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Migranti, i vescovi contro l’Ue: “Riforma pericolosa, alle frontiere uno scandalo mai visto”

"Nel 2020, su 1,4 milioni di profughi selezionati, la ricca Europa, 500 milioni di abitanti, ha fatto arrivare 20mila persone"

Pubblicato:14-12-2021 13:10
Ultimo aggiornamento:14-12-2021 15:54
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naufragio egeo
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ROMA – Il Patto europeo su immigrazione e asilo presentato dalla Commissione europea nel settembre 2020 si presenta come una “non riforma, non solo inutile ma oltremodo pericolosa”. E’ una delle conclusioni a cui giunge il Rapporto asilo 2021 pubblicato dalla Fondazione Migrantes, un organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana (Cei). Il documento, giunto alla sua quinta edizione, è stato presentato oggi a Roma.

Stando all’analisi del Patto elaborata dagli autori del rapporto, “l’obiettivo principale” dell’intesa “è quello di gestire con un unico approccio qualsiasi pressione migratoria sugli Stati membri. In questa nuova ottica – proseguono quindi gli animatori del documento – la nozione di solidarietà assume un significato non più legato a una condivisione delle responsabilità nella gestione di un sistema d’asilo comune regolato da precise normative, ma piuttosto le sembianze di iniziative politiche imprecisate e però ben finalizzate a ostacolare o impedire l’accesso dei rifugiati in Europa“.

La proposta della Commissione, secondo quanto si legge nel report, “stravolge, ridicolizzandola, la nozione di solidarietà, e dà forza a coloro che non vogliono alcuna effettiva equa ripartizione delle responsabilità”.


Nel documento si passa in rassegna anche lo stato di salute dell’accordo di Schengen sulla libera circolazione nel territorio dell’Ue. La convenzione, che gli autori del rapporto definiscono “una delle conquiste più preziose” dell’Unione Europea, si sarebbe “via via allontanata” dalla visione originaria, stando alla denuncia che emerge dal documento: “alcuni Paesi infatti – tra cui Germania, Francia, Austria, Norvegia, Svezia e Danimarca – hanno reintrodotto in modo permanente (ma anche discutibile sul piano legale) i controlli alle rispettive frontiere interne all’Ue”, si afferma infatti nel testo.

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MIGRANTI, RUSSO (CEI): ALLE FRONTIERE UE UNO SCANDALO MAI VISTO

“Mai come quest’anno si è assistito a una contraddizione così scandalosa e stridente tra le parole di Papa Francesco e le immagini che vediamo alle porte dell’Europa: da una parte l’enciclica ‘Fratelli tutti’ e le dichiarazioni per la Gioranata internazionale del rifugiato 2021, dall’altra la violenza lungo la rotta balcanica, le navi con le persone appena salvate tenute fuori dai porti, i migranti bloccati al confine tra Bielorussia e Polonia, tenuti a distanza con idranti e lacrimogeni”. Così il segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), monsignor Stefano Russo, nel corso della conferenza di presentazione del Rapporto asilo 2021 della Fondazione Migrantes, un organismo pastorale della Cei.

Il presule ha ricordato il recente viaggio del Pontefice a Cipro e in Grecia, durante il quale il Santo padre si è recato anche a visitare i migranti bloccati sull’isola di Lesbo, e ha rilanciato le parole di Papa Francesco su muri alla frontiere. E’ tramite l’abbattimento di “muri e fili spinati” e la “creazione di ponti e legami”, ha detto monsignor Russo citando il Papa, che “si costruiscono pace e giustizia”.

Il documento presentato oggi è giunto alla sua quinta edizione ed è diviso in quattro aree parti. Stando a quanto riferisce una nota il documento “è stato curato da un’équipe di 12 autori che, oltre ad essere seri studiosi di questi temi, nel corso degli anni hanno seguito e continuano a seguire concretamente i richiedenti asilo e i rifugiati nei loro percorsi in Italia”.

FONDAZIONE MIGRANTES: IN UE AMMESSI 20MILA SU 1,4 MLN A RISCHIO

“Ogni anno nei campi profughi vicini alle aree di conflitto di tutto il mondo viene stilata una lista delle persone che sono in più urgente difficoltà e che rischiano di non sopravvivere. Questo elenco di persone viene inviato sistematicamente ai Paesi ad alto reddito: nel 2020, su 1,4 milioni di profughi selezionati, la ricca Europa, 500 milioni di abitanti, ha fatto arrivare 20mila persone. Questo dato dà la misura di quanto in realtà noi non siamo disponibili a creare canali legali e sicuri per l’ingresso delle persone che sfuggono dai conflitti”. Lo ha detto oggi Mariacristina Molfetta, una delle curatrici del Rapporto asilo 2021 della Fondazione Migrantes, un organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana (Cei).
Il documento, giunto alla sua quinta edizione, è stato presentato oggi a Roma.

FONDAZIONE MIGRANTES: AZIONE SU CLIMA PUÒ SALVARE 170 MLN PERSONE

“Se si iniziasse oggi a ridurre le emissioni di gas serra, a sanare sperequazioni nello sviluppo, a ripristinare ecosistemi vitali e a supportare l’adattamento delle popolazioni, la previsione di 216 milioni” di sfollati da disastri ambientali entro il 2050 “potrebbe ridursi dell’80 per cento, a ‘soli’ 44 milioni di persone”. E’ uno degli elementi che emerge dal Rapporto asilo 2021 della Fondazione Migrantes, un organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana (Cei), che rilancia i dati del Groundswell Report 2021 della Banca mondiale.

Nel documento, giunto alla sua quinta edizione, articolato in quattro sezioni, si ribadisce che, sempre stando alla Banca Mondiale, “216 milioni di persone” potrebbero dover lasciare le loro case “all’interno dei Paesi di sei macro-regioni del mondo a causa del cambiamento climatico entro il 2050, soprattutto in Africa e Asia”.

Lo studio rielabora anche i dati forniti dall’International Displacement Monitoring Centre (Idmc) per quanto riguarda il 2020. Nell’anno scorso, si sottolinea nel report, “si è assistito a un aumento del 37 per cento nella presenza nel mondo di sfollati da disastri ambientali”. Se questi erano aumentati di 5,1 milioni nel 2019, nel 2020 l’incremento è stato di sette milioni di persone.

FONDAZIONE MIGRANTES: NEL 2021 SONO AUMENTATI I MORTI IN MARE

Nel 2021 la stima del numero di migranti morti e dipersi nel tentativo di raggiungere l’Europa sia attraverso il Mediterraneo che l’Oceano Atlantico è aumentata rispetto all’anno precedente. I dati ai primi di novembre di quest’anno sono già superiori a quelli del 2020: si tratta di almeno 2460 persone contro circa 2350. E’ quanto emerge dal Rapporto asilo 2021 pubblicato dalla Fondazione Migrantes, un organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana (Cei), che rielabora dati dell’agenzia europea Frontex e dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim).

“Ai primi di novembre 2021 la stima (minima) dei migranti morti e dispersi nel Mediterraneo ha già superato il totale del 2020, 1.559 contro 1.448”, si legge nel documento. “Lo scenario di questo ‘nuovo’ disastro umanitario, circondato dalla sostanziale indifferenza degli Stati europei e dell’Ue – prosegue il testo – è soprattutto il settore del Mediterraneo centrale, sulla rotta che conduce verso l’Italia e Malta, dove sempre ai primi di novembre 2021 si contano già più di 1.200 morti e dispersi, contro i 999 di tutto il 2020″.

Nel rapporto, giunto alla sua quinta edizione, si aggiunge: “E’ impressionante anche il quadro che emerge dalla rotta atlantica verso le isole Canarie, territorio spagnolo: oltre 23mila gli arrivi nel 2020 contro i 2.700 dell’anno precedente (nove volte tanti) e numeri ancora in crescita nel 2021. Ma nel periodo si è moltiplicato anche il tributo di morti e dispersi in mare: quasi 900 quelli di cui si è avuta notizia nel 2020, il quadruplo rispetto al 2019, e già altri 900 quelli del 2021 (dato ai primi di novembre)”.

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