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A Bologna a fuoco il chiosco dei giardini Fava, si teme “guerra tra bande”

Le preoccupazioni di Lorenzo Cipriani, presidente del quartiere Porto-Saragozza

Pubblicato:14-12-2017 14:52
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:59

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BOLOGNA – Due notti fa un chiosco presente all’interno dei giardini Fava di via Milazzo, a Bologna, è andato a fuoco e ora si sta indagando sulle cause del rogo. Ma intanto il presidente del quartiere Porto-Saragozza, Lorenzo Cipriani, non esclude che l’episodio possa rientrare all’interno di una guerra tra bande visto che la zona, com’è noto, è interessata da fenomeni di criminalità e spaccio. “Non sono ancora in grado di dire se sia trattato di un incendio doloso o magari dipeso da un cortocircuito. Ci sono delle indagini in corso”, spiega Cipriani parlando con la ‘Dire’.

Il presidente del quartiere assicura che la baracchina di legno, inutilizzata da qualche anno, era chiusa e non c’erano segnalazioni rispetto ad eventuali intromissioni o usi impropri della struttura. Che, tra l’altro, era comunque destinata all’abbattimento perchè “non era più a norma dal punto di vista amministrativo”, spiega Cipriani. L’idea sarebbe quella di installare nei giardini una nuova struttura, aggiunge il presidente, sottolineando di aver già segnalato la cosa agli assessori Riccardo Malagoli (Sicurezza) e Valentina Orioli (Ambiente): questo dopo che “il Consiglio di quartiere, già sei mesi fa, ha approvato all’unanimità la proposta avanzata dal centrosinistra di collocare un punto di presidio nel parco, con un chiosco, tramite bando”.

Perchè la zona, a ridosso di via Boldrini, “è sicuramente migliorata nel corso degli anni- dichiara Cipriani- però ancora oggi è comunque interessata da elementi di potenziale criminalità, visto che è attigua alla stazione”. E proprio a questo proposito, “non vorrei che, se fosse confermata la natura dolosa- aggiunge il presidente- l’incendio rientrasse in una guerra fra bande”.


Non si può escludere, ad esempio, che la struttura facesse da riparo ad attività illecite effettuate nel parco. Intanto, Cipriani riferisce di aver fatto eseguire “una prima perizia sulle condizioni del verde per capire se il rogo ha interessato anche gli alberi. Un paio hanno subito dei danni a livello di corteccia e si vedrà se sarà necessario tagliare alcuni rami per motivi di sicurezza”.

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