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Caso Montebove, l’avvocata dei genitori: “Dalla Asl solo 12 ore di assistenza”

Il papà di Lavinia: "Ha una tracheostomia, va monitorata h24"

Pubblicato:14-11-2022 19:32
Ultimo aggiornamento:14-11-2022 19:33
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giustizia
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ROMA – “Lavinia ha bisogno di assistenza h24, è assistita anche nella respirazione. Ad oggi l’Asl garantisce 12 h, quindi le altre 12 sono rimesse totalmente alla famiglia”. È uno degli aspetti cruciali sottolineato all’agenzia Dire dall’avvocata delle parti civili, Cristina Spagnolo, emerso oggi pomeriggio nel corso di un’udienza molto tecnica del processo in corso al Tribunale di Velletri sul caso della piccola Lavinia Montebove, investita nel parcheggio dell’asilo a 16 mesi e da allora in stato vegetativo.

Imputate nel processo la maestra Francesca Rocca e l’investitrice Chiara Colonnelli. Due le questioni analizzate oggi: la polizza dell’asilo che potrebbe non coprire sinistri stradali e l’Rca auto dell’investitrice con cui la famiglia della piccola è ancora in trattative. Per quanto riguarda l’assicurazione dell’asilo il teste in aula – come ha tenuto a ricordare Spagnolo – ha dichiarato che dopo la tempestiva denuncia della maestra sarebbe mancata documentazione da integrare per avviare la pratica, documentazione mai fornita: “Il fascicolo quindi non è stato istruito- ha ribadito Spagnolo- abbiamo appreso dopo il sinistro i dati dell’assicurazione del veicolo, ma non siamo mai stati messi a conoscenza della polizza che assicurava l’asilo. Solo nei mesi scorsi è avvenuto questo. Abbiamo inoltre un contenzioso con la compagnia di assicurazione del veicolo rispetto alle spese sanitarie future che la famiglia dovrà sostenere, come le 12 ore ulteriori di assistenza”.

Su questo aspetto la questione ruota intorno all’aspettativa di vita di Lavinia che “contro ogni prospettiva combatte come un leone per stare con noi”, ha detto l’avvocata. Una bambina immobile, questo lo stato di Lavinia, che né in sonno né in veglia può stare da sola. “Fino a qualche anno fa l’assistenza era h 24, poi la Regione Lazio ha modificato i protocolli per questione di fondi”, ha spiegato all’agenzia Dire Massimo Montebove, papà della piccola, che ha parlato anche di come il covid abbia creato problemi nei turni o di personale che ha lasciato e non é stato subito rimpiazzato dall’Asl.


Lavinia è immobile, ha una tracheostomia“, ha ricordato il papà che insieme alla mamma della piccola si occupa delle altre 12 ore di assistenza: “Abbiamo imparato a fare gli infermieri, abbiamo il lavoro, altri due figli piccoli e le 12 ore che l’Asl ci ha concesso abbiamo deciso di dividerle un po’ con la notte un po’ con la mattina per riposarci e andare a lavoro”.

Lui è un poliziotto, lei vigile del fuoco. Dalle 14 a mezzanotte Lavinia è quindi seguita dalla sua famiglia. La prossima udienza è fissata per il 12 dicembre, tempo in cui potrebbe partorire una delle due imputate, l’investitrice. L’avvocata Cristina Spagnolo ha precisato: “In caso di legittimo impedimento dell’imputato i tempi della prescrizione vengono sospesi. Siamo sereni, non abbiamo incontrato alcun intento dilatorio dalla difesa”.

CASO MONTEBOVE, AVVOCATA IMPUTATE: NON PERVENUTA RICHIESTA RISARCITORIA FAMIGLIA

“È stato sentito il dirigente Asl che ha potuto chiarire che l’assistenza di Lavinia è ad alta intensità. C’e’ un’attenzione dello Stato particolarmente elevata e vi è tutta una prestazione ovviamente gratuita”. Lo ha ribadito all’agenzia Dire l’avvocata Anna Scifoni, legale delle due imputate nel processo sul caso della piccola Lavinia Montebove. Rispetto alla compagnia assicuratrice dell’asilo e alla deposizione dell’equitatore in aula Scifoni ha ricordato dalle parole del test che “l’attività istruttoria era iniziata con una denuncia immediata della maestra. Il contratto- ha concluso- era già negli atti della polizia giudiziaria e nessuna richiesta risarcitoria è pervenuta dalla famiglia”.

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