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Referendum, la campagna si gioca anche sul web. Tra gif e vignette animate

Il tormentone, sul web. è di rito. E la campagna elettorale per il referendum del 4 dicembre sta scatenando l'inventiva dei creativi all'indirizzo dei politici

Pubblicato:14-11-2016 19:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:18

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alfano_bersani_gifROMA – Gif, raffigurazioni animate, meme e frame divertenti. Il referendum costituzionale del 4 dicembre si gioca anche sul web, dove il tormentone è di rito e ovviamente nemmeno la politica riesce a sottrarsi. La premessa il 17 aprile in occasione del referendum sulle trivelle. Ora il bis ravvicinato, con i soliti protagonisti immortalati nelle loro espressioni più buffe o rievocati con le frasi più classiche. La parte del leone la fa il premier Matteo Renzi, ‘usatissimo’ in gif animate che lo ritraggono spesso nelle vesti del perplesso John Travolta di Pulp Fiction.

Nelle ultime ore anche la ‘madrina’ della riforma, Maria Elena Boschi, è finita nel mirino degli internauti che ironizzano sul ministro per i rapporti con il Parlamento, spesso raffigurata da femme fatale, seducente nei suoi profondi sguardi verso la telecamera.

Lo stesso vale per Angelino Alfano e Pierluigi Bersani, che il 4 dicembre voteranno in maniera differente, ma che vengono ‘giffati’ insieme, quasi a ricordare i bei giorni trascorsi a braccetto.


Sul fronte del No troviamo invece Massimo D’Alema, già finito in passato nel tormentone della ‘Fu-fu dance‘, ‘vittima’ questa volta di una gif in cui riassume cosa voterà il 4 dicembre.

Il web ironizza anche su Salvini, un vero e proprio beniamino di internet. “Dai, suvvia” e “Non è un bel segnale” sono i cavalli di battaglia del segretario della Lega Nord.

Si scherza anche su Silvio Berlusconi, anche lui del fronte del No. Una gif lo raffigura ospite qualche tempo fa di ‘Domenica Live’ su Canale 5, in sovraimpressione la dicitura ‘Parla Berlusconi: bisogna cambiare la Costituzione’, e in basso il Cavaliere che esclama: ‘chapeau‘.

Il web non risparmia nemmeno il M5S con Beppe Grillo e Alessandro Di Battista, sostenitori del No, vengono messi senza pietà dal popolo web nel calderone. Il primo mentre manifesta il suo dissenso a ‘Bersaglio mobile’, il secondo mentre invoca “onestà“. Se a venti giorni dal traguardo la campagna referandaria si anima sempre di più, la campagna ‘animata’ del web stempera gli animi e ritrova il sorriso.


di Federico Sorrentino, giornalista

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