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MILANO – È un fiume in piena, oltre 5mila persone secondo i responsabili della questura, il corteo che questo pomeriggio ha attraversato Milano al grido di “Palestina libera”. Una manifestazione indetta dalla rete dei giovani palestinesi in Italia per denunciare “il genocidio in corso a Gaza” e “i crimini dello Stato di Israele”, ma che rifiuta “ogni tipo di terrorismo”.
Il corteo è stato partecipatissimo e sempre pacifico. Non è mancata però una scena che provoca sempre polemiche e lo farà anche stavolta: un gruppetto di attivisti, a un certo punto, ha bruciato per terra una bandiera di Israele.
“Noi siamo semiti e siamo amici del popolo ebraico”, dicono gli organizzatori dal camion che apre il corteo, mentre la folla esplode in un forte applauso. “Noi siamo contro il partito del sionismo, un’ideologia di morte che vuole fondare uno stato sulla pulizia etnica, il genocidio e la colonizzazione”. L’unico accenno polemico viene rivolto alla manifestazione ‘pro Israele’ di mercoledì scorso, nel quale l’espressione ‘Allah Akbar’ è stata definita “un’invocazione estremista”: “Ma Allah Akbar- dicono dal palco- è un’espressione d’amore che vuol dire ‘Dio è grande’. E quando vedi un esercito di 300 mila persone marciare contro 2 milioni di donne e bambini disarmati, allora lo capisci che Dio è veramente grande”.
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Il corteo scorre pacifico dalla stazione Centrale fino a parco Trotter. I manifestanti intonano cori che inneggiano all’intifada e accusano Israele di essere uno “stato terrorista e criminale”. Ma dai megafoni si intonano anche i cori classici della Resistenza italiana, con ‘Bella Ciao’ che risuona non appena il corteo arriva in piazzale Loreto.
“Israele ha ucciso più di 700 bambini in meno di una settimana– continuano gli interventi dal palco-. Sta compiendo un vero genocidio con la complicità dell’occidente, che diffonde notizie false e vieta le manifestazioni in solidarietà alla Palestina. Ma questa piazza è la migliore risposta a chi espone la bandiera israeliana davanti al comune: il popolo italiano è con la Palestina”.
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