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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 14 dicembre – pomeriggio

Di seguito un estratto degli interventi

Pubblicato:14-12-2022 21:00
Ultimo aggiornamento:15-12-2022 10:43

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SAN MARINO – Gli esiti della Commissione consiliare Sanità, tenuta lo scorso 7 dicembre, sono uno dei temi su cui si sono concentrati numerosi interventi in comma Comunicazioni, all’avvio dei lavori del Consiglio Grande e Generale. Ma non solo: si è tornati a discutere dell’Odg della maggioranza approvato nella precedente sessione , che mira a fare luce sui dati relativi alle prescrizioni di reati di violenza di genere forniti al Grevio, così come di negoziato Ue e ancora di Banca Centrale. In particolare, Repubblica futura presenta un Ordine del giorno- su cui invita al confronto tutti i gruppi- affinché siano presentate entro marzo alla Commissione consiliare Finanze e Bilancio le linee guida della modifica dello Statuto di Bcsm.

Concluso il dibattito in Comma Comunicazioni, l’Aula ha proseguito con la ratifica di tre accordi siglati da Governo e organizzazioni sindacali: ratificata con 33 voti a 1 astensione l’intesa per il riconoscimento di acconto sulla parte retributiva in attesa della definizione del rinnovo contrattuale del Settore Pubblico Allargato e, con la stessa votazione, l’intesa medesima per i salariati Aaslp. Gli accordi prevedono in sintesi un aumento retributivo dell’1,5% per i dipendenti pubblici. Ratificato infine all’unanimità l’Accordo integrativo per il superamento del precariato nella Pubblica amministrazione che riguarda, in particolare, una quindicina di dipendenti del Casale La Fiorina. La seduta è quindi terminata, i lavori consiliari riprenderanno direttamente domani.

Di seguito un estratto degli interventi odierni nelle Comunicazioni.


Comma n.1. Comunicazioni

Andrea Zafferani, Rf

Volevo parlare in Consiglio di quanto accaduto in Commissione sanità, il 7 dicembre scorso, perché penso sia necessaria una ulteriore riflessione, possibilmente di tutta l’Aula consiliare. Sarebbe stato interessante per tutti ascoltare l’audizione e le non-risposte date ai commissari, in particolare dell’opposizione. Raramente ho partecipato a un’audizione con così scarso tasso di risposta, questa almeno è stata la mia sensazione. Noi abbiamo richiesto l’audizione per capire dove stava andando la sanità sammarinese rispetto ad ambiti ritenuti preoccupanti, a fine seduta siamo usciti senza risposta. Tra le tante cose su cui non c’è stata risposta anche la medicina di base e la Cot, se non relativamente ad un passaggio del direttore sanitario in cui ha detto di aver dato mandato al direttore di medicina generale di pensare ‘a qualcosa di nuovo’. Così le criticità restano aperte e le famiglie restano con i problemi. Avevamo chiesto lumi sulle consulenze per sapere cosa avessero prodotto, zero risposte anche su questo. Sul nuovo ospedale avevamo capito che il nuovo ospedale ‘ex novo’ era strategico e ora cerchiamo di recuperare il vecchio, dove si può. E ancora non sappiamo cosa e dove si possa recuperare. Abbiamo avuto non-risposte su un altro problema gravissimo, la situazione di Oncologia: si stanno cercando primario e medici, ma sono solo desiderata, nel concreto nulla di sostanziale. Sul reperimento di medici è stata ribadita la difficoltà, sappiamo che ci sono problematiche di tipo retributivo, in parte risolte dalla legge del 2018, non sappiamo circa i tempi e le possibilità di raggiungimento del famoso accordo con l’Italia sul tema dei cumuli contributivi, che è strategico per poter reperire medici in territorio. Sulla rete di accordi con le Regioni limitrofe ‘tabula rasa’, mentre sono stati lodati gli accordi con le Regioni Sicilia e Calabria. Abbiamo saputo che è stato attivato il robot chirurgico. Abbiamo chiesto quale sia il piano di rientro di quell’investimento, come pensiamo di attrarre pazienti dall’esterno ed essere competitivi rispetto realtà limitrofi con più esperienza. Per ora ci è stato detto che sono stati spesi soldi per i pazienti sammarinesi. Tutto bene, ma un piano di rientro ci vuole.

Ci è rimasta la domanda: il Sds Ciavatta in tutto questo cosa fa? Che obiettivi ha fissato per il management dell’Iss? La maggioranza ci ha provato a fissarli con un odg contenente obiettivi estremamente generici- per questo ci siamo astenuti- ma almeno ci ha provato. E il Segretario Ciavatta cosa fa? Il management ha molto deluso, la netta impressione è che Ciavatta non sta svolgendo il suo ruolo politico.

Matteo Ciacci, Libera

Anche io intervengo sulla Commissione sanità, noi ravvisiamo un’enorme difficoltà per la nostra Sicurezza sociale e sanità. Il servizio sanitario pubblico si sta sfaldando e ci si rivolge sempre più frequentemente alla sanità privata, ed è un fatto. Noi in audizione abbiamo ricevuto risposte vaghe, se non nulle, abbiamo posto una serie di temi, per es. sulla carenza di medici che non è un problema tutto nostro, ma su alcune leve è necessario agire. Il mancato riconoscimento degli anni di lavoro esercitati in Repubblica all’esterno è un tema da affrontare con forza. La difficoltà di essere competitivi a livello previdenziale è altro tema da affrontare con più decisione. Così come sugli accordi con l’università per formare infermieri e medici non sono arrivare proposte. Sugli accordi con l’Italia: Bevere è arrivato qua come colui che avrebbe garantito accordi che fino a questo momento non ci sono stati. Si è detto che sono stati fatti accordi con Sicilia e Calabrla, ma sono specchietti per allodole o possono portarci concretamente delle positività? Qual è il modello che vogliamo dare alla sanità? Su prevenzione e medicina di base e sulla necessità di essere pronti a un territorio e a una comunità che deve poter interloquire con il medico e l’infermiere di famiglia siamo allo sbando, il servizio non c’è più, la Cot ha fallito. A parte la raccolta firme, basta confrontarsi con i cittadini e con gli stessi operatori sanitari, è un sistema che non funziona. Dobbiamo tornare ai rapporti diretti. Su tutto ciò abbiamo sollecitato il governo e ci è stato detto che siamo la solita opposizione polemica e che vogliamo ‘abbandonare la nave’. La nave sta affondando ma noi non l’abbandoniamo di certo. Noi vogliamo farle cambiare rotta.

Noi oggi abbiamo il robot chirurgico e avremo voluto vedere un piano di rientro. Sui servizi specialistici siamo in difficoltà, non solo per carenza dei medici, ma per pura mala-organizzazione e le liste di attesa non si riescono a snellire. Le cose vanno decisamente peggio rispetto a 3 anni fa.

Sul nuovo ospedale sono state date consulenze, senza avere un progetto, e ad oggi tanta concretezza non c’è. Infine, il tema del budget: siamo al 15 dicembre e ancora non sono stati dati obiettivi ai nostri dirigenti e anche qui c’è confusione.
Vogliamo far sì che ci sia un modello di sanità, che le responsabilità il Segretario Ciavatta deve iniziare a prenderle e deve iniziare a dare risposte, non può prendersela con i cittadini che non trovano risposte al Cot o con l’opposizione ‘brutta e cattiva’.

Nicola Renzi, Rf

Ho ascoltato per radio l’audizione in commissione e anche io sono rimasto sbigottito, non tanto per quello che hanno detto i funzionari, sono convinto delle ‘responsabilità politiche’ nel fare certe scelte. Prima eravamo appesi alla dottoressa, Bruschi, ora al dott. Bevere, ma dovremo focalizzare piuttosto la questione sulla Segreteria di Stato per capire le indicazioni che vuole portare avanti. Quale sanità vuole realizzare? A me non importa niente di attaccare il Sds Ciavatta, il problema è cosa vogliamo dal punto di vista progettuale e programmatico per la nostra sanità. Al netto dei soldi dati alla dott.ssa Confuorti- su sui non è mai stata data risposta- io vorrei che la nostra sanità tornasse all’immagine di una vera e propria ‘sicurezza sociale’ che abbiamo abbandonato. Lei, Segretario, sta continuando ad apporre barriere tra cittadini e sicurezza sociale e sanità. Una Sanità che sta diventando sempre più privata, appannaggio di chi può permettersi di pagare per avere visite fuori di qui. L’audizione che abbiamo sentito ha dimostrato infatti drammaticamente che siamo su una strada diversa. L’Odg della maggioranza non dice ‘il Segretario deve fare questo e questo’, ma ‘deve tendere a fare’. Dopo 3 anni di legislatura ancora dobbiamo ‘tendere’, ma non dovreste aver già fatto?

Altro tema, oramai uscito dai radar è il negoziato con l’Ue. E anche qui- lo dico senza polemica, perché finora abbiamo dato un’apertura di credito enorme al Sds Beccari- abbiamo votato un Odg sul confronto serrato da tenersi sul negoziato Ue. Ma oggi, aprendo i giornali, apprendiamo che ieri si è tenuto un incontro in cui la Commissione europea ha iniziato a spiegare alle controparti i ‘paletti inderogabili e fissi’ che l’Ue intende adottare per il sistema bancario e finanziario e sulla questione cruciale della vigilanza. Lo abbiamo letto anche da un comunicato della Segreteria. E noi da mesi di questo non parliamo. Ed è questo il tema della svolta per noi, ma intanto non si sa nulla. Davvero pensate di proporre alla cittadinanza un accordo fatto dal Segretario di Stato Beccari senza neanche un incontro pubblico? E’ una vergogna assoluta. E anche se arriverete a firmare l’accordo, la popolazione non sarebbe in grado di votarlo, perché non ne sa nulla. Diversamente, io andavo in giro nei Castelli per fare serate pubbliche e ne ho fatte 25 di serate.

Ultimo tema che vorrei trattar: un consigliere di Rf leggerà un Odg che vogliamo presentare su Bcsm, a seguito del confronto avuto nell’ultimo Consiglio- e su questo, se c’è disponibilità della maggioranza, noi ci siamo a confrontarci- sulle modifiche allo statuto di Banca centrale.
Infine, l’ultima cosa, gravissima, fatta dalla maggioranza nell’ultimo Consiglio grande e generale- anche se alcuni consiglieri di Motus non hanno votato- è l’Odg che addirittura ha chiesto di attivare il tribunale per indagare sugli incontri che dei professionisti avrebbero avuto con il ‘Grevio’. Non vi rendete conto del clima che avete instaurato nel paese, un clima di intimidazioni e paura. Chiederei un sussulto di orgoglio ai consiglieri che lo hanno votato e anche a quelli che si sono opposti perché l’Odg venga ritirato.

Lorenzo Bugli Pdcs

Prendo parola perché penso sia opportuno, da parte di un giovane consigliere come me, lanciare un messaggio per sensibilizzare l’Aula su tematiche che andremo ad affrontare, per quanto riguarda in particolare il metodo con cui affrontarle. Viviamo una situazione di estrema difficoltà, abbiamo affrontato una crisi pandemica con coraggio e determinazione, salvo poi trovarci catapultati nella brutalità della guerra, con ricadute a livello globale. La nostra Repubblica si ritrova a subire le conseguenze di quanto avviene a livello internazionale, sul piano economico ed energetico. Ma oggi voglio guardare oltre. E’ il mio modo di fare politica. Da sempre all’interno del Pdcs abbiamo cercato di invertire il modo di fare politica, portata avanti senza ascolto tra le parti ed emettendo sentenze, con totale approssimazione. Crediamo che in politica possa esistere lo scontro, anche violento, ma sempre caratterizzato dal rispetto dell’avversario. E’ un monito rivolto ai consiglieri e anche ai congressisti.

Il bilancio 2023 ci troverà dinanzi a scelte importanti per la tenuta sociale e dei nostri conti. Deve prevalere il bene comune sul populismo. Nel 2023 ci appresteremo a firmare l’accordo Ue, come vorremmo arrivarci? Urge il confronto e anche luoghi di confronto, per creare un popolo che senta questa come una sua sfida, serve un’agenda serrata di iniziative. Non possiamo trovarci impreparati a un 2023 di cambiamenti.

L’Azienda dei servizi può rimanere così? Banca centrale può erogare più servizi o necessita di una revisione? La Sanità- criticata quanto volete- vogliamo iniziare a cambiarla veramente con proposte reali, senza la banalizzazione mediatica? E’ un periodo storico che richiede responsabilità e unità nei processi di cambiamento e ammodernamento del paese. Sull’accordo di Associazione con l’Ue ben vengano vedute diverse, ma che siano fatte di contenuti e non chiacchiericci.

Voglio infine rivolgermi agli amici membri dell’opposizione; non si possono più sentire problemi complessi ridotti in ‘ah, ma basta fare così e cosà’. Si critichi con consapevolezza, non ‘giusto per fare’. La messa in sicurezza c’è stata, ora serve una visione.

Eva Guidi, Libera

La ringrazio consigliere Bugli per le considerazioni rivolte all’opposizione. Piuttosto, con un problema serio come la sanità, invito lei e i consiglieri di maggioranza a iniziare a pensare cosa fare, non solo a rivolgere critiche all’opposizione. Noi di proposte ne abbiamo fatte e anche molto concrete. Siete la maggioranza, fate le cose e date le risposte. Delle criticità della sanità ne abbiamo iniziato a discutere tanto tempo fa e sono figlie di un problema gigantesco che è la carenza dei medici, e lo sappiamo e ce lo ripetiamo tutte le volte, problema che poi porta a cascata molti altri problemi.

A riguardo, in audizione, il dott. Bevere ci diceva che è andato a anche alla scuola superiore di San Marino per promuovere le professioni mediche e sanitariae, ma nei ragazzi non ha trovato orientamenti concreti, più che altro interlocuzioni. Io penso che un pezzettino del puzzle possa essere messo proprio lì, facendo un intervento di orientamento nelle scuole medie superiori. E’ una cosa su cui è possibile dare risposte.

Altro problema drammatico introdotto in commissione è quello della Cot, che poteva dare risposte, anche se è stata definita in audizione come una ‘cabina di regia’ e non un servizio per i cittadini. La Cot fa in modo che i cittadini non riescano a parlare con i medici e si rivolgono al Pronto soccorso che è già oberato. Per affrontare il problema dell’attrattività per i medici, nella precedente legislatura è stata portata la legge sulla dirigenza medica che dava delle risposte. Va cambiata? Oggi il problema che resta è quella del ricongiungimento pensionistico, siccome non sono arrivate risposte in audizione, magari quando si vanno a fare riunioni in Italia, sarebbero più utili risposte concrete e meno trionfalismi.

Guerrino Zanotti, Libera

Anche io vorrei focalizzarmi sull’Odg vergognoso approvato da parte della maggioranza nella scorsa sessione consiliare, in occasione di un’Istanza d’arengo sulla violenza domestica. La maggioranza ha messo in atto per l’ennesima volta un atto intimidatorio nei confronti di chi si è impegnato per gli interessi della collettività, per le donne in particolar modo, a raccogliere firme e a presentare una proposta che poteva semplicemente essere respinta, invece no. I pashdaran della maggioranza hanno presentato un Odg per portare l’istanza in tribunale. Anche io faccio appello alla maggiorana perché ritiri quell’Odg, è una pagina vergognosa di questo Consiglio a cui si sono prestati non proprio tutti i consiglieri di maggioranza, e qualcuno lo ha detto al microfono e che non avrebbe fatto bene alla nostra democrazia. Abbiate uno scatto di orgoglio e ritirate quell’odg, sono in tanti a chiederlo, non solo noi in quest’Aula.
Come non siamo solo noi a rimarcare le difficoltà del sistema sanitario. All’indomani dell’audizione del comitato esecutivo dell’Iss, alla sua conclusione- che non ha portato elementi di chiarezza- anche in questo caso la maggioranza- ma non tutta- ha sottoscritto impegni per la sanità che quantomeno pensavamo fossero stati approcciati dall’inizio della legislatura. In audizione non è arrivata nessuna risposta nemmeno sul progetto ‘principe’ di politica sanitaria che è la costruzione del nuovo ospedale, su cui si sono spese cifre importanti in consulenze per rimediare dei finanziatori. Sulla medicina territoriale non abbiamo avuto risposte, abbiamo sì criticato la Cot e il fatto che oggi poter avere un confronto con il proprio medico di base sia diventato rocambolesco. Abbiamo dato la noasra visione della medicina territoriale, non abbiamo mai criticato aprioristicamente gli investimenti in tecnologia, ma abbiamo detto che prima dobbiamo partire con prevenzione e medicina di base. Non abbiamo avuto risposte sui ritardi nelle liste di attesa.

Gian Nicola Berti, Npr

Ascoltiamo nuovamente di una polemica indecorosa e strumentale dove si usano le leve dei più deboli per fare speculazione politica e gettare ombre sul paese. Sarei disponibile ad accogliere l’appello del consigliere Zanotti, qualora fosse disponibile ad accogliere anche lui il nostro appello: la persona che è andata davanti al Grevio presentando dati non veritieri, ci torni a dire che ha dato una rappresentazione della realtà non veritiera. A noi consiglieri è arrivata una istanza d’arengo più che condivisibile all’apparenza, in cui si dice che a San Marino c’è un problema di prescrizione sui reati a tema di violenza di genere. Da questo punto di vista tutte le forze politiche in questi anni si sono impegnati nel reprimere certi comportamenti e a potenziare strumenti per prevenirli. Ma quando si fa passare il concetto che certi provvedimenti vanno in prescrizione, si corre il rischio che quelle donne e ragazzi, per timore che non esista una giustizia celere- anche quei pochi che denunciano- sono indotti poi a rimettere querela, ed è un fenomeno che davvero si verifica e dovremo fare in modo invece che non si ripeta. Allora bisogna dare una fotografia vera alle vittime di violenza e chi ha presentato quell’istanza in cui si dà una rappresentazione falsa data al Grevio lo ammetta. L’Authority per le Pari opportunità ci ha detto infatti che davanti al Grevio sono andate persone che hanno dato un resoconto falso rispetto quanto sta accadendo in Repubblica. Il problema è che così ne esce un’immagine distorta di un paese non efficiente nella lotta alla violenza di genere e questo non è vero. Io non so se abbiamo sbagliato. Quando qualcuno fa qualcosa in danno al Paese dovrebbe portarci uniti ad andare ad accertare quei fatti e, se veri, che i responsabili siano sanzionati. O dicano piuttosto pubblicamente che hanno sbagliato .

Fernando Bindi, Rf

Come anticipato dal collega Renzi, e ritornando ad altri interventi che nella precedente sessione consiliare avevano affrontato in modo parziale ma significativo l’argomento, e facendo riferimento anche alle conclusioni delle commissioni di inchiesta, era emerso in modo chiaro che una riforma di Banca centrale si poneva sul tavolo di tutte le parti politiche e del governo. Non solo per i cambiamenti intercorsi in termini numerici: un tempo si avevano 12 banche e banchette e 50 finanziarie. Ebbene tutto quello non è più così e gli organi di vigilanza hanno bisogno di una revisione. L’Odg che mi accingo a leggere è aperto a tutti i contributi, avendo fermi i punti e gli obiettivi che si propone, non c’è intenzione di andare a fare i giudici, semplicemente emerge sulla base di elementi ormai certi la necessità di revisionare non solo le funzioni, ma i rapporti con gli organi istituzionali dello Stato. Fermo restando che punto cardine di ogni intervento debba essere l’autonomia dalla politica.

(…) Il Consiglio Grande e Generale

impegna il Governo, per il tramite del Segretario di Stato per le Finanze, a presentare entro il mese di marzo prossimo alla Commissione consiliare Finanze e Bilancio le linee guida della modifica dello Statuto di Bcsm al fine di recepire i seguenti capisaldi:

1) più chiara individuazione delle prerogative e responsabilità di Consiglio direttivo e Coordinamento della vigilanza, nonché della divisione dei ruoli e dei compiti dei due organismi; 2) prevedere per la figura apicale dell’istituto la necessità di un profilo sammarinese o residente nella Repubblica di San Marino; ) individuare chiari pesi e contrappesi nelle articolazioni interne della Banca Centrale, 4) prevedere una durata inferiore dei mandati di Presidente, membro del Consiglio Direttivo e Direttore generale, al fine di aumentare il grado di accountability della banca, prevedendo però la possibilità di rinnovo5) ridefinire in modo chiaro e funzionale i rapporti tra Bcsm, congresso di Stato e il Consiglio Grande e Generale, rendendo evidenti competenze, indipendenza dell’organismo di vigilanza e relative assunzioni di responsabilità ed oneri da parte degli organismi e delle istituzioni citate

Alessandro Mancini, Npr

Questa sessione si è aperta con interventi sulla sanità e sulla commissione scorsa, richiesta dalla stessa opposizione, con l’audizione dei dirigenti Iss, i cui riferimenti hanno fotografato lo stato della sanità sammarinese e le sue prospettive. Ho sentito critiche sulla delusione dell’audizione e di risposte non arrivate, ho sentito oggi tutta una serie di proposte di approfondimento che in parte possono anche essere condivisibili. Ma la domanda è: perché oggi e non in commissione? Nel dibattito successivo all’audizione, nei discorsi che ho sentito in aula, e tanto più nei comunicati stampa dei giorni successivi, non le ho sentite queste proposte. Anzi per onestà bisogna dire che i ragionamenti venuti fuori in commissione sono diversi da quelli ascoltati oggi. In commissione sono stati fatti ragionamenti più di natura economica, ovvero, se possiamo permetterci un ospedale con questi servizi, se invece è possibile esternalizzarne alcuni…oggi sento altri ragionamenti, altre proposte e mi parrebbe- e sono sicuro che i colleghi che interverranno dopo mi spiegheranno la ratio- che ancora una volta si giochi a fare politica su ragionamenti importanti come la sanità. Chiederei se possibile di fare meno speculazione politica su questi temi.

Iro Belluzzi, Libera

Non si può continuare a fare demagogia e pensare a un ospedale con tutti i servizi. Grazie alle scelte fatte in altri contesti a noi vicini, come quella della costruzione delle ‘Aree Vaste’, partite dagli anni ‘70, non credo che la Repubblica italiana e le Aziende sanitarie locali siano gestite da incompetenti. La sanità ha avuto una evoluzione tale per cui le specializzazioni, per ottenere un buon approccio terapeutico, richiedono specializzazioni professionali, investimenti importanti sulle tecnologie. Per cui la speranza di vita e la garanzia di salute e sopravvivenza non può essere ricondotta tutta all’interno di un micro Stato con una popolazione di 34 mila abitanti, con un numero- seppur importante- di medici, non è il modello di sanità che è possibile sviluppare. Da tempo e con molti governi chi aveva responsabilità della sanità ha cercato di entrare nella rete della sanità pubblica italiana perché i sammarinesi possano usufruire delle migliori prestazioni. Per fortuna siamo collocati all’interno di un’area con un livello di prestazioni elevate, per cui dire che ‘tutti i servizi possono essere nel nostro ospedale’ sono solo chiacchiere.

Mirco Dolcini, Dml

Sul settore energetico: il futuro del progresso dei Paesi occidentali è connesso alla capacità di portare avanti la transizione energetica, passaggio dalle produzioni da combustibili fossili a quelle con molto più basse emissioni di carbonio.

Nella Repubblica di San Marino non esistono centrali elettriche, in grado di produrre energia attraverso eolico, idrico, geotermico o tanto meno nucleare. Esistono due sottostazioni da cui arriva dall’esterno energia elettrica, prodotta in centrali elettriche, che sulla base di convenzioni attraverso cavi viene trasferita nelle nostre due sottostazioni e poi distribuita in diverse cabine di trasformazioni, sparse nei nostri Castelli. Dalle cabine di trasformazioni, attraverso cavi di bassa tensione, partono linee di alimentazioni per singole utenze e case, grazie a cui possiamo illuminare le abitazioni e usare gli elettrodomestici. In sintesi: per l’energia elettrica siamo completamente dipendenti dall’esterno. Il fotovoltaico ‘nostrano’ copre attualmente solo il 5%. Anche il gas arriva completamente dall’esterno, attraverso gasdotti. Non abbiamo impianti di stoccaggio, né rigassificatori e siamo completamente privi di autonomia. Ma San Marino potrebbe diventare un modello di transizione energetica perché c’è una novità. Il rapporto aperto dalla Segreteria Industria e Motus con il Fondo Aquila Capital, interessato a investire per produrre energia, in sinergia con Aass e aziende sammarinesi. Ne hanno parlato anche alcune testate, parliamo di un primario fondo europeo pronto a investire 60 mln di euro sul territorio che permetterebbe una soluzione immediata per consentire una produzione autonoma di energia dello Stato e un calo importante del costo energia per imprese e famiglie. E’ una partnership che potrebbe portare San Marino a diventare il primo Stato green del mondo. Come consigliere di maggioranza sollecito tutto il congresso di Stato a concentrarsi su questo progetto e a lavorare insieme perché è un’occasione importante e immediata che può risolvere la problematica energetica e non può passare in sordina.

Maria Katia Savoretti, Rf

Vorrei ringraziare il consigliere Bugli per i suggerimenti dati dal suo intervento, ma come opposizione direi che i suggerimenti li facciamo noi a loro e sarebbe il caso ci ascoltare. Come opposizione non facciamo chiacchiere, ma poniamo attenzione su criticità evidenti e ne facciamo di proposte e continueremo a farle. Lo scorso giugno aveva,o posto un Odg sulla sanità con cui si chiedeva, sia al Segretario che al comitato esecutivo Iss, che producessero relazioni con soluzioni operative su problematiche in ambito sanitario, in particolare per il reparto di Ortopedia, Pediatria e Oncologia, dove la carenza di personale è ormai cronica. Il Segretario Ciavatta ha chiesto alla maggioranza di bocciare quell’Odg. La risposta ci ha lasciato perplessi: che c’è carenza di personale ne siamo consapevoli, ma non c’è da parte sua l’impegno per superare gli ostacoli all’attrattività del personale, piuttosto avete pensato a spendere milioni di euro per un robot che necessita anche di una manutenzione annuale a costi elevatissimi. Ci piacerebbe avere qualche dato in più, anche nei prossimi mesi, sul suo utilizzo. La risposta del Sds Ciavatta che noi non abbiamo le competenze per valutare in ambito tecnologico è verissima, ma abbiamo le competenze anche minime per poter esprimere valutazioni, dopo esserci informati e aver fatto dei conti. In questi tre anni sono state prese decisioni pessime, nonostante l’impegno encomiabile di chi tutti i giorni lavora in ospedale, ma la sanità ha visto peggiorare tutti i suoi servizi. Noi in realtà abbiamo cercato di fare proposte e dare un contributo attraverso gli strumenti possibili, ma non siamo mai stati presi in considerazione, la maggioranza ha bocciato ogni tipo di proposta e suggerimenti. Eppure penso che avrebbero potuto aiutarvi a non ripetere gli stessi errori. E anche l’attesa audizione del Comitato esecutivo Iss si è rilevata molto deludente. E’ emerso che non c’è un piano preciso per migliorare la qualità di contatto di chi si rivolge a medicina di base e non ci sono soluzioni imminenti per affrontare carenza di medici. Non esiste un piano di rientro dei 3 mln di euro spesi per il robot. L’audizione è stata surreale ed è emersa una cosa chiara: siamo allo sbando più totale.

Giuseppe Maria Morganti, Libera

Richiamo ancora attenzione dell’Aula su quanto sta avvenendo in Iran, il Consiglio dovrebbe attivarsi affinché l’espressione di solidarietà sia molto più forte di quanto dimostrato con l’Odg due sedute fa. Inviterei i gruppi politici a vederci a tal proposito. Ci auguriamo che i movimenti che si sono attivati con grande coraggio, espressione di democrazia interna che stenta di essere accettata, possano essere vincenti in una situazione in cui esiste un regime che condanna a morte i manifestanti e li impicca al pennone più alto. E’ uno degli elementi che deve scuotere le nostre coscienze. Invito i gruppi a incontrarsi per verificare quale possano essere le azioni da intraprendere.

Vorrei poi intervenire su un Odg presentato nella seduta precedente che ha acceso un dibattito anche in questa fase. L’Odg che la maggioranza ha voluto – non tutta- proporre e sostenere per perseguire le persone che hanno divulgato ‘notizie fasulle’ al Grevio . La situazione è ormai tutta chiara, quanto contenuto in quell’istanza era espressamente la dicitura estrapolata dal Rapporto del Grevio dove si segnalavano, fino al 2017, 545 casi di prescrizione di reato, all’interno delle quali potevano anche esserci reati legati alla violenza di genere. Questo il contesto entro il quale si sono svolti i fatti, ma la reazione della maggioranza è stata impropria.

Sulla sanità: segnalo la raccolta firme intrapresa da Libera con oltre 600 adesioni. Non si può ridurre la fase dello screening primario all’utilizzo di un risponditore automatico, chi ha il dovere di vigilare sulla sanità dei cittadini ha dovere anche di conoscere le persone per poter dare lemigliori diagnosi e i migliori consigli.

Sara Conti, Rf

Una riflessione su alcuni aspetti dell’audizione del Ce Iss in Commissione IV^. Si sono fatte domande anche relativamente all’Uo Servizio Minori. Si dica chiaramente chi e che cosa si andrà a fare, è doveroso per gli operatori che lavorano nel servizio. Quello che a noi pare è che anche al Servizio Minore ci siano operazioni poco trasparenti, a seguito di alcune delibere e provvedimenti. In audizioni non si è avuta chiarezza a questi quesiti, presenteremo un’interpellanza al governo e speriamo questa volta alcune risposte arrivino in maniera chiara e definita .

Gloria Arcangeloni, Rete

Dagli interventi precedenti sembra che in Commissione Sanità ci siamo solo guardati negli occhi. Il sistema sanitario riguarda tutti noi e continuare a descriverlo come una voragine o in caduta libera non fa bene al Paese. Io faccio parte di quella commissione e mi sento di dire che non è andata proprio così come è stato raccontato. Qualcosa in effetti è stato detto e sono stati dati risultati, il direttore amministrativo ha dato risultati positivi rispetto alle gestioni precedenti della Sanità, parliamo di conti Iss migliorati. È stato poi approvato il bilancio, ridotto il debito dell’Iss, è aumentata la liquidità dell’Iss, la riforma previdenziale- da tempo attesa- è stata portata a casa…ritengo non sia andata proprio come se fossimo stati qui a giocare a briscola. Sul nuovo ospedale è stato detto che si sta a temporeggiare un attimo, per verificare quello che dell’attuale struttura possa essere recuperato. Pare ovvio che non si possa chiudere una struttura operativa di punto in bianco. Si parla del Cot: in Commissione nessuno ha detto che ha risolto i problemi della sanità, ma è stato detto ch prima della sua attivazione risultava che la risposte alle chiamate fosserp pari al 20%. Dopo 7 mesi di attivazione del Cot la percentuale è salita al 40%. Non è certo un risultato ottimale, ma sicuramente non è tutto da buttare quello che è stato fatto. C’è la petizione che dice ‘torniamo al medico di base’, ma il Segretario stesso dice ‘anche io vorrei più medici’ e parla di una prospettiva che in Italia vede da qui a 10 anni una grave carenza di medici, e ci dice che si stanno creando comunque le condizioni per attrarre medici e infermieri. Si è parlato di accordi e non solo con la Sicilia, ma anche con la vicina Meldola. Per i Robot: già in un’audizione a febbraio erano stati forniti dei dati, non sono 3 mln di euro buttati al vento. Certo è che il robot è entrato in funzione da pochi giorni. E’ stata fatta poi tutta una disamina di quello che si sta facendo per sopperire alle carenze e la maggioranza ha fatto un odg per impegnare congresso e comitato esecutivo dell’Iss. E’ chiaro che in quest’aula è sempre bello affrontare le tematiche dal proprio punto di vista e la disonestà intellettuale vale anche per i temi sensibili della sanità.

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