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VIDEO | Kaabour (Conngi): “I nuovi italiani crescono”

"Riconoscere in tempo a chi nasce o cresce in questo Paese la possibilità di rappresentare l'Italia e l'italianità è semplicemente fondamentale"

Pubblicato:14-12-2019 13:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:45

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ROMA – Il Summit delle diaspore ha permesso di approfondire sia il tema della rappresentanza dei cittadini di origine straniera in Italia che quello della cooperazione internazionale per lo sviluppo: così oggi all’agenzia Dire Simohamed Kaabour, presidente del Conngi, il Coordinamento nazionale nuove generazioni italiane.

“In questo percorso siamo stati presenti e coinvolti”, la premessa rispetto al progetto al via nel 2016, giunto oggi a Roma alla terza edizione. “Ci ha permesso – sottolinea Kaabour – di discutere e di approfondire il tema della rappresentanza dei cittadini di origine straniera e quello delle cooperazione internazionale”. Già fondatore in Liguria dell’organizzazione Nuovi Profili, il presidente definisce Conngi “una rete che guarda attraverso la lente dei più giovani tra i cittadini italiani con background migratorio“.

In primo piano nell’intervista i rapporti tra generazioni. “E’ doveroso – dice Kaabour – guardare all’obiettivo dell’unità delle voci, con il confronto tra figli e genitori”.


Un impegno, questo, che il Coordinamento è deciso a sviluppare. “È giunto il momento di dar corpo a un protagonismo anche all’interno delle istituzioni, ampliando la rete di soggetti coinvolti” sottolinea il presidente. “L’obiettivo è favorire un nuovo peso politico e sociale dell’Italia anche rispetto alle politiche di cooperazione internazionale, evidenziando il ruolo dei cittadini di origini straniere”. Nell’intervista, a margine della terza edizione del Summit, al Centro congressi della Pontificia università Tommaso d’Aquino, è menzionato l’impegno in favore del riconoscimento del cosiddetto ius culturae. “Un tema centrale” sottolinea Kaabour, convinto che il punto chiave sia la scuola. “Stiamo parlando di formazione all’interno di un polo culturale e di acculturazione” aggiunge il presidente. “Riconoscere in tempo a chi nasce o cresce in questo Paese la possibilità di rappresentare l’Italia e l’italianità è semplicemente fondamentale“.

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