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Tlc, l’allarme di Butti: “sarà difficile rispettare gli obiettivi del Pnrr”

Il Sottosegretario punta il dito contro il precedente governo dichiarando di aver ereditato una situazione "critica" dalla quale sarà "complicato e molto impegnativo" uscire.

Pubblicato:14-11-2022 14:06
Ultimo aggiornamento:14-11-2022 14:06

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DIRE – L’Italia è in ritardo e difficilmente rispetterà gli obiettivi del Pnrr nelle telecomunicazioni. E’ l’allarme del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’innovazione Alessio Butti che durante un intervento al Forum delle Telecomunicazioni di Asstel punta il dito contro il precedente governo dichiarando di aver ereditato una situazione “critica” dalla quale sarà “complicato e molto impegnativo” uscire.


Il Piano Italia 1 Giga e l’obiettivo “sbagliato” da Colao

“Per quanto riguarda il Piano Italia a 1 Giga- afferma Butti- l’obiettivo dichiarato nel PNRR dall’ex ministro Vittorio Colao di coprire con reti a 1 Giga ulteriori 8,5 milioni di unità residenziali, di cui 450.000 di case sparse, si è dichiarato purtroppo sbagliato. Nel progress report inviato alla Commissione europea ad ottobre scorso, quindi appena un mese fa, l’Italia ha comunicato che, a fronte di una dettagliata mappatura, le aree che al 2026 risultano essere a fallimento di mercato (e quindi destinatarie dell’intervento pubblico) interessano solo 6,87 milioni circa di unità residenziali (1,63 milioni circa in meno dell’obiettivo del PNRR). Ma quello che mi preoccupa di più- aggiunge- sono i ritardi che sicuramente avremo anche nella tempistica di realizzazione della rete nelle cosiddette Aree grigie, su cui rischia di aprire un ampio fronte di inadempienze”.

Sul 5G “il governo precedente lascia una situazione imbarazzante”
“Anche per il Piano Italia 5G- continua Butti- il precedente governo ci lascia una situazione a dir poco imbarazzante. L’esecutivo uscente aveva già dichiarato alla Commissione che l’Italia, anche in questo caso, non raggiungerà gli obiettivi previsti dal Piano. Il budget di circa 2 miliardi di euro era suddiviso in maniera equivalente tra connessione in fibra ottica di base station e la costruzione di nuove base station per aumentare la copertura 5G. Per quanto attiene alla sola parte di copertura, l’obiettivo dichiarato nel PNRR è quello di coprire con la rete 5G almeno 15.000 kmq di aree a fallimento di mercato. Nell’ultimo Report inviato alla Commissione Europea, il governo uscente ha affermato che le aree a fallimento di mercato nel 2026 saranno pari a 440 kmq e non più 15.000 kmq come previsto dal target”.

Il Piano Bul, “difficile che Open Fiber rispetti i tempi”

Per Butti, “appare francamente poco credibile che Open Fiber sia in grado di realizzare i lavori nelle Aree grigie nei tempi previsti dal PNRR, se non è stata in grado neanche di fare quelli nelle Aree bianche, accumulando così enormi ritardi, ritardi che sono addirittura cresciuti nell’ultimo anno. Secondo quanto previsto dalla Concessione, Open Fiber deve rendere attivabili 6.411.150 unità immobiliari entro il mese di giugno del 2023. Dalla fine del mese di settembre 2022 alla fine di ottobre 2022 (ultimo dato disponibile nel Report appena pubblicato dal MiSE), il numero complessivo di unità immobiliari, dove il servizio di Open Fiber è attivabile, è cresciuto di sole 50.520 unità, raggiungendo in totale il numero di 2.088.156 unità con una performance realizzativa tra le più basse di sempre. Per rispettare i tempi, Open Fiber deve quindi rendere attivabili altre 4.322.994 unità immobiliari da qui a giugno 2023, il che equivale ad una media mensile di circa 540.000 realizzazioni contro una media negli ultimi 6 mesi di circa 46.000 unità mensili. Desolante è, infine, il fatto che, leggendo il Report del MiSE disponibile, quello del 31 ottobre 2022, si apprende che sono stati “attivati” i servizi nelle Aree bianche solo a 104.651 unità immobiliari”.

Secondo il sottosegretario, l’industria delle telecomunicazioni italiane versa in una situazione molto difficile, ancor più difficile se si considera che il nostro Paese è stato nel passato leader nelle Tlc in Europa e nel mondo. “Il governo Meloni- dichiara- vuole che l’Italia torni ad essere protagonista e che abbia un ruolo importante, in prospettiva anche nel Mediterraneo. E faremo di tutto perché ciò avvenga“.
Butti sottolinea l’esigenza di “una strategia nuova e più ambiziosa” che parta da “una nuova visione per il settore e un modo diverso di lavorare”, e annuncia l’intenzione di convocare un tavolo con gli amministratori delegati dei principali operatori italiani.

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