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ROMA – “L’occhio è particolarmente esposto al rischio di traumatismi e nel contesto bellico si stima che il coinvolgimento oculare sia presente nel 10% di tutti i feriti. Con lo sviluppo di nuove armi l’incidenza è in costante aumento, basti pensare ai recenti accadimenti in Libano, dove l’esplosione dei cercapersone ha causato un coinvolgimento oculare in quasi la totalità dei casi. Fondamentale, quindi, la preparazione dell’oftalmologo militare”. Lo ha fatto sapere la dottoressa Stefania Speranza, Ufficiale medico oculista presso l’Arma dei Carabinieri di Roma, del consiglio direttivo di GOAL e socio AIMO, in occasione del simposio organizzato dal Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi, in collaborazione con SIUMIO (Società Italiana Uveiti e Malattie Infiammatorie Oculari), nell’ambito del 15esimo Congresso Nazionale AIMO, che si è aperto oggi a Roma presso il Palazzo dei Congressi dell’Eur.
A coordinare il simposio, dal titolo ‘L’occhio nelle malattie sistemiche: specialisti a confronto’, insieme alla dottoressa Speranza, il dottor Danilo Mazzacane, segretario generale GOAL e referente AIMO Lombardia.
“I militari e gli appartenenti alle forze di polizia sono maggiormente esposti a rischio di traumatismi per impiego in contesti operativi e nel mantenimento dell’ordine pubblico- ha proseguito l’Ufficiale medico oculista- La Sanità Militare ha quindi maturato fini competenze cliniche nei confronti dei traumatismi e ha collaudato protocolli validati di gestione del trauma anche in contesti estremi. Parallelamente nel contesto militare, si è sviluppata una cultura orientata alla prevenzione dei traumatismi sia mediante l’applicazione di misure preventive sia mediante l’istruzione per alimentare la consapevolezza e la partecipazione attiva del personale”.
La dottoressa Speranza ha anticipato alcuni dei temi che saranno al centro di una sessione congressuale dal titolo ‘Traumatologia oculare nel contesto militare’, che si svolgerà sabato prossimo dalle 11 alle 12.30 nell’Aula Nord del Palazzo dei Congressi dell’Eur, che avrà l’obiettivo di analizzare i rischi legati all’esposizione lavorativa in militari ed appartenenti alle forze di polizia anche in contesti particolari, quali il volo e le immersioni, descrivendone gestione e misure preventive.
Ma durante il simposio GOAL di oggi si è parlato anche della tutela della salute oculare che, secondo gli esperti, non può “esulare” dalla valutazione globale del paziente. “Da un lato, infatti, l’occhio è target di numerose patologie sistemiche- ha spiegato il dottor Mazzacane– e dall’altro le manifestazioni oculari possono precedere quelle a carico di altri organi ed apparati“. L’esame del fondo oculare, ad esempio- hanno spiegato Mazzacane e Speranza- “ci permette di vedere i vasi senza somministrazione di mezzo di contrasto, rappresentando così una vera e propria finestra aperta sul micro-circolo in malattie quali il diabete mellito”. La gestione multi-disciplinare del paziente è quindi “fondamentale” per il corretto percorso diagnostico terapeutico delle patologie, hanno concordato gli esperti, e permette inoltre agli stessi professionisti di “acquisire nuove conoscenze, confrontarsi sui vari contesti medico-sanitari e di evitare l’irrigidimento su un’unica linea diagnostica come succede nel lavoro esclusivamente individuale”.
Lo scopo del simposio GOAL, dunque, è stato quello di “promuovere una comunicazione effettiva ed un rapporto di fiducia e stima reciproca tra gli specialisti- hanno proseguito Mazzacane e Speranza- soffermandosi su alcune delle condizioni patologiche in cui un lavoro di equipe è indispensabile, cioè malattie reumatologiche, diabete mellito ed emicrania. Il gold standard sarebbe quello di istituire nel territorio percorsi multidisciplinari condivisi e codificati, con l’obiettivo di non trascurare alcun aspetto della salute del paziente”, hanno concluso Mazzacane e Speranza.
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