a dover discutere di un unico candidato e, per fare in modo che non si analizzasse un unico curriculum, è stata tirata fuori dal cappello proprio oggi una riserva che ammetto, è molto interessante e con competenze importantissime. Credo però che in questo momento sia necessario capire cosa è successo all’interno del governo e nei banchi della maggioranza. Questo metodo, che doveva essere in discesa e condiviso, ha avuto percorsi incomprensibili e non professionali. Certo se discutiamo di curriculum sono entrambi di altissimo livello, ma il problema è politico perché c’era un accordo con l’opposizione che è stato disatteso. Noi analizzeremo il curriculum e lo verificheremo insieme, sperando si possa trovare un momento per poterne discutere prima di giovedì e per trovare una modalità per rispettare l’accordo che avevamo”.
Roberto Ciavatta, Rete: “Mi risulta difficile trattare di queste tematiche e scendere in particolari. Sono state indicate, nel documento allegato ai curricula, le domande rivolte ai candidati. Ma non c’è nessuna trascrizione delle risposte. Come fare allora a dare una valutazione? I nomi sono usciti prima sulla stampa, credo la responsabilità sia da attribuire all’interno del governo stesso. Siamo qua a discutere dei candidati prescelti per ruolo di presidente e di direttore, mi viene da pensare che li abbiamo già trovati, non c’è molto da pensare, abbiamo solo due nomi.
Tra le domande da rivolgere ai candidati, avrei richiesto un’auto-dichiarazione per non aver mai partecipato alla massoneria, visto che in ambito finanziario questo è diffuso. Ed è una dichiarazione che comunque il neo presidente dovrà fare, se non vogliamo andare a modificare una legge che abbiamo fatto da poco.Tra i tre candidati finalisti mi sembra che Gian Franco Antonio Vento, l’unico rimasto, fosse quello più adatto.
Vorrei chiedere al segretario, esistono altre candidature rigettate perché non avevano il requisito della lingua italiana? E non era un requisito del bando? Non rischiamo di aver scartato altri candidati papabili? Rispetto i vari passaggi, come si è arrivato da 47 a 15, e poi da 15 a 7? E poi ancora da 3 o 4? Mi sembra poi singolare che finora abbiamo discusso dei nomi, poi oggi è stato inserito un altro che era stato scartato”.
Roger Zavoli, Upr: “Rispetto al candidato Grais, chiediamo se lascerà gli incarichi in Lussemburgo una volta avuto l’incarico eventuale a Bcsm. Dato il ritiri di due candidati, forse il metodo non è stato quello più opportuno”.
Paolo Crescentini, Ps: “Aver previsto prima un’audizione con i tre candidati avrebbe dato possibilità ai consiglieri della Commissione di ascoltare i loro progetti e i propositi per far ripartire Banca centrale. Purtroppo questo non si è verificato. La proposta sarebbe dovuta partire dal congresso di Stato che avrebbe dovuto prendersi la responsabilità di scegliere il candidato. Oggi ci troviamo due curricula, importanti entrambi, uno ripescato. Dal momento che su Bcsm ci sono le attenzione di tutto il sistema bancario, o arriva il fuoriclasse, il Diego Armando Maradona di turno, o rischiamo di restare fermi al palo. Da questa commissione oggi faremo fatica a fare una proposta con solo i curricula”.
Massimo Cenci, Ns: “Certamente il fatto che due candidati su tre si siano ritirati crea qualche imbarazzo. Per togliere dubbi a Zafferani, rispondo che la maggioranza ha avuto le informazioni negli stessi tempi della minoranza. Certamente i curricula sono di livello, ma risulta difficile valutarli oggi. L’argomento è sul tavolo del governo da ormai abbastanza tempo e ha avuto modo di vedere e sentire i candidati. Più che il governo si aspetti di sentire dalla commissione chi sia il migliore, credo sia lo stesso governo a doverci dire che idea si sia fatto, qual è il candidato preferito e perché”.
Andrea Belluzzi, Psd: “Esprimo apprezzamento per l’alto numero di risposte avute dal bando, nonostante le Cassandre. E comprendo le difficoltà che ci possono essere in un percorso di selezione di questo tipo. Credo che il secondo candidato non sia ripescato, ma abbia sempre fatto parte dei finalisti, visto che la conoscenza della lingua italiana è certificata sul curriculum. Mi auguro che il percorso selettivo del direttore non sia fatto attingendo da questo novero di persone. Ma, una volta indicato il presidente, sulla base della sua visione, credo sia opportuno tracciare i profili per la nomina del direttore”.
Maria Luisa Berti, Ns: “Chiedo che i curricula ricevuti non siano divulgati fuori da quest’Aula per rispetto di chi ha partecipato al bando”.
Gerardo Giovagnoli, Psd: “Credo che uno scambio con il governo sarebbe stato opportuno anche per valutare come fare a individuare la persona che mercoledì dovrebbe essere convocata dalla Commissione. Ribadisco cose note che hanno rappresentato per la nostra Repubblica nella selezione di Banca centrale una novità. Non mi vedo capace di imputare responsabilità a nessuno del ritiro di due candidati. Noi che siamo in maggioranza abbiamo dei fari con i quali valutare questi curricula, sono quelli dati dall’Ogd del 28 febbraio 2014 sullo stato sviluppo finanziario e dall’Odg di giugno 2015, rispetto al dibattito su Banca centrale, in cui sono contenute delle specifiche sulle posizioni future del sistema bancario e finanziario che credo siano utili rispetto la scelta da compiere. Si parla di centrale rischi, possibilità di pagamento domestico con le carte di credito degli istituti sammarinesi, Memorandum intesa con Banca d’Italia e accordi analoghi in altre zone dell’area Euro, separazione tra banche di raccolta e investimento, promozione all’estero del nostro sistema bancario e delle relative normative, etc. Nessuno finora ha fatto queste considerazioni, credo che ci si possa esprimere rispetto a queste e le affinità dei candidati. Di primo acchito mi pare che oggi il candidato ritornato in campo possa con grande capacità esprimere tutto questo. Credo si debba apprezzare che non siamo qui con posizioni immodificabili”.
Fabio Berardi, Pdcs: “Anche io provo un po’ di disagio per i ritiri, ma non voglio fare appunti al segretario di Stato, non è facile in questo campo trovare i nomi giusti. Per la prima volta avremmo bisogno a San Marino di un presidente che lavorasse a tempo pieno, e non di persone di passaggio e con la valigia sempre in mano.
Per noi vanno bene entrambi i candidati e per me sarebbe il caso di valutarli entrambi nel prossimo appuntamento della Commissione”.
Maria Luisa Berti, Ns: “Mi permetto di correggere il consigliere, perché si è concordato che la prossima Commissione sarà incentrata da un’audizione unica dell’unico candidato, non doppia”.
Fabio Berardi, Pdcs: “Ritengo irrituale che questa commissione dovesse scegliere il candidato. Sarebbe la prima volta, Benissimo quanto deciso”.
Maria Luisa Berti, Ns: “Preciso che all’ordine del giorno c’è solo aggiornamento sulla selezione, non spetta alla Commissione la scelta del candidato, non è sua competenza fare la selezione”.
Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato : “Una precisazione sul discorso della lingua del quarto candidato. Noi abbiamo fatto anche questo approfondimento e non c’è stato un caso in cui ci sono stati esclusi per problemi relativi esclusivamente alla lingua, ma perché erano carenti per altri requisiti. Il candidato non ha pienezza della conoscenza linguistica, ma non è che non la capisce. Rispetto accordi e impegni presi con la minoranza, per primo sicuramente io mi ero impegnato a fare un passaggio in commissione Finanze, ma non abbiamo detto che avremmo fatto le audizioni dei sette soggetti a cui eravamo arrivati. Ai candidati era stato garantita la riservatezza almeno fino all’ultima short list e così doveva essere. Si doveva arrivare in Commissione con una terna e con l’indicazione del governo della sua preferenza. Non è stato disatteso nessun accordo ma è stato fatto quanto prefissato insieme. Se vogliamo entrare nel merito della selezione, allora dovevamo fare tutto insieme ai capigruppo.
Di fatto sono rimasti tre candidati, abbiamo comunicato che oggi ci sarebbe stato l’esame in commissione Finanze dei loro curriculum e che il 20 ci sarebbe stata l’audizione da parte della commissione del designato. Questi tre soggetti sanno che potenzialmente potevano essere chiamati il 20 in commissione. Uno di questi si è ritirato per incompatibilità istituzionale, perché deve rinunciare al suo posto di lavoro in caso di designazione a Bcsm. E allora ha fatto la scelta di non andare avanti nella selezione. Fino a tre giorni fa non c’era nessun problema. Se uno ritira la candidatura non posso farci niente, ma l’iter è stato lineare e non c’è nessuna problematica ad andare avanti con i due candidati rimasti. Il governo darà l’indicazione di uno dei due a questa commissione anche se, come qualcuno ha detto, è un iter irrituale. Io spero ce ne siano delle altre commissioni irrituali se possono dare spunti e contributi per essere convinti della scelta che si va a fare ed è sicuramente positivo. Ho dato subito disponibilità al passaggio in Commissione, alla fine siamo qua. E va bene anche la prossima convocazione per conoscere almeno il giorno prima la persona che andrà a ricoprire questa importante carica”.
Roberto Ciavatta, Rete: “Il segretario non ha dato alcuna risposta sull’appartenenza alla massoneria dei candidati. Il nome di Grais è uscito in sordina nella riunione dei capigruppo ed era stato detto che era una nomina accantonata per il problema della lingua. Mentre adesso ci viene a dire che sono sempre stati quattro i candidati. Ai gruppi però erano state presentati solo tre curriculum e quello di Grais lo vediamo solo ora. Non è poi indifferente come il singolo presidente intende impostare la sua attività in Bcsm”.
Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato: “Sul discorso dei 4 o 3: quando ci siamo presentati a tutte le forze politiche il governo aveva 4 candidature. Ne sono state distribuite tre perché si è valutato che l’unico straniero ha qualche difficoltà con l’italiano. Quando si è ritirato uno dei tre, abbiamo pensato di ricostituire la terna perché abbiamo sempre parlato di tre persone da presentare in Commissione. Oggi ci ritroviamo con due perché se ne è ritirato un altro.
Uno dei soggetti finaliti a me personalmente aveva colpito per le indicazioni su come trattare i crediti dubbi del nostro sistema bancario. Ma oggi questo candidato non c’è tra i due, non significa che questi non siano all’altezza del ruolo cui sono chiamati a rivestire. Sulle domande, i 4 arrivati in fondo sono stati molto esaurienti e hanno dimostrato di conoscere molto bene il nostro sistema bancario e finanziario”.
Roger Zavoli, Upr: “I gruppi consiliari Upr, Rete, Ca e Ps hanno presentat il seguente Odg. ‘La Commissione consiliare Finanze e Bilancio, in relazione al comma 3, “Aggiornamenti sulla selezione dei candidati per la presidenza di Bcsm” delibera di dare mandato al congresso di Stato di riprendere la selezione del candidato all’incarico di presidente di Banca centrale dai 7 candidati oggetto di audizione da parte del congresso di Stato nel mese di dicembre 2015. La selezione dovrà avvenire nelle modalità previste dall’ordine del giorno approvato dal Consiglio grande e generale in data 26 giugno 2015’.
Riprendendo il discorso di prima, ci sono elementi difficili da comprendere al meccanismo che ha portato a 7 candidati e vorremmo che gli altri 3 che sono stati scartati, di cui non conosciamo le generalità, siano recuperati in audizione.”
Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato: “Quello che si chiede con questo Odg credo sia improponibile, per due ordine di idee, due candidati si sono ritirati, i tre cui è stata mandata una mail in cui abbiamo detto che non avrebbero proseguito nella fase successiva. Lascio immaginare a voi quale possa essere la risposta se gli mandiamo una mail per richiamarli”.
Odg respinto con 5 voti a favore, 8 contrari.

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