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Il premio Nobel Parisi lancia il Museo della Scienza di Roma

Parte il concorso internazionale di progettazione, il vincitore a maggio 2023. Pronto un investimento da 75 milioni, la prima pietra nel 2025

Pubblicato:14-11-2022 16:57
Ultimo aggiornamento:14-11-2022 17:42

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ROMA – Il 19 maggio 2023 Roma avrà il progetto e la fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione del Museo della Scienza negli spazi delle ex Caserme di via Guido Reni, nel quartiere Flaminio, un investimento previsto di 75 milioni la cui prima pietra verrà posata – nelle intenzioni del Campidoglio – all’inizio del 2025, per essere inaugurato nel 2027. Ha preso infatti il via lo scorso 4 novembre il Concorso internazionale di progettazione, presentato stamattina in Campidoglio in presenza del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, dell’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, dell’assessore alla Cultura, Miguel Gotor, dal premio Nobel e presidente del Comitato scientifico del Museo, il professor Giorgio Parisi, dal direttore immobiliare di Cassa Depositi e Prestiti, Giancarlo Scotti, dal presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, Alessandro Panci e dalla presidente del Municipio II, Francesca Del Bello. L’iter prevede la presentazione dei progetti entro il 23 gennaio; a febbraio 2023 verranno scelti i 5 finalisti e il 19 maggio, come detto, è prevista la decisione finale della giuria.

Il concorso, indetto dall’assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale, è aperto a progettisti italiani e stranieri e si articola in due fasi: la prima finalizzata all’acquisizione di proposte ideative, la seconda all’acquisizione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica, scelto tra i primi cinque classificati nella prima fase.

I cinque finalisti e il vincitore del concorso saranno selezionati da una giuria competente composta da 5 membri super partes che sarà nominata dopo la consegna degli elaborati del primo grado concorsuale. Al vincitore sarà corrisposto un premio di 150.000 euro, ai restanti 4 concorrenti un rimborso spese di circa 20.000. Il concorso si concluderà entro maggio 2023 e sarà svolto sulla piattaforma informatica messa a disposizione dall’Ordine degli Architetti di Roma, che garantisce l’anonimato dei concorrenti e uno svolgimento ordinato della procedura (tutta la documentazione è reperibile sulla suddetta piattaforma e sul sito del Comune agli indirizzi: https://museoscienza.competitionarchitecturenetwork.it/ e www.comune.roma.it/concorsi/concorso.museodellascienza).


GUALTIERI: “GIORNO STORICO PER ROMA, L’APERTURA NEL 2027”

Oggi è un giorno storico per la Capitale: comincia ufficialmente il percorso che porterà Roma ad avere il Museo della Scienza”, ha detto Gualtieri. Roma, ha sottolineato, “ha quasi una quarantina di poli museali scientifici, delle università e degli istituti di ricerca. Roma è già un museo della scienza diffuso, questo museo li metterà a sistema. Mancava di un hub, un centro di coordinamento e irradiazione. Poi, ovviamente, si metterà in collegamento con gli altri musei della scienza italiani e internazionali“. Con questo concorso internazionale, ha proseguito il sindaco, “avviamo la progettazione di un museo atteso da trent’anni. Sarà un hub espositivo del patrimonio scientifico della città. Uno spazio di didattica, partecipazione e coinvolgimento dei cittadini alla scoperta delle attività scientifiche della città”. Il Museo della Scienza, ha chiosato Gualtieri, “non rilancia solo il quadrante Flaminio, ma tutta la città. Il concorso si concluderà nel 2023, ci sarà poi la progettazione definitiva, la gara, e contiamo di concludere tutto al più tardi per il 2027“.

PARISI: “VOGLIAMO TRASMETTERE LA PASSIONE PER LA SCIENZA”

Un Museo della Scienza a Roma è necessario per rappresentare i contenuti delle diverse discipline scientifiche, la loro storia quanto il loro divenire, e fornire un’illustrazione ricca, interattiva e formativa del metodo scientifico, che riesca ad appassionare il visitatore sullo sviluppo passato, presente e futuro delle scienze e che possa essere anche un punto di partenza per approfondimenti ulteriori”, ha commentato Parisi. “Trasmettere l’entusiasmo per la scienza, questa è la sfida: il Museo dovrà costituire uno strumento di formazione, di rappresentazione e di diffusione del metodo scientifico e della cultura scientifica nel suo insieme. Deve avere inoltre il compito di conservare e valorizzare la memoria della storia e dei progressi scientifici. Questa prospettiva dovrà essere finalizzata anche al potenziamento dell’aspetto didattico attraverso un’apertura agli studenti di tutti i livelli scolastici e diventare uno strumento per favorire l’azione di orientamento indispensabile per il potenziamento delle discipline Stem“, ha concluso il professore.

VELOCCIA: “CON IL CONCORSO IL MUSEO DIVENTA FINALMENTE REALTÀ”

“Con la pubblicazione del Concorso di progettazione e un investimento previsto di 75 milioni di euro, il Museo della Scienza di Roma diventa finalmente realtà. Oggi è una giornata storica poiché il tentativo di dare vita a questo Museo risale al momento stesso della proclamazione della città a capitale del Regno d’Italia. Dopo decenni di dibattiti dunque si parte, con l’idea di un museo moderno, un polo dedicato a promuovere, diffondere e rendere accessibile la cultura tecnico-scientifica in tutte le sue manifestazioni mettendo in rete lo straordinario patrimonio scientifico già esistente a Roma e garantendone la conoscenza e la divulgazione”, ha proseguito Veloccia. Per l’assessore “la realizzazione di questa importante struttura, inoltre, contribuirà in modo sostanziale alla trasformazione in atto nel quadrante Flaminio che da Villa Glori al Ponte della Musica passando per l’Auditorium, per il MAXXI con il suo progetto di espansione fino recupero delle sponde del Tevere da parte di Poste Italiane, è senz’altro uno dei più vivaci esempi di rigenerazione urbana in corso”.

GOTOR: “IL PATRIMONIO SCIENTIFICO DI ROMA IN PRIMO PIANO”

“Il formidabile e stratificato patrimonio archeologico, storico-artistico e, più in generale, umanistico di Roma nasconde un’altra città, quella del sapere scientifico, che non salta subito agli occhi, come messa in ombra dalla prima. Eppure, la nostra città ha avuto, e ha tuttora, un ruolo di primo piano anche in questo campo“, ha evidenziato Gotor. Roma, ha aggiunto, “è infatti la città dove fu costruito uno dei primi veri osservatori astronomici d’Europa, la Torre dei Venti in Vaticano, dove nacque nel 1603 l’Accademia dei Lincei, e nella quale si è dispiegata nel corso dei secoli l’attività di personalità come Atanasius Kircher, Stanislao Cannizzaro, Guglielmo Marconi, Enrico Fermi, Nazareno Strampelli, Vito Volterra, Edoardo Amaldi e Rita Levi Montalcini, solo per citarne alcuni. Ed è a Roma e nei suoi dintorni che si trovano enti ricerca di livello nazionale, accademie e società scientifiche. La possibilità di creare a Roma un centro di dialogo e di diffusione della cultura scientifica, come sarà il Museo della Scienza- ha concluso Gotor- consentirà quindi di recuperare e rendere finalmente visibile ai più la Roma ‘scientifica’, una grande realtà del passato e del presente che guarda dritto nel futuro”.

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