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Marita sbarca a Roma: arriva la pizza della super pizzaiola Roberta Esposito

La nostra recensione di Marita Roma, la seconda pizzeria di Roberta Esposito dopo il successo del suo locale di Aversa

Pubblicato:14-11-2024 19:21
Ultimo aggiornamento:19-11-2024 20:15

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ROMA – Roberta Esposito, da qualche anno, è un nome che tutti gli amanti della pizza dovrebbero segnare sulle proprie agende.

In un mondo caratterizzato soprattutto da nomi al maschile (si stima che le pizzerie gestite da donne in Italia siano il 9% del totale), la pizzaiola campana, classe 83, premiata nel 2022 come la migliore pizza italiana dal Gambero Rosso e da poco sbarcata a Roma, ha subito attirato l’attenzione.

Ma non bisogna farsi distrarre dalle questioni di genere quando si viene a mangiare qui. Quella di Marita, infatti, è solo una straordinaria pizza, forse più buona di quelle di tanti altri locali sbarcati negli ultimi anni nella Capitale, direttamente da Napoli e dintorni. 


Partiamo dal principio. Dopo il successo clamoroso della sua prima pizzeria La Contrada di Aversa, in provincia di Caserta, Esposito ha deciso che era arrivato il momento di uscire dalla sua confort zone. Così, pochi giorni fa, ha aperto al pubblico a Roma la sua prima pizzeria fuori dai confini campani. Siamo in via Flaminia 515, lì dove finisce la zona di Ponte Milvio e inizia corso Francia. E’ questa la zona scelta dalla super pizzaiola campana per aprire Marita Roma.

Un ambiente caldo, con le mura interne che risaltano per i mattoncini industriali a vista, arredi curati e tanti tavoli anche esterni, in una sorta di piccolo giardino d’inverno impreziosito da un gazebo, accolgono i nuovi clienti romani.

Una volta entrati inizia la parte più difficile della serata: la scelta della pizza. Prima di scrivere questa recensione noi ci siamo stati due volte, il giorno dell’inaugurazione e qualche tempo dopo, in incognito.

Il doppio assaggio ci ha portato a scegliere una vincitrice assoluta. Nonostante la curiosità che destano le cinque pizze al padellino in formato 24 centimetri, realizzate tradizionalemnte ad Aversa con la pasta del pane avanzato, a trionfare è la strepitosa “Mica pizza e fichi”, con mozzarella, blu di Parma, fichi carammellati e prosciutto di Parma. Una pizza che non sarà facile trovare in altri locali a Roma come nel resto d’Italia. Al secondo posto mettiamo, poi, uno dei simboli della casa, la Bruciata, una pizza dai sentori affumicati, impreziosita dalla presenza di tre tipi diversi di pomodori: datterini gialli e rossi e pomodori verdi, tutti abbrustoliti e amalgamati da una deliziosa salsa di scarpariello affumicato!

“La bruciata nasce da un mio errore- ci ha spiegato Roberta Esposito durante la serata inaugurale– un giorno mi sono dimenticata i pomodorini nel forno. Sono venuti praticamente caramellizzati e di un bel colore. Così ho deciso di insistere e ho creato la Bruciata”. La pizza di Esposito “non è una napoletana ma nemmeno una romana– ci ha detto ancora- Ho voluto fortemente creare una mia identità specifica, la pizza di Marita”. Le differenze con le napoletane: la farina tipo 1 al posto della zero, un cornicione non esasperato, una cottura più lenta a 390 gradi che rende le sue pizze più croccanti”.

Quella di Roma, come detto, è la prima pizzeria di Roberta Esposito fuori da Aversa. “Perché Roma?- ha confessato- credo di essere una predestinata di questa città. Ho iniziato facendo le pizze per la sede romana di Eataly e lì tutti mi chiedevano quando avrei aperto un mio locale a Roma. Poi è arrivata questa opportunità e ne ho approfittato. Sarò fisicamente a Roma per un po’. Ad Aversa ho decicato tempo per formare una grande squadra. Ho davvero dei professionisti lì. Quando sarò sicura di avere una squadra altrettanto brava anche a Roma mi sposterò da una parte all’altra. Ma posso già dire che qui ho fatto una grandissima squadra. Io- ha concluso la super pizzaiola campana- spero di essere un esempio per tante ragazze che vogliono fare questo mestiere. Le donne emergono meno degli uomini perché quello della pizza è un mondo un po’ maschilista”.

Non abbiamo parlato degli antipasti. Ve li ricordiamo alla fine, anche se li asseggerete per primi. Valgono da soli una visita. Assaggiate il suppli classico, fatto a regola d’arte. Ma soprattutto il crocché di baccalà con maionese al wasabi. Una delizia. Ps: da Marita troverete anche pizze senza lattosio e gluten free.

 

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