Sentirsi dentro una grotta, ma stando al museo

BOLOGNA - Un acquedotto romano a grandezza naturale ma anche un acquario che simula il carsismo e una cabina sensoriale

Pubblicato:14-12-2018 08:53
Ultimo aggiornamento:14-12-2018 08:53
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BOLOGNA – Un acquedotto romano a grandezza naturale ma anche un acquario che simula il carsismo e una cabina sensoriale che simula l’ambiente interno a una grotta: il museo di speleologia di Bologna si rinnova e diventa interattivo. SuccederĂ  questo weekend a Bologna durante l’inaugurazione dei nuovi spazi al Cassero di Porta Lame che, dal 1995, ospita le esposizioni del Gruppo e Unione speleologica bolognese (Gsb-Usb). Un gruppo nutrito, visto che sotto le Due torri gli speleologi sono circa 130.

Le novitĂ  principali saranno due mostre permanenti. Una dedicata a Luigi Fantini, ricercatore esperto di ‘quello che succede sottoterra‘, che ha pubblicato piĂą di 37 opere scritte e diverse fotografie per raccontare il lavoro degli speleologi, soprattutto nel bolognese e nella zona del parco dei Gessi e dei Calanchi dell’Abbadessa.

Nella seconda esposizione invece i visitatori potranno provare sulla propria pelle l’esperienza degli speleologi quando sono all’opera, entrando nell’acquedotto romano a grandezza naturale ma anche nello speciale acquario che ricrea il fenomeno del carsismo o nella cabina sensoriale che simula l’ambiente interno a una grotta.

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Dall’anno prossimo il museo diventerĂ  un laboratorio didattico

“Questa è la prima parte di un vero e proprio laboratorio didattico che partirĂ  il prossimo anno per coinvolgere il piĂą possibile i bambini e gli studenti in questo settore che è conosciuto soltanto da chi lo frequenta”, spiega Paolo Forti, direttore del museo. Il weekend della speleologia però continua anche in Sala borsa e in Cineteca.

Infatti, da lunedì e per una settimana, all’interno della biblioteca in piazza Nettuno c’è “Usi impropri (?), la fruizione delle cavitĂ  nell’iconografia antica e moderna”, una mostra su alcuni comportamenti sbagliati all’interno delle grotte in diverse epoche. Sabato mattina invece, al Cinema Lumiere, dalle 10.30 in poi sono trasmesse una serie di pellicole realizzate dagli speleologi del Gsb-Usb che raccontano alcune delle scoperte ‘sotterranee’ piĂą importanti.

“In questo modo vogliamo farci conoscere e divulgare le nostre conoscenze- dichiara Massimo Ercolani, presidente Federazione speleologica regionale- anche perchè la sola zona del parco dei Gessi conta molte piĂą pubblicazioni che tutte quelle degli altri parchi mondiali, ma quello che manca è il modo per farlo conoscere alle altre persone”.

Su questo concorda anche l’assessore alla Cultura Matteo Lepore perchè “non basta solo valorizzare il centro storico della cittĂ , ma bisogna tutelare anche il paesaggio ai confini”. Questa iniziativa quindi “sarĂ  un bel segnale soprattutto per i turisti stranieri che dimostrano sempre piĂą interesse verso queste parti poco conosciute della nostra Regione”.

di Sara Forni

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