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Report del Consiglio grande e generale del 13 novembre, seduta del pomeriggio

I lavori consiliari proseguono nel pomeriggio concludendo il dibattito del comma Comunicazioni in cui viene presentato

Pubblicato:14-11-2018 09:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:47

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I lavori consiliari proseguono nel pomeriggio concludendo il dibattito del comma Comunicazioni in cui viene presentato un secondo ordine del giorno, da parte del Pdcs, per richiedere un riferimento sulle richieste avanzate al Fondo monetario internazionale, “fissando un comma specifico nei lavori consiliari, prima o contestualmente all’esame in prima lettura del Bilancio previsionale 2019”. L’Aula passa poi ad affrontare una serie di nomine. Al comma 2, il consigliere Giuseppe Maria Morganti, Ssd, dimissionario, viene sostituito dal collega di partito Simone Celli nelle Commissioni consiliari Affari interni e Igiene e Sanità. Al Comma 2 bis, per la seconda volta, non viene raggiunto il quorum necessario per la sostituzione del Capitano Reggente Luca Santolini e del Segretario di Stato Eva Guidi in Commissioni Affari di Giustizia.

Quindi si procede con le nomine del Consiglio Direttivo di Banca Centrale: Gianluca Amici, in sostituzione del dimissionario Marco Bodellini, trova il consenso bipartisan dell’Aula, e la sua nomina ottiene 44 voti a favore, 6 schede bianche e 1 nulla. Più criticata invece la candidatura di Antonella Mularoni in sostituzione di Nicola Cavalli, giudicata inopportuna dall’opposizione, non tanto per le sue competenze personali, riconosciute, ma per incompatibilità visto i ruoli istituzionale già ricoperti, in qualità di ambasciatrice e vicepresidente Agenzia per lo sviluppo economico, o per inopportunità, rispetto all’importante ruolo politico ricoperto nelle legislature precedenti. In chiusura della seduta comunque la nomina di Mularoni passa con 30 voti a favore, 9 schede banche e 1 nulle. I lavori riprenderanno domani alle 13,30.

Di seguito un estratto degli interventi del comma comunicazioni del pomeriggio.


Comma 1. Comunicazioni

Gian Carlo Venturini, Pdcs
Sulla svendita sconsiderata degli Npl Delta: non ci trova d’accordo l’intervento di Stefano Palmieri che parla di opportunità. Alla luce di questi accadimenti, dobbiamo soffermarci sugli aspetti successivi alla vendita, è utile per tutti i consiglieri sapere, ad esempio, se i soldi arriveranno subito o tra qualche anno, quanti effettivamente arriveranno a Cassa, quante e quali entità avranno le fideiussoni. Credo sia utile conoscere anche altri effetti legati alle operazioni di cartolarizzazione fatte in passato. Queste sono le cose che la gente e anche noi consiglieri chiediamo, e vorremmo anche avere conoscenza della relazione di Savorelli che risulta abbia scritto prima di andare via. Sono tutti elementi che andrebbero precisati in Aula perché a pagarne le conseguenze siamo tutti noi e i nostri concittadini. Sul Fmi vorremo sapere cosa il governo è andato a chiedere. Chiediamo l’inserimento di un comma all’Odg del prossimo Consiglio grande e generale. Do lettura dell’ordine del giorno:

‘Il Consiglio Grande e Generale,

preso atto che anche ultimamente membri di governo e maggioranza nei lavori consiliari hanno fatto riferimento ad un percorso di collaborazione con il Fmi, sia riguardo all’assistenza tecnica sia all’assistenza finanziaria, preso atto che in questo anno sono state attuate diverse missioni straordinarie con esperti Fmi, senza che motivazione e finalità di tali missioni siano state comunicate all’Aula consiliare, considerate le conseguenze sul piano economico e sociale che tali percorsi possono avere sul paese e su tutti i cittadini, e considerato l’Odg approvato all’unanimità del 1 agosto scorso per impegnare il Segretario per le Finanze a riferire, in apposito comma, nella sessione di ottobre sulle richieste inoltrate al Fmi,

impegno il Congresso di Stato, anche in ottemperanza all’Odg disatteso, a presidisporre un riferimento sui percorsi che si stanno verificando e sulle richieste avanzate all’Fmi, fissando un comma specifico nei lavori consiliari, prima o contestualmente all’esame in prima lettura del Bilancio previsionale 2019′, che discuteremo probabilmente nella prossima sessione consiliare.

Lorenzo Lonfernini, Rf

Dato che si sta avvicinando il momento nel quale il Governo dovrà depositare, per l’avvio dell’iter Consigliare, il progetto di legge di Bilancio Previsionale dello Stato per il 2019 e dato che nel Paese si sta, come è normale che sia, accendendo un vivace dibattito; desidero svolgere qualche considerazione in proposito partendo da alcuni dati. Ritengo importante partire da alcuni dati che ho desunto dal programma economico 2019 depositato dalla Segreteria di Stato per le Finanze per poi svolgere qualche considerazione politica. Dalla lettura della tabella Conti pubblici consolidati, si denota come nell’anno 2016 le entrate siano aumentate rispetto al precedente anno di 11,6 milioni di euro, mentre le uscite sono aumentate di 16 milioni di euro. Nello specifico, per quanto riguarda le entrate, hanno registrato una flessione le imposte (‐7,5 milioni di euro); mentre si riscontra un aumento dei contributi sociali (+3,7 milioni di euro) e della voce altro (+15,4 milioni di euro). Dal lato delle uscite, si registrano i maggiori incrementi di spesa per le categorie beni e servizi (+10,2 milioni di euro), e assistenza sociale (+7,4 milioni di euro); anche il costo per il personale e la spesa sugli interessi incrementano, seppur in minor misura, rispettivamente di +1,5 milioni di euro e +0,8 milioni di euro. Registrano una flessione le altre spese (‐1,1 milioni di euro) e l’elargizione di contributi (‐0,9 milioni di euro); la spesa per l’ammortamento di beni rimane invece pressoché invariata.
Nell’anno 2017, rispetto al 2016, si sono riscontrati aumenti sulle entrate tributarie per 3.399.346,17 di euro (+0,81%) mentre si sono riscontrate delle riduzioni sulle entrate extra tributarie per 4.373.269,29 di euro (‐4,81%). Per quanto riguarda le uscite abbiamo una spesa corrente passata da 484.188.669,69 nel 2016 a 491.627.342,65 nel 2017 per un +1,54%. Abbiamo un trasferimento ai fondi pensioni passato da 29 milioni nel 2016 a una cifra ancora superiore nel 2017.
Dalla breve lettura di questi dati ci rendiamo conto – ma è cosa nota da molti anni – che il bilancio del nostro Stato presenta un deficit strutturale ovvero senza interventi di carattere straordinario (come è stata ad esempio per il 2018 l’imposta patrimoniale straordinaria o come sarà per il 2019 la sanatoria straordinaria urbanistica) il bilancio basandosi sulle leggi di spesa, e sulle leggi che regolano la fiscalità attualmente vigenti non ha la capacità di raggiungere un pareggio e questo è un dato di fatto sul quale la politica deve svolgere un ragionamento il più possibile pacato e approfondito. La soluzione non può certo essere quella di inasprire la pressione fiscale, soprattutto per mantenere in piedi una macchina pubblica che così com’è non si regge più. Mi chiedo e vi chiedo, è più saggio continuare a mettere delle pezze per passare la nottata, per poi tra un anno ricominciare il solito balletto oppure porre in campo delle riforme strutturali difficili e che richiedono senza dubbio un confronto con tutte le parti in causa ma che una volta affrontate risolvono alla radice un problema e ci consentono di liberare risorse da dedicare ad altro? Io propendo ovviamente per questa seconda ipotesi. Penso anche che riforme strutturali impegnative come quella previdenziale, la riforma delle imposte indirette, una consistente revisione della spesa pubblica debbano essere adeguatamente confrontate e possibilmente condivise con tutte le forze politiche e sociali arrivando però ad una conclusione in tempi definiti. Credo allora che il dialogo e il confronto vada si rilanciato non solo con l’opposizione ma con tutte le forze sociali per arrivare a correggere (in maniera sostenibile, senza accanimenti e senza pregiudizi) uno status-quo che purtroppo non è più sostenibile.

Il grande tema delle prospettive sul sistema bancario: nessuno vuole tornare alla piazza finanziaria. Si vuole solo riportare una stabilità nel sistema bancario e fare in modo che le nostre banche tornino a svolgere il loro ruolo di prestatrici di credito e motore dello sviluppo economico. Non è certo un argomento da comma comunicazioni, però voglio cogliere le sollecitazioni arrivate dal Consigliere Pasquale Valentini sul tema Fmi, sue visite e necessità che il Consiglio sia coinvolto a pieno titolo in questo processo per dirgli che condivido questo concetto, non so cosa egli scriverà nel suo ordine del giorno (quindi vedremo) ma il concetto lo condivido. Vorrei infine soffermarmi sulle considerazioni molto politiche del consigliere Ciavatta. La strategia dello scontro non ha funzionato, non ha prodotto risultati apprezzabili, non può produrre risultati perché semina odio e divisione mentre il Paese ha bisogno di consapevolezza, di calma, di ponderazione. Su questo non c’è dubbio. Io non ho mai militato in Alleanza Popolare, militavo in un altro partito quello che voi chiamate, sempre con tanta simpatia, quello dei contomazziniani (anche se a dire il vero a militare in questo sottoinsieme della politica sammarinese siamo in buona compagnia posso guardare alla mia sinistra, di fronte a me e chiamare colleghi molti vostri attuali compagni di strada) io non sono certo un puro, però per me come per altri penso valga il principio “male non fare paura non avere”. Personalmente nei suoi anni di governo mi sono sempre trovato in posizione opposta ad Ap, ma questo non significa nulla e nulla ha a che vedere con il rispetto che nutro nei confronti del mio capogruppo Roberto Giorgetti che non definirei un puro o un cercatore di egemonia, ma una persona che non si tira indietro e che non ha paura di esporsi anche personalmente. E per questo forse paga anche qualche attacco personale rivolto a lui e a sua moglie Orietta che definisco sicuramente ingiusto. Rete prima delle elezioni disse effettivamente mai con Ap, mai con gli amici di Celli e mai con la Dc. Oggi la posizione è cambiata mai con Ap e mai con gli amici di Celli. A distanza di due anni la Dc è scomparsa dalla solenne proscrizione del movimento Rete, mi congratulo con gli amici democristiani per l’ottimo risultato conseguito e vorrei rincuorare il consigliere Giorgetti gli amici di Ap e anche lei Celli, state sereni non tutto è perduto.

Alessandro Mancini, Ps
Abbiamo ascoltato l’intervento del collega Lonfernini, che cerca sempre di mettere in evidenza cose buone e meno buone, portate avanti da maggioranza e governo, spiace si sia trovato nell’imbarazzo di difendere un parito che non gli appartiene dal punto di vista della storia, per il fatto che Rf è Ap 2.0. Difficile pensare che a metà legislatura ci possa essere un cambio di passo, se non c’è stato in 12 anni di governo di Alleanza popolare, e se non sbaglio di 4 governi, come è pensabile che a metà legislatura ci possa essere un campio di rotta? Temo sia un sogno.
Mi piacerebbe avere un elenco che riporti dove la maggioranza ha provato a cercare condivisione con l’opposizione. A me non risultano. Come non parlare poi del Ccr allargato, bella cosa, era nel vostro progamma elettorale. Peccato che è iniziato ed è finito subito. Serviva un Ccr allargato ben prima della cessione dei crediti Delta, mi risulta poi che nelle ultime convocazioni l’opposizione non sia stata invitata. D’altro lato, esce un articolo sulla stampa nazionale, il 2 novembre, su ‘Venerdì’ di Repubblica, dove si parla di crac finanziario e tangenti. Mi sarei aspettato il giorno dopo una difesa forte delle istituzioni, invece c’è la bella faccia di Nicola Renzi per dire che ce la facciamo perché chiediamo prestiti internazionali.
Oggi in maggioranza c’è l’ordine di scuderia di mettere in evidenza le cose fatte di questo governo, capisco perchè si sono cancellati tutti. Si potrà ancora andare avanti con le favole, con gli slogan e con la propaganda? C’è un bilancio alla porte, il Fondo monetario è qua, cosa gli state dicendo? Come sarà il prossimo bilancio figlio della cessione Delta? Avevano ragione i colleghi Dc di dover fare un comma. Non c’è poi rispetto verso opposizione e l’ufficio di presidenza e poi ci chiedete confronto e condivisione, ma cosa condividiamo? Nei prossimi interventi ditemi tre punti che volete condividere, non li avrete perchè la regia politica vi indica di andare avanti come avete fatto finora, perchè Alleanza popolare non può cambiare. Ci sono settori della maggioranza che hanno in evidenza questo metodo sbagliato, ma non hanno la forza, il coraggio e forse la capacità di fare quello scatto d’orgoglio. È stata archiviata in sordina la sostituzione di un Segretario di Stato, era l’occasione di un approfondimento. C’è invece Renzi che ci dice che non abbiamo preso nessun impegno con Fmi, ma va a dire a mezzo mondo che abbiamo chiesto 300 mln di euro.

Mimma Zavoli, C10

Si sono levati in volo i falchi, come già successo in questa legislatura quando gli obiettivi sono conosciuti da pochi. Il dialogo non significa essere tutti d’accordo. Siamo qua su un piano composito di idee e progetti che necessariamente non devono avere un medesimo segno. Ogni volta che il tentativo è di arrivare a un livello accettabile in cui lo scontro politico deve essere ricompreso, guarda caso si levano in volo i soliti falchi che impediscono il dialogo e portano su altri binari. Non cadrò in questo tranello, ci sono ambiti più importanti che ci obbligano ad elevarci. Una delle difficoltà grandi che negli ultimi tempi si riscontra è la difficoltà di poter procedere anche con progetti che vengono comunque portati avanti. Progetti che non sono eterodiretti, non c’è una regia occulta esterna. C’è sì una regia e si chiama programma elettorale presentato alla cittadinanza che ci ha premiato alle elezioni, con la nomina di un governo democraticamente eletto.

Qualcuno qua dentro vuole mantenere le divisioni,opgni volta che ci sono avvicinamenti iniziano gli attacchi.

Gian Matteo Zeppa, Rete

Il consigliere Bevitori ha dato notizia sulla famosa relazione che la Gendarmeria fornisce alla segreteria Esteri. Il presidente della Commissione esteri ha parlato di permessi turistici in aumento. C’è un aumento del soggiorno turistico forse perché non ci sono sammarinesi per fare lavori stagionali? In aumento risultano anche i permessi speciali per il settore riabilitazione, ma bisogna chiedersi il perché.
In Commissione esteri stiamo facendo sedute segrete sul percorso europeo, ma visto che tanti parlano di cambio di passo, quanti della maggioranza sono a conoscenza del percorso di adeguamento con lEuropa? In tre sedute segrete sullo stato di avanzamento del negoziato, nulla è emerso, se non su alcune clausole di salvaguardia che molto lasciano a desiderare. Nella scorsa legislatura quanto meno tutte le associazioni categoriali e sindacati erano a conoscenza dello stato di avanzamento dell’accordo, oggi invece tutto rimane nelle segrete stanze del Segretario Renzi. In Commissione abbiamo presentato un Odg sulle dichiarazioni rilasciate dal Segreterio Renzi all’agenzia Reuters sul prestito al fondo in cui si chiedeva conto delle sue parole, Ci ha risposto che il riferimento lo doveva fare non lui, ma il segretario Finanze. Il segretario non parla poi alle categorie. Questo è il cambio di passo. C’è lettera che sette segretari di Stato hanno inviato alle organizzazioni sindacali e datoriali in agosto per abbassare i toni con sindacati e categorie, certo il cambio di passo c’è stato. Infatti si va verso una Finanziaria all’insegno dell’austerity.

In commissione Esteri sono state rinviate pratiche di richieste di residenza perché mancavano documenti, poi arriva l’investimento da 3 milioni di euro di un russo che millanta rapporti con Abramovich, chiediamo controlli e invece si va avanti lo stesso. Questo è il cambio di passo. Io temo che lo scontro non si abbasserà. Nel momento in cui arriva la lettera di intenti firmata da 7 segretari di Stato, all’indomani di uno sciopero generale e prima delle ordinanze del tribunale, il cambio di passo del 1° agosto chi lo ha fatto? Dagli ultimi comunicati dei sindacati non mi sembra di averlo visto questo cambio di passo.

Roberto Giorgetti, Rf

Per onestà intellettuale, bisogna riconoscere che avremo un percorso difficile da compiere, con scelte di prospettiva, con riforme mai state attuate. Il dialogo su questi temi dovrebbe essere logica conseguenza della situazione in cui viviamo, ma di fatto non lo è. Su ldialogo ci sono due questioni lesive. Prima, l’affermazione che nel nostro Paese non c’è stato di diritto. Chi lo dice? Poi ci sono gli attacchi personali, elemento di maggior bruttura della politica. Il consigliere Ciavatta ha tirato in ballo persone che qui, in Aula, non ci sono e nella fattispecie mia moglie. Non voglio scendere a certi livelli, ma per rimarcare la questione: Orietta Berardi ha svolto il suo ruolo non politico nel Cda di Banca centrale nel periodo in cui si trattava di tirare fuori il paese dalla black list e si cercava di tirarci fuori da un sistema malato di piazza finanzaria finito fuori controllo. La commissione dei saggi ha dato un quadro complessivo di situazione patriomniale di Cassa di risparmio e contributi riversati. Lasciamo stare aspetti miserevoli. Sulla parte propriamente politica, mi è stata riconosciuta una leadership globale in Adesso.sm, mi sento lusingato alla luce delle poche preferenze attribuite, ma devo fare un’operazione verità. Nella coalizione Adesso.sm si è creato un clima molto positivo. Non c’è chi punta a chissà quale predominio tra alleati, c’è uno scambio leale e non ci sono meccanismi che ho visto riproporsi in altre parti. Conscio di dare il mio contributo nella maggioranza di cui mi sento parte e che è compatta, i tentativi infantili di indicare elementi di tensione lasciano il tempo che trovano. Facendosi carico di dover migliorare anche sul piano del dialogo e del confronto, noi riaffermiamo il percorso poltico che vogliamo continuare a condurre, senza arroganza, ma con umiltà. E’ un impegno necessario per condurre in avanti il nostro paese. Rete afferma di essere pronta a governare, ma chi decide chi deve governare non sono le segreterie dei partiti, ma i cittadini. Quando verrà il momento, i sammarinesi decideranno chi deve governare e a fare che cosa.

Alessandro Cardelli, Pdcs

Repubblica futura è un partito oggi con una grossa coda di paglia. Giorgetti ha smentito di esser il ‘deus ex machina’ di questo governo, me lo auguro. Quello che è avvenuto in questi mesi non si può dimenticare.

Il Consigliere Perotto ci dice che è arrivato un grande risultato del governo con l’accordo con l’Etiopia. È un Paese da rispettare, l’Etiopia, ma i veri risultati che la gente sta chiedendo, e che ci stiamo aspettando anche in politica estera, sono altri. Non si può osannare l’accordo con l’Etiopia, quando nessuno sa niente sull’accordo con l’Europa, neanche un risultato è stato ottenuto, neanche gli interscambi culturali. Con l’Italia si parla di revisione dell’accordo del ’39, ma in Aula nessuno sa niente. Ma abbiamo siglato un accordo con Etiopia e mi auguro porti gli stessi benefici di quelli visti con Alì Turki. Se queste sono le politiche di rilancio del Paese…

Valentini ha sollevato il tema del rapporto con l’Fmi, ad oggi abbiamo chiesto un riferinento con un Odg e speriamo sia approvato, perchè non sappiamo nulla su cosa si stia portando avanti. Un eventuale dibattito deve essere fatto prima della discussione del bilancio dello Stato.

Governo e maggioranza non sono riusciti a realizzare neanche il 5% del proprio programma elettorale. Oggi è stato convocato il Consiglio, vorrei capire le ragioni per cui è convocato oggi e verrà riconvocato tra due settimane. Perchè non è stato fatto a fine mese? Comporterà costi maggiori avere due Consigli. Forse si doveva anticipare il dibatitto sulla giustizia? Cosa ha fatto di importante questo governo per i cittadini? Come ha migliorato la loro vita? Adesso.sm ha fallito completamente, non ha realizzato neanche un obiettivo.

Giuseppe Maria Morganti, Ssd

Le considerazioni esposte nel Ccr allargato sulla vendita dei crediti Delta hanno messo al corrente le varie forze politiche, al cospetto di Banca centrale, e sono state delineate le problematiche sollevate anche dall’opposizione. Le considerazioni fatte dal consigliere Gatti sono state tenute in conto dalla valutazione finale in Commissione Finanze, di cui non si può parlare per ragioni di segretezza.

Sugli interventi relativi al Fmi: in questi giorni abbiamo una visita del Fondo, il consiglirreValentini ha citato le mie osservazioni in Commissione. Cosa sta accadendo? Tutti sono a conoscenza che il Consiglio ha deliberato una strategia di approccio con l’Fmi su cui la Repubblica si sta muovendo con tutte le sue energie. E’ stata presa una strada innovativa, di decidere noi il percorso di approccio affinché sia sostenibile, non fare decidere agli altri. San Marino non si fa mettere piedi in testa, ma è protagonista del proprio futuro. È questa la differenza che vorrei ribadire, se fossimo insieme su questo terreno faremo un grosso lavoro. Ed è indispensabile portare il lavoro in Consiglio non appena saranno chiari e delineati gli approcci che ci saranno con il Fondo. La strada è impervia perché è un percorso diverso deve essere accettato dall’organizzazione internazionale. Auspico al più presto, quando la Segreteria agli Esteri ci dirà che il prodotto è pronto per essere discusso e valutato, potrà giungere in Aula. Giungere prima potrebbe anche inficiare il percorso, quindi forse è giusto non aver approfondito.

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