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Landini: “Fare cassa cancellando il reddito di cittadinanza è una follia”

Il leader della Cgil da Bari durante lo sciopero contro la Manovra: "Il Governo non ha discusso con noi, ci deve coinvolgere prima di prendere le decisioni"

Pubblicato:14-12-2022 13:24
Ultimo aggiornamento:14-12-2022 16:22
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maurizio_landini
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BARI – “Andremo avanti, anche dopo la legge finanziaria se non ci ascoltano, perché un governo che dice che vuole durare cinque anni, in questi cinque anni deve fare le riforme e deve decidere se le vuole fare assieme al mondo del lavoro o contro il mondo del lavoro“. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a Bari per la manifestazione nella settimana degli scioperi indetti contro la Manovra del governo Meloni.

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“Noi siamo contrari alla Manovra che fa il Governo – prosegue Landini -, perché nei fatti sta cancellando il reddito di cittadinanza e in un Paese dove la povertà è aumentata, cancellare il reddito di cittadinanza, per fare cassa, è una follia. Anziché andare a prendere i soldi dove sono, negli extraprofitti, nei grandi redditi che sono stati fatti, si fa cassa sui pensionati e sui poveri“.


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Per il leader della Cgil “la Manovra è sbagliata e chiediamo che venga cambiata. In particolare, le cose centrali sono salari e potere d’acquisto. Bisogna abbassare la tassazione sul lavoro dipendente, sui pensionati. Questa cosa non viene fatta, anzi si continua a far pagare le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati e alcune operazioni si fanno alzando la flat tax, che è la cosa più ingiusta di questo mondo“.

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Landini aggiunge: “Si sta facendo una gran confusione: io sono il primo a dire che le persone bisogna metterle nelle condizioni di poter lavorare, ma reddito di cittadinanza e politiche attive per il lavoro sono due cose tra loro diverse, a mescolarle si fa solo una cavolata e da questo punto di vista credo che sia assolutamente sbagliato non aver tassato gli extraprofitti che è quello che noi stiamo chiedendo”.

Il segretario della Cgil ricorda: “Stiamo chiedendo che le risorse destinate al Piano nazionale di ripresa e resilienza, e anche per la coesione sociale, siano davvero investite”. I ritardi “sono legati a quello che non è stato fatto. Mancano le persone: c’è bisogno di fare assunzione nei territori. Il fatto che stiamo facendo manifestazioni regione per regione è proprio perché questa Manovra taglia anche sugli enti locali e sulle Regioni e noi diciamo, in modo molto chiaro, che c’è bisogno di cambiare tutto questo”.

LANDINI: “BASTA ALLA COMPETIZIONE FRA PERSONE”

“Ci battiamo, perché diciamo basta alla competizione tra le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare”, afferma Landini. Non si risolve “il problema” facendo “pagare un po’ meno tasse a partite Iva e lavoro autonomo. Queste persone hanno il diritto di avere gli stessi diritti di tutti gli altri, di avere la maternità, di avere gli infortuni, di avere il diritto alle ferie. Tutti devono avere gli stessi diritti e le stesse tutele e in questo senso vuol dire anche fare investimenti e avere una politica industriale degna di questo nome, che non c’è”.

LANDINI: “GENTE VA MESSA IN CONDIZIONI DI LAVORARE, VOUCHER UNO SCHIAFFO”

“La gente deve essere messa nella condizione di lavorare, ma quando aumenta la povertà, come sta aumentando nel nostro Paese, uno strumento che affronti questo tema ci vuole. Mescolare le politiche attive per il lavoro col reddito di cittadinanza vuol dire fare l’errore che hanno fatto anche i governi precedenti”, nota Landini. Integrare il reddito di cittadinanza “vuol dire – spiega il leader della Cgil – combattere le diseguaglianze e vuol dire avere in testa un modello sociale diverso da quello che oggi stanno indicando”.

“In questi anni le disuguaglianze sono aumentate, durante la pandemia e dentro questa crisi energetica e questa guerra c’è chi ha fatto i soldi – osserva il sindacalista – Allora il Governo deve decidere dove andarli a prendere e invece continua a fare cassa sui poveri, sui lavoratori dipendenti e sui pensionati, e continua, nei confronti dei giovani, a proporre solo un futuro di precarietà e tutto questo per noi non è accettabile”.

Per il segretario della Cgil Maurizio Landini reintrodurre i voucher “è uno schiaffo in faccia a chi lavora onestamente e va tolta dal tavolo questa richiesta. Bisogna, al contrario cambiare le leggi sbagliate fatte in questi anni, dal Jobs Act in poi. E c’è un tema che riguarda la vera lotta all’evasione fiscale, che non si sta facendo. Anzi, si fanno provvedimenti che vanno nella direzione opposta e, dall’altra parte, c’è la necessità di investire sui diritti, a partire dalla sanità e dalla scuola pubblica, c’è bisogno di investire risorse per il rinnovo dei contratti e per fare assunzioni”. Per il sindacalista “il Governo sta tagliando le risorse sulla sanità, sulla pubblica istruzione e anche sulla pubblica amministrazione. È chiaro che molte regioni, compresa la Puglia, rischiano di trovarsi di fronte a una scelta: o tagliano i servizi o aumentano le tasse ai cittadini. Mentre ci vuole una politica che va esattamente in un’altra direzione”.

LANDINI: “SULLA MANOVRA IL GOVERNO NON HA DISCUSSO CON NOI”

“Il Governo non ha discusso con noi prima di fare la legge finanziaria, ne aveva tutto il tempo. Ci ha chiamato al tavolo quando l’aveva già presentata in Parlamento, quando la mattina, prima di parlare con noi, la maggioranza aveva già discusso quali emendamenti fare. Questo è un metodo che non va bene“, rimarca Landini da Bari, evidenziando che “se il Governo davvero vuole coinvolgere il mondo del lavoro e le parti sociali ci deve coinvolgere prima di prendere le decisioni e deve decidere se con noi vuole semplicemente informarci o invece vuole trovare degli accordi e fare delle mediazioni”. Se il Parlamento “vuole – conclude Landini – ha tutto il tempo per cambiare la legge finanziaria. Noi abbiamo incontrato tutte le forze politiche di Governo e di opposizione, ognuno si deve assumere le proprie responsabilità”.

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